Maria, figura della speranza in Charles Péguy
Data: Sabato 13 Marzo 2021, alle ore 19:09:14
Argomento: Cultura


Un intervento di Antonio Escudero nel Sabato Mariano presso la Basilica di S. Maria in Via Lata a Roma del 1 febbraio 2014.



«La esistenza umana nella sua complessità richiede sempre un buon esercizio di intuizione per afferrare la reale ricchezza che le persone portano con sé nel proprio cammino. Troppo abituati alle analisi, alle misure, ai giudizi e alle valutazioni, siamo colti di sorpresa quando si presentano visioni d’insieme, percezioni globali e quadri generali. Non si tratta neppure di attribuire subito la garanzia di validità ad ogni espressione, perché possono darsi anche le banalità, risultato della superficialità o della fretta. La sensibilità estetica presente nell’opera letteraria di autori singolari per la loro esperienza e capacità di leggere l’intera realtà diventa una finestra con possibilità uniche per osservare la storia. L’approccio estetico della letteratura si è sempre realizzato per dire della vicenda umana di bene e di salvezza della madre di Gesù, Maria di Nazaret. Poeti e scrittori si sono sentiti sollecitati per esprimere quanto sia accaduto con la Vergine madre del Signore, nel caratteristico intreccio di semplicità e di profondità, di condivisibile e di inesprimibile, di comunanza e di eccellenza. Tra gli autori che hanno dedicato speciale attenzione alla madre del Signore dovremo menzionare il gruppo di scrittori di lingua francese che tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo sono stati raggruppati sotto il nome di Rénaissance catholique, la rinascita cattolica. Si parla di rinascita «cattolica» e non semplicemente «cristiana», perché loro ebbero come riferimento, motivo e orizzonte il lungo percorso del cattolicesimo nella Francia. L’inizio del gruppo si pone attorno al 1880 con l’opera poetica di Paul Verlaine (1844-1896), ma subito si aggiungono Barbey, Villiers, Hello, Nouveau, Bourget, Brunetière e Huysmans. Questi uomini non propongono tanto una letteratura pia di edificazione, ma una vera e propria lettura dell’esperienza cristiana che ricupera le ispirazioni più genuine della fede per rapportarle alle domande dei propri contemporanei. Autori eminenti di tale progetto saranno Bloy, Péguy, Claudel e Mauriac [...]».

 







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