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UN MESE CON MARIA


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28. Sergio Stilita

ORIENTALI

28. Dalla «Disputa contro un giudeo» di Sergio Stilita († sec. VI)

Il profeta Isaia disse: «Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato...» (Is 7,14). E quanto al fatto che, per la salvezza degli uomini egli discese dal cielo; rivestì un corpo e si manifestò sulla terra, Giobbe disse «So che il mio Salvatore vive e che alla fine si rivelerà sulla terra» (Gb 19,25). E profetizzando che sarebbe stato circonciso e presentato al tempio, Mosè disse: «Ogni primogenito che apre il seno materno sarà chiamato santo per il Signore» (Es 13,212s; Lc 2,23). E ancora: «Offriranno per lui un paio di tortore o di colombe o giovani piccioni» (Lv 12,6-8; Lc 2,24).
Questo si compì soltanto nel caso di nostro Signore. Infatti in ogni donna che partorisce, è il rapporto sessuale che apre il seno; ma nel caso di nostro Signore, è stato lui stesso ad aprire il senso di sua Madre, senza tuttavia rompere i segni della sua verginità. E Davide, profetizzando che i Magi gli avrebbero offerto dei doni, disse: «I re di Saba e di Sceba gli offriranno doni. Tutti i re lo adoreranno e tutte le nazioni lo serviranno» (Sal 72,10).
E profetizzando che Erode avrebbe ucciso i bambini, Geremia disse: «Una voce si è udita in Rama, che piangeva ed emetteva un grande lamento. Rachele stava piangendo per i suoi figli e rifiutava di esse consolata» (Ger 31,15). E profetizzando che egli sarebbe entrato in Egitto, Isaia disse: «Ecco il Signore cavalca delle nubi leggere ed entra in Egitto» (Is 19,1). Le nubi leggere sono le braccia della Vergine Maria. E profetizzando che sarebbe uscito dall'Egitto, il profeta disse: «Dall'Egitto ho richiamato mio Figlio» (Os 11,19. E profetizzando che sarebbe vissuto a Nazaret, Isaia disse: «Sarà chiamato Nazareno» (Mt 2,23; cf. Is 11,1). [...]
Per chi ha fede e discernimento, è risaputo che la divinità esiste in tre persone e una natura. Una di queste tre persone, cioè il Verbo, a unito a sé la nostra natura attraverso la Genitrice di Dio, la santa Maria, senza confusione e senza divisione.



(AA.VV. Testi mariani del primo millennio
vol IV, Città Nuova, Roma 1991, pp. 224-225)

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