PERCHE' TI AMO, O MARIA - DE FIORES

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PERCHE' TI AMO, O MARIA

Ottienimi un cuore semplice

La più grande santa dei tempi moderni, S. Teresa di Lisieux (†1897), che era stata guarita dal sorriso della Vergine, aveva in cuore un desiderio: «Ho ancora qualche cosa da fare prima di morire: ho sempre sognato di esprimere in un canto alla Vergine tutto quanto penso di Lei». Nell'ultimo anno della sua vita, Teresa, che aveva trovato nell'amore la sua vocazione, ha realizzato il suo desiderio dedicando alla Vergine una poesia dal titolo: «Perché ti amo, o Maria». E' un'ampia meditazione sugli episodi evangelici mariani, introdotti e conclusi dalle seguenti strofe, in cui Teresa esprime la dolcezza di sentirsi figlia di Maria e di essere in comunione vitale con lei.

Madre, vorrei cantar perché ti amo,
perché il tuo dolce nome fa sussultare il cuore!
Pensando alla grandezza tua suprema
l'anima mia s'empie di sgomento.
Quando contemplo te, di gloria circonfusa,
che vinci lo splendore dei beati,
non oso creder di esser tua figlia, abbasso gli occhi miei dinanzi a te!
Perché un bambino possa amar sua madre
bisogna ch'ella pianga anche con lui, con lui deve dividere i dolori.
Regina del mio cuore, per trarmi verso di te,
sulla riva straniera quanto hai pianto per me!
Ripenso sul Vangelo la tua vita, oso guardarti e avvicinarmi a te.
Ti vedo, come me, mortale e sofferente, e allor m'è dolce credermi tua figlia.
In questo triste esilio, madre cara, seguirti voglio sempre,
giorno per giorno vivere con te.
Quando, Vergine santa, ti contemplo, io m'immergo rapita nel tuo cuore
scoprendovi gli abissi dell'amore.
Il tuo materno sguardo mi libera da tutti i miei timori,
a piangere m'insegna ed a gioire.
Tu non disprezzi i nostri giomi lieti, anzi li benedici, con noi li condividi.
Sentirò presto una dolce armonia, presto nel cielo a vederti verrò!
Tu che mi sorridesti al nascente mattin della mia vita,
torna di nuovo a sorridermi, Madre, or che la sera incombe ormai vicina.
Non temo più il glorioso tuo splendore, con te ho sofferto;
ora sul tuo cuore voglio cantare, Vergine, che t'amo
e dirti in eterno: Sono tua figlia! (2).

(2) M. EUGENIO DEL B. GESU', La vita mariana nel Carmelo, Milano, Ancora, 1959, pp. 170-184.
Girma. Madre della Misericordia
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