Didachè - DIZIONARIO DI PATRISTICA

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Didachè

D
È il documento più importante dell'era post‑apostolica e la fonte più antica di legislazione ecclesiastica in nostro possesso » (Quasten). L'opera venne pubblicata nel 1883 dal metropolita greco di Nicomedia, Filoteo Bryennios, estratta da un codice del 1057 appartenente al patriarcato di Gerusalemme.

DATAZIONE
Audet lo ha datato fra il 50 e il 70, mentre Adam lo situa fra il 70 e il 90. Quasten situò la sua compilazione fra il 100 e il 150, ma non esclude la possibilità che l'opera sia stata scritta nel I secolo. La nostra opinione, concorde con quella espressa da J. A. T. Robinson, è che la Didachè è uno scritto molto antico che può essere datato prima della distruzione del tempio di Gerusalemme. Questa antichità spiegherebbe, almeno in parte, perché venne considerata da alcuni uno scritto canonico. Per ciò che riguarda il luogo di redazione i più probabili sono la Siria e la Palestina.

STRUTTURA
L'opera è divisa in sedici capitoli; fino al decimo il contenuto ha un carattere liturgico; da questo capitolo fino al quindicesimo si fa riferimento alla disciplina ecclesiale. L'ultimo capitolo è dedicato alla seconda venuta di Cristo.

TEOLOGIA
Il battesimo nella Didachè è descritto come fatto per immersione. Inoltre, in quest'opera è contenuto il primo riferimento al battesimo per infusione, il quale veniva praticato solo in casi di necessità. Il battesimo sembra essere limitato solo agli adulti, ai quali il sacramento veniva amministrato durante la veglia di Pasqua. Soltanto i battezzati potevano partecipare all''Eucaristia, che si celebrava di domenica dopo la confessione dei peccati, la quale era liturgica e collettiva. L'Eucaristia viene considerata come il sacrificio di cui parla Malachia 1,10, sebbene una tale affermazione- come ha sottolineato la teologa cattolica Sharon Burns- non implichi il contenuto sacrificale della celebrazione bensì l'opinione che la lode e l'orazione vadano a sostituire tutti i tipi di sacrificio. Non c'è alcun riferimento ad un episcopato monarchico e nemmeno si menzionano i presbiteri. I dirigenti delle comunità vengono chiamati vescovi (nell'accezione etimologica di supervisori) e diaconi. Inoltre, i profeti continuano ad usufruire di una certa rilevanza in seno alla comunità cristiana. L'escatologia riveste un'enorme importanza per la Didachè che segnala l'apparizione dei falsi profeti e dell'anticristo come situazioni precedenti la Parusia.


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