13 MAGGIO - MAGGIO CON NEWMAN

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13 MAGGIO

12-18 MAGGIO
 

PORTA DEL CIELO

La Madonna è chiamata Porta del Cielo, perché il Signore passò per lei quando dal cielo discese in terra. Il profeta Ezechiele, preannunziando Maria, scrive: «Questa porta rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi passerà, perché c'è passato il Signore Iddio d'Israele. Perciò resterà chiusa. Ma il principe siederà in essa» (Ez 44,2-3 ). Questo annunzio si è adempiuto nella Vergine, non solo per il fatto che il Signore si è incarnato in lei ed è divenuto suo figlio, ma specialmente perché ella ha avuto una parte nell'economia della Redenzione.
Eva ebbe la sua parte nella caduta dell'uomo, sebbene  fosse Adamo il nostro rappresentante; infatti la sua disobbedienza rese noi peccatori. Ma fu Eva che cominciò e tentò Adamo. La Scrittura dice: «La donna osservò che il frutto dell'albero era buono a mangiarsi, piacevole all'occhio e desiderabile per aver la conoscenza. Colse quindi del frutto, ne mangiò e ne dette a suo marito che, con lei, ne mangiò» (Gn 3 6^). Era conveniente alla misericordia di Dio che, siccome una donna iniziò la distruzione del mondo, così una donna iniziasse la sua restaurazione, e che, siccome Eva aprì la via all'azione fatale del primo Adamo, così Maria aprisse la via per la grande impresa del secondo Adamo, nostro Signore, Gesù Cristo, il quale venne a salvare il mondo morendo sulla croce. Perciò lei è chiamata dai santi padri seconda Eva, avendo fatto il primo passo per la salvezza dell'umanità, mentre Eva l'aveva fatto per la sua rovina. Maria prese parte, e parte iniziale, alla redenzione del mondo quando l'angelo Gabriele venne ad annunziarle la grande dignità alla quale sarebbe stata innalzata.
San Paolo ci comanda «di offrire i nostri corpi quale sacrificio vivo, santo, gradito a Dio, come culto secondo la ragione» (Rm 12,1). Noi, cioè, dobbiamo non solo pregare con le labbra, digiunare, fare penitenza ed essere puri nei nostri corpi; ma dobbiamo anche essere ubbidienti e puri nel nostro spirito. E così per quanto riguarda la Beata Vergine, fu volontà di Dio che lei accettasse, liberamente e con piena consapevolezza, di diventare la Madre di Gesù, e non come uno strumento passivo, la cui maternità non avrebbe avuto né merito né ricompensa. Più alti sono i doni più gravi sono i doveri. Non fu un destino facile vivere così intimamente congiunta al Redentore degli uomini, come lei sperimentò quando soffrì con Lui. Perciò pesando bene le parole dell'angelo, prima di dargli una risposta, domandò se una sì eccelsa missione avrebbe importato la perdita della verginità che aveva promessa. Quando l'angelo la rassicurò, lei con il pieno consenso del suo cuore, ricco di amore ali Dio e di umiltà, disse: «Ecco l'ancella del Signore; che mi avvenga secondo la tua parola» (Lc ,38). Fu con questo consenso che Maria divenne la Porta del cielo.

 
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