09 MAGGIO - MAGGIO CON NEWMAN

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09 MAGGIO

05-11 MAGGIO
 

SANTA MARIA

Soltanto Dio ha diritto all'attributo della santità. Perciò nell'inno Te Deum laudamus diciamo: «Tu solus sanctus»: «Tu solo sei santo».Per santità intendiamo l'assenza di qualunque cosa che possa macchiare, offuscare e degradare una natura ragionevole; intendiamo ciò che è totalmente opposto e contrario al peccato e alla colpa. In questo senso diciamo che Dio solo è santo. In verità tutti gli altri attributi sono posseduti da Lui in tanta pienezza da poter affermare che Egli solo li possiede. Perciò riguardo alla bontà, Nostro Signore disse al giovane: «Nessuno è buono se non Dio soltanto» (Mc 10,18). Egli solo è Potenza, Egli solo è Sapienza, Amore, Misericordia, Giustizia, Verità.
Questo è vero; ma la santità è indicata come sua prerogativa speciale, perché essa, più che gli altri attributi, indica non solo la sua superiorità su tutte le creature, ma anche e fortemente la sua separazione da esse. Perciò leggiamo nel libro di Giobbe: «Come può essere giusto un uomo in faccia a Dio ed essere puro il nato da una donna? Ecco la luna stessa manca di chiarore e le stelle non sono pure agli occhi suoi» (Gb 25,4-5); ed ancora: «Nei suoi santi egli non ha fiducia, e i cieli non sono puri agli occhi suoi» (Gb 15,15). Questo è ciò che anzitutto dobbiamo comprendere ed accettare; però noi sappiamo pure che, nella sua misericordia, Dio ha comunicato i suoi attributi alla creatura ragionevole; ma prima di tutto, essendo la più necessaria, le ha partecipato la santità. Perciò Adamo fin dal primo momento della sua creazione fu innalzato al di sopra della sua natura, e arricchito della grazia che lo doveva unire intimamente a Dio e renderlo santo; per questo la grazia è chiamata santificante. Essa è il principio di unione tra Dio e l'uomo. Nel paradiso Adamo aveva la scienza, la sapienza, e molte altre virtù; ma questi doni non lo univano al Creatore. Solo la santità aveva tale potere; san Paolo lo afferma esplicitamente: «Cercate la pace con tutti e la santità, senza la quale nessuno vedrà il Signore» (El, 12,14).
Quando l'uomo cadde e perse la grazia santificante, conservò ancora alcune buone qualità; egli poteva essere, in certa misura, leale, misericordioso, prudente e giusto; ma queste virtù non lo univano a Dio.Ciò che gli occorreva era la santità; perciò il primo atto della bontà di Dio nella economia del Vangelo è di liberarci dallo stato di peccato per mezzo del battesimo e di riaprirci con la grazia le comunicazioni, chiuse per sì lungo tempo, tra l'anima e il cielo.
Noi comprendiamo allora la forza del titolo della Beata Vergine, quando la chiamiamo Santa Maria. Quando Dio volle preparare la madre al suo Figlio, iniziò la sua opera facendola nascere immacolata. Cominciò non con il dono dell'amore o della lealtà o della dolcezza o della devozione, sebbene Maria avesse tutte queste virtù. Ma Dio cominciò la sua grande opera prima che lei nascesse; prima che potesse pensare, parlare o agire, la rese santa, e, mentre era ancora in terra, la fece cittadina del cielo. «Tota pulchra es Maria». In lei non ci fu alcuna macchia di peccato; quindi differisce da tutti gli altri santi. Nella Chiesa ci sono stati molti missionari, confessori, vescovi dottori, sacerdoti. Essi hanno compiuto grandi opere, e hanno convertito e guidato molte anime al cielo; hanno sofferto molto, ed hanno acquistato una grande quantità di meriti. Però Maria in questa via somiglia al suo divin Figlio; perché come Gesù, essendo Dio, è separato in forza della santità da tutte le creature, così Maria, essendo piena di grazia, si distingue da tutti i santi e da tutti gli angeli.

 
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