Aspetti del dialogo ecumenico con Vecchi Cattolici e Chiesa Anglicana
Data: Domenica 20 Settembre 2009, alle ore 2:18:25
Argomento: Ecumenismo


Dalle dispense di G. Bruni, Ecumenismo, Marianum 1999-2000

Il dialogo ecumenico con i Vecchi Cattolici

Il Documento dal titolo “Madre di Dio”, sottoscritto il 30 agosto 1977 a Chambré presso il Centro ortodosso del Patriarcato Ecumenico dalla Chiesa ortodossa e dai Vecchi - cattolici, è uno dei testi più completi usciti finora dai dialoghi ecumenici internazionali. E’ un testo dottrinale dato che “esprime la dottrina della Chiesa ortodossa e vecchio – cattolica.

Ecco i punti salienti:

- Maria è la Theotokos. Questo è il punto di partenza di ogni discorso su Maria. Questo titolo abbraccia l’intero mistero della salvezza. Dire Theotokos vuol dire affermare dossologicamente il disegno eterno del Padre di donare il Figlio al mondo nello Spirito, una umanizzazione piena del divino in vista di una divinizzazione piena dell’umano. Theotokos dice costantemente il mistero di Gesù vero Dio e vero uomo. La mariologia è, per questo principio, inseparabile dalla cristologia.
- Maria è la sempre vergine e questo come conseguenza del suo essere Theotokos. Onorandola come Madre di Dio, la Chiesa la venera anche come sempre vergine poiché ha generato in maniera misteriosa e ineffabile il Figlio di Dio.
- Maria è relativamente esente dal peccato per grazia, dal momento in cui lo Spirito Santo scese su di lei, poiché l’unico assolutamente libero dal peccato è Cristo.
- Maria è l’icona dell’umanità e della Chiesa. Pur non riconoscendo il dogma dell’assunzione corporea al cielo di Maria, le Chiese celebrano il suo ingresso nella vita eterna e osservano con solennità il giorno della sua Dormizione. Maria diviene nella sua Dormizione l’icona della destinazione ultima dell’umanità che è l’ingresso nella vita eterna, non intesa come spazio ma come completamento dell’essere in corpo spirituale non più soggetto alla morte e al peccato, perché definitivamente introdotto nell’ambito divino presso il seno del Padre.
- Maria è potente in intercessione. Le Chiese la onorano in modo speciale in quanto vaso di elezione dell’opera della salvezza e porta attraverso la quale Dio è entrato nel mondo. Cristo solo è il mediatore degli uomini. Maria è mediatrice nella Comunione dei Santi in e con Cristo per lo Spirito Santo.


Il dialogo ecumenico con la Chiesa Anglicana

I passaggi mariani più interessanti delle dichiarazioni miste del dialogo ortodosso – anglicano si trovano nella dichiarazione di Atene del 1978 e nel rapporto di Dublino del 1984.

Dichiarazione di Atene
I temi del “Filioque” e dell’ordinazione delle donne sono i temi all’ordine del giorno dell’incontro di Atene (13 – 18 luglio 1978). Il passaggio su Maria si trova al paragrafo III della dichiarazione intitolata “La posizione ortodossa sull’ordinazione delle donne al Sacerdozio”. Il pensiero dell’Ortodossia viene così precisato:
- Il no dell’Ortodossia al sacerdozio femminile è un no secco e deciso che però non indica un’inferiorità della donna ma semplicemente la diversità di funzione in corrispondenza ai doni e ai ministeri all’interno della Chiesa;
- La Chiesa ortodossa, pur negando il sacerdozio alle donne, onora una donna, la Theotokos, come la persona umana più vicina a Dio.Pur nella sua grandezza e nella sua immensa dignità, Maria non è sacerdote, senza che questo sminuisca minimamente la sua dignità e l’onore che tutta la Chiesa le rende.
- Nella sua tradizione le “donne sante” ricevono il titolo di “grande testimone” e di “isapostolos” = “uguale agli apostoli”.

Rapporto di Dublino
I riferimenti a Maria sono all’interno della III sezione dal titolo: “Liturgia e Tradizione”: il primo riferimento in “La celebrazione e la perseveranza della fede”; il secondo riferimento in “La comunione dei Santi e dei defunti”. - Ortodossia e Anglicanesimo concordano pienamente nell’affermare che nell’Assemblea ecclesiale orante, la B. Vergine Maria occupa un posto eminente a motivo del ruolo speciale avuto nell’economia della salvezza. Un posto che però non la separa dalla Comunio Sanctorum che nella Liturgia eleva ogni preghiera al Padre per il Figlio nello Spirito;
- La Comunio Sanctorum è l’unione di coloro che vivono in Cristo e per Cristo per cui egli non è il Dio de morti, ma il Signore dei viventi. Celebrando la Liturgia, la Chiesa terrestre si unisce a quella celeste, nella lode e nell’intercessione al Padre, per il Figlio nello Spirito. E’ perciò una chiesa solidale e unita efficacemente al suo Signore, oltre il silenzio del sonno dei morti. In questa profonda e solidale unità agamica che unisce la chiesa terrestre a quella celeste, Maria e i Santi intercedono per noi e con noi, per cui la loro, come la nostra intercessione, si realizza nella Comunio Sactorum. Non è un’intercessione autonoma, fuori della comunione dei santi, ma è unita e sottomessa a quella di Cristo, che per noi intercede presso il Padre, suo corpo animato dallo Spirito.
- In questo dialogo ecumenico Maria viene letta sia come un unicum nella storia della salvezza, unita però a tutta la Chiesa, corpo mistico di Cristo che come tutti e prima di tutti prega e intercede, nella ricchezza dell’unica indispensabile mediazione di Cristo.







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