Maria nel Corano: la Silenziosa nutrita da Dio
Data: Domenica 6 Giugno 2021, alle ore 19:13:27
Argomento: Islam


Un articolo di Ida Zilio Grandi, in Annali di Ca' Foscari XXXV (1996), pp. 67-76.



«Se ogni volta che Dio ha raccontato agli uomini delle storie ha voluto dar loro degli esempi affinché riflettessero, se ogni personaggio coranico è il paradigma di una condizione esistenziale da aborrire pena il castigo o da imitare con buona volontà, la madre di Gesù offre allora un ritratto del perfetto credente; le note dominanti di Maryam, la paziente sottomissione, l'umilta e la serena accettazione del divino decreto, sono precisamente le prime virtù che l'Islam chiede al credente. Dei passi che il Libro dedica a Maria, alcuni si richiamano e si riprendono con altri, tanto che è possibile distinguere gruppi di versetti omogenei tra loro per intenzione didattica e apologetica o gruppi di immagini isolate. Scopo del presente saggio è esaminare contemporaneamente i versetti coranici 19:26 e 3:37 poiché entrambi sono simili nel far riferimento a una miracolosa provvigione di cibo, questione che, come vedremo, è di interesse primario: confina infatti con la possibilità di attribuire a Maria la dignità di profeta, nodo cruciale della mariologia islamica post-coranica; seppure gli espedienti narrativi sono nei due casi del tutto differenti tra loro e l'accostamento non appare quindi immediato a una prima lettura, esso è però suggerito dall'esegesi, che rileva tra i due versetti in questione affinità degne di nota. Ci si baserà appunto sui più noti commentari, di cosi larga fama e riconosciuta autorità da potersi considerare una sorta di canone, al fine di giungere alla definizione della figura mariana all'interno della struttura testuale e culturale cui appartiene; definizione che persegue cioè il rispetto del sapere coranico e dell’esegesi coranica, senza farsi influenzare dai depositi, dalle somiglianze o differenze di ordine storico e teologico con la tradizione cristiana, ciò che caratterizza invece la maggior parte della ricerca islamologica sull’argomento, come ha rilevato Roger Arnaldez; dopo aver presentato le spiegazioni più o meno razionalizzanti, le leggende e i particolari «mitici» consegnati dagli esegeti, si tenterà, dove necessario e possibile, di chiarirli a nostra volta e di risalire al loro suggerimento generale su questo luogo del Libro[...]».

 

 

 

 







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