La Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci
Data: Mercoledi 23 Dicembre 2009, alle ore 19:51:09
Argomento: Arte


Breve analisi del famoso dipinto di Leonardo da Vinci

Il dipinto

La Vergine delle Rocce fu eseguita da Leonardo tra il 1495 e il 1508. Il dipinto, che si trova attualmente nel Museo del Louvre a Parigi, misura 189,5 x 120 cm, è un olio su tavola e fu commissionato a Leonardo il 25 aprile 1483 dai fratelli de Predis.

I personaggi

I personaggi della scena sono quattro:
- la Madonna:  è leggermente piegata in avanti ed è posta in piedi al centro della tavola. La sua figura sovrasta in altezza quella di tutti gli altri soggetti.
- S. Giovannino: La Vergine lo sostiene col braccio destro e lo ricopre con il suo mantello in segno di affettuosa protezione. Posto alla sinistra del quadro, sta inginocchiato, con le mani giunte, vestito di un semplice panno e rivolge il corpo e lo sguardo a Gesù. Erroneamente è stato spesso confuso con il Bambino Gesù.
- Gesù Bambino:  Egli si trova davanti a Maria, in primo piano e nella parte destra della tavola. A differenza di tutti gli altri è completamente seduto. Malgrado sia il soggetto di minori dimensioni, è tuttavia il solo a godere della posizione importante del primo piano, cosa che gli conferisce risalto e lo distingue nettamente da S.Giovanni. Il divino Bambino solleva le mani in un gesto di benedizione rivolto verso il Battista.
- L'Angelo: E' posizionato dietro Gesù, in ginocchio e nella stessa posa di S. Giovannino. E’ giovane, ben vestito, e ha tratti molto raffinati e femminili. Con la mano destra sostiene con forza il Bambino Gesù

Perfetta armonia delle figure e dei colori

I quattro personaggi sono disposti a croce e collegati da un sapiente gioco di sguardi, gesti e movimenti: questo crea una sorta di circolo in cui ogni figura è legata all’altra. I loro corpi non sono isolati in forme marcatamente definite e circoscritte, ma si fondono armonicamente con l’ambiente circostante. I colori delle vesti di Maria e dell’Angelo, ad esempio, sono uguali al blu delle acque e al marrone-bronzo delle rocce. Anche il rossiccio scuro dei capelli ha la stessa tonalità delle pietre, mentre il luminoso incarnato è una versione più chiara del colore dominante dello scenario. A permettere questa fusione di colori e contorni è senz’altro la tecnica dello sfumato. L’opera si può definire, infatti, come l'apoteosi del chiaroscuro: Leonardo evita di contrapporre in maniera forte le ombre e le zone in luce, scarta i colori troppo brillanti e intensi e preferisce rendere con dolcezza le penombre, le zone grigie, gli sfumati. La sua è una innovativa tecnica che punta allo sfumato, al naturalismo, all’equilibrio sia fisico che psicologico della scena.

Il paesaggio

Dietro le spalle della Madonna, del Battista, del Bambino Gesù e dell’Angelo si intravede una grotta bagnata da un piccolo fiume. Se la parte in primo piano è resa in modo concreto e dettagliato, il paesaggio in lontananza si perde invece nella foschia, e le figure non appaiono più così nitide e definite. Questo è dovuto alla convinzione di Leonardo, secondo il quale la presenza dell’aria nell’atmosfera costituisce una sorta di velo, che sfoca e confonde la visuale. Tale tecnica si distingue dalla prospettiva esatta e geometrica,  fu ideata dallo stesso Leonardo ed è conosciuta come "prospettiva aerea".


 

 

 

 







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