VERGINE MADRE - DE FIORES

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VERGINE MADRE

Guarda la stella, invoca Maria

Nel coro dei cristiani e dei santi che canta le lodi della Vergine Maria, si distingue l'altissimo poeta Dante Alighieri ( 1321 ), il quale conclude la divina Commedia con la « santa orazione » rivolta a Maria per ottenere la visione immediata di Dio. Possiamo affermare che un inno cosi sublime nella sua semplicità, cosi pieno di schietta dottrina cattolica e di profonda e tenera devozione, né portò voce mai, né scrisse inchiostro (Par. XIX, 8). Recitiamola insieme:

Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,
umile ed alta piu che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
Tu sei colei che l'umana natura
nobilitasti sf, che il suo Fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo nell'eterna pace
cosi è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritade, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuoi grazia ed a te non ricorre,
sua disianza vuoi volar sanz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate (4).

Dopo questa contemplazione continuiamo con Dante a supplicare la Vergine Maria, perché ci ottenga di levare gli occhi in alto verso l'ultima salvezza: Dio nel suo mistero d'amore trinitario.

( 4) DANTE ALIGHIERI, La divina commedia, Paradiso, canto XXXIII, versi 1-21.
Glotto. Maria ed Elisabetta - Padova, Cappella degli Scrovegni
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