18.03.2019 - Francesco e Maria

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18.03.2019

DISCORSI > 2019
San Camillo de Lellis, che tutti riconoscete come “Padre”, è vissuto in un’epoca in cui non era ancora maturata la possibilità della vita consacrata attiva per le donne, ma solo quella di tipo contemplativo e monastico. Egli ha costituito, pertanto, un Ordine di soli uomini. Tuttavia, aveva ben compreso che la cura verso gli infermi doveva essere praticata anche con gli atteggiamenti tipici dell’animo femminile, tanto da chiedere ai suoi religiosi di servire i malati «con quell’affetto che una madre amorevole suole avere per il suo unico figlio infermo» (Regole della Compagnia delli Servi degli Infermi, 1584, XXVII). Le due Congregazioni femminili sorte nell’Ottocento e gli Istituti secolari nati nel secolo scorso hanno dato completezza all’espressione del carisma della misericordia verso gli infermi, arricchendolo delle qualità spiccatamente femminili dell’amore e della cura. In questo vi accompagna e vi guida la Vergine Maria, Salute dei malati e Madre dei consacrati. Da lei impariamo come stare accanto a chi soffre con la tenerezza e la dedizione di una madre. Mi fermo un po’ su questa parola “tenerezza”. È una parola che oggi rischia di cadere dal dizionario! Dobbiamo riprenderla e attuarla nuovamente! Il cristianesimo senza tenerezza non va. La tenerezza è un atteggiamento propriamente cristiano; è anche il “midollo” del nostro incontro con le persone che soffrono.

Ai Religiosi e alle Religiose della Famiglia carismatica Camilliana

 
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