04 MAGGIO - MAGGIO CON NEWMAN

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04 MAGGIO

01-04 MAGGIO
 

MADRE AMMIRABILE

Quando Maria, la Vergine che deve essere annunciata a tutti gli uomini, è chiamata col titolo Ammirabile, ci viene indicato l'effetto prodotto dalla predicazione della sua Immacolata Concezione. La Santa Chiesa la esalta, la predica concepita senza peccato, e coloro che l'ascoltano, i figli della Chiesa, provano meraviglia, rimangono attoniti e vengono quasi sopraffatti dall'altezza del mistero: cosi grande è questa prerogativa! La grandezza incute sempre timore. Quando Mosè desiderò vedere il volto di Dio, questi gli disse: «Tu non puoi vedere la mia faccia, perché un uomo non può vedere me e vivere» (Es 33,20). San Paolo afferma: «Il nostro Dio è un fuoco che divora» (Eb 12,29). E quando san Giovanni vide la natura umana di nostro Signore, come ora è in cielo, «cadde ai suoi piedi come morto» (Ap 1,17). Lo stesso avviene nelle apparizioni degli angeli. Cosi Daniele, alla vista di san Gabriele, «si senti mancare, il suo colorito si fece smorto e gli vennero meno le forze» (Dn 10,8). Allorché lo stesso grande arcangelo venne a Zaccaria, questi «si turbò a quella vista e fu preso da timore» (Lc 1,12).
Ma si comportò diversamente Maria all'annunzio dell'angelo. Rimase certamente sorpresa e turbata alle sue parole, perché, umile come era, si senti salutare «piena di grazia», e «benedetta fra le donne»; ma lei seppe sostenere la visione. Da tale fatto noi impariamo due cose; primo: quanto grande è la santità di Maria, vedendo che potè sopportare la presenza di un angelo, il cui splendore colpi talmente il santo profeta Daniele da farlo quasi morire; secondo: poiché Maria è molto più santa di quell'angelo, e noi meno santi del profeta Daniele, quale forte ragione abbiamo di chiamarla Virgo admi rabilis, la meravigliosa, la terribile Vergine, se pensiamo alla sua ineffabile purezza!
Alcuni sono cosi ottusi, ciechi e sconsiderati, da ritenere che Maria non è offesa dal peccato mortale come lo è il suo Divin Figlio; perciò la possiamo eleggere nostra amica e avvocata, anche se andiamo a lei senza contrizione di cuore, senza un vero desiderio di pentimento e senza la decisione di emendarci. Come se Maria potesse amare anche il peccato, nel momento che vuole amare i peccatori. No: ella sente simpatia solo per coloro che lasciano il male, altrimenti come potrebbe essere lei stessa senza peccato? No: se anche per il migliore di noi Maria è, secondo le parole della Scrittura, «vaga come la luna, splendente come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati» (Ct 6,A), cosa sarà per il peccatore impenitente?

 
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