Significati della Solennità di Maria SS. Madre di Dio
Data: Domenica 30 Dicembre 2018, alle ore 9:02:54
Argomento: Culto


Del mariologo Antonino Grasso

La solennità di Maria SS. Madre di Dio

Proprio nell’ottava del Natale, la Chiesa celebra il Primo gennaio la Solennità di Maria SS. Madre di Dio, che sottolinea il mistero e la portata salvifica di questo evento. Essa è un’antica festa mariana, che si celebrava a Roma già nel VII secolo, ripristinata dal nuovo calendario romano, promulgato da Paolo VI nel 1969 a seguito delle precise indicazioni del Concilio Vaticano II. Questa solennità, oltre a permettere di celebrare la maternità di Maria nel suo giusto legame col mistero dell’Incarnazione, ha un forte carattere ecumenico in quanto anche in molte liturgie orientali si celebra intorno al Natale, una festa incentrata sulla maternità prodigiosa di Maria. Questo perché è proprio all’incrocio della comunione tra Dio e l’uomo che si incontra Maria e per questo, celebrare Dio disceso dal cielo la chiama giustamente in causa. Se, infatti, Cristo continua a rendersi sacramentalmente presente per la nostra santificazione è anche in virtù del concepimento dallo Spirito e dalla Vergine. Accogliendolo nel suo grembo, Maria lo ha dato alla luce per la durata della storia intera, cooperando in tal modo alla trasfigurazione di essa in storia della salvezza. Per questo la presenza liturgica di Maria è parte integrante della celebrazione del mistero del Redentore, perché celebrare Maria, vuol dire celebrare i misteri del Signore, dato che questo indissolubile vincolo è il primo e fondamentale criterio entro cui si esprime la venerazione liturgica verso di lei. In questa prospettiva, la verginale maternità di Maria appare come il sacramento della gratuità del dono salvifico di Dio, in cui si coniugano insieme, l’eternità e la temporaneità, la verginità e la fecondità, la pura gratuità e la pura accoglienza, l’elezione divina e la vitalità della fede, la scelta divina e la disponibilità umana.


2. Il Legame della solennità con la Giornata Mondiale della Pace e il Capodanno


Nello stesso giorno in cui si celebra la solennità di Maria SS. Madre di Dio, si celebrano anche l’inizio dell’anno civile e la Giornata Mondiale della pace. Come affermava San Paolo VI, questa solennità mariana, è un’occasione propizia per rinnovare l’adorazione al neonato Principe della pace, per riascoltare il lieto annuncio angelico, per implorare da Dio, mediatrice la Regina della pace, il dono supremo della pace e far maturare nel cuore degli uomini frutti di pace. L’armonizzazione delle tre ricorrenze, allarga, quindi, l’ampio significato della maternità di Maria a tutta l’umanità di oggi per la quale, lei intercedente, vengono invocati tempi di pace nel giorno augurale del nuovo anno. La sua rassicurante presenza, ricorda agli uomini che il mondo intero non è chiamato ad un destino di disordine, distruzione e annientamento, ma a recuperare il supremo valore della vita nel suo complesso, a non cedere agli allettamenti della sopraffazione e del dominio, ma a testimoniare il sereno trionfo della vita sulle strutture della morte. In definitiva, la presenza della Vergine Madre nelle due ricorrenze è come il fervido augurio che Gesù, nascendo da lei come nostro fratello e Signore, insegni agli uomini la vera fraternità e faccia conoscere al mondo intero un’era di giustizia e di pace, quella pace vera, fondata sulle basi salde e durevoli della giustizia resa al più debole non meno che al più forte, e del vero amore che tenga lontano i traviamenti dell’egoismo, in maniera che la salvaguar-dia dei diritti di ciascuno, non degeneri in dimenticanza o negazione del diritto altrui. Accompagnando il cammino dell’umanità, la Madre di Gesù e degli uomini, non può non ascoltare le invocazioni di pace che a lei si levano da ogni parte della terra ed ottenere che Dio calmi le tempeste dei contrastanti cuori umani e riavvii le genti sul sentiero della vera pace.


3. Cosa ci insegna questa solennità proprio nella Giornata Mondiale della Pace


Secondo la liturgia della solennità, la Madre di Dio, è colei che riflette perfettamente l’ideale della pienezza cristiana, da lei stessa vissuto sulla terra ed ora mostrato alla Chiesa e ai singoli fedeli, perché anch’essi lo realizzino, per evangelizzare e trasformare il mondo. Maria è portatrice di pace, perché col suo “Si” accolse in sé, con generosità e amore, il Verbo di Dio, che è la sorgente stessa della pace. La pace e l’operosità per la pace, perciò, oltre a trovare in Lei la protettrice e interceditrice presso Dio, trovano anche l’arcana configurazione e l’instancabile guida. Ella, ci insegna che la pace è, prima di tutto, una disposizione dell’anima e che vivere la pace, vuol dire vivere l’armonia dell’universo, sentirsi parte attiva di un mondo, in cui ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo e che il vero seguace di Cristo, è colui che comprende il legame che lo unisce ad ogni forma di vita, che non prevarica, che non tende ad affermare la sua supremazia, ma che sa fraternizzare con tutti gli uomini ed essere solidale con loro. La Madre di Dio ci sollecita a incentivare una cultura della vita intrisa di virtù mariane e materne, come l’accoglienza e la difesa dei piccoli, dei deboli, degli stranieri, degli anziani, dei diversi. Colei che dona il Principe della pace al mondo, si fa promotrice di una cultura della misericordia e della carità materna, per contrastare una cultura che diventa sempre più fredda, dura, spietata, promotrice di tensione, divisione, violenza, morte. In definitiva, Maria che offre al mondo il suo Gesù, ci chiama e ci sospinge a immettere nel mondo una trasformante e rivitalizzante linfa di vita evangelica ed esige che tutti noi e la Chiesa intera, diventiamo con la nostra testimonianza, come il prolungamento visibile della sua maternità attiva e operosa, portatrice di pace e salvezza.

 







Questo Articolo proviene dal PORTALE DI MARIOLOGIA


L'URL per questa storia è:
/modules.php?name=News&file=article&sid=1849