Cipriano di Cartagine - DIZIONARIO DI PATRISTICA

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Cipriano di Cartagine

C
VITA
Nacque fra il 200 e il 210 in Africa, probabilmente a Cartagine. Si convertì al cristianesimo per opera del sacerdote Cecilio. Poco dopo la sua conversione fu ordinato sacerdote e nel 249 fu eletto vescovo di Cartagine per acclamazione del popolo. Allo scoppio della persecuzione di Decio (250) si nascose, gesto criticato da molti. Poco dopo il martirio di papa Fabiano, si vide costretto ad inviare una lettera alla Chiesa di Roma spiegando il motivo della sua condotta e presentando le testimonianze di alcune persone le quali assicuravano che egli non aveva mai abbandonato il suo dovere di pastore. Questo non fu l'unico problema derivante dalla persecuzione giacché subito si presentò il problema dei lapsi, cioè dei cristiani che durante la persecuzione avevano rinnegato la loro fede. Cipriano era contrario all'immediata riconciliazione di questi ultimi e il suo atteggiamento provocò l'opposizione di una parte del clero. In questa opposizione si distinse Novato, che si recò a Roma per dare il suo appoggio a Novaziano contro il nuovo papa Cornelio. Cipriano allora scomunicò i suoi oppositori e redasse due lettere pastorali Sui lapsi e Sull'unità della Chiesa. Nel maggio del 251 si riunì un sinodo che approvò i principi di Cipriano e le scomuniche decretate da quest'ultimo, accettando inoltre l'ammissione di tutti i lapsi alla penitenza. Negli ultimi anni della sua vita dovette affrontare la questione del battesimo degli eretici. Cipriano, seguendo la tradizione africana, confermata dai sinodi di Cartagine del 255 e del 256, si pronunciò contro la validità di questo battesimo. Al contrario, papa Stefano impose agli Africani di non assumere tale atteggiamento che smentiva la precedente tradizione ecclesiastica. Il conflitto si esasperò quando Valeriano promulgò un editto contro i cristiani. Durante la persecuzione, Stefano fu martirizzato e Cipriano esiliato a Cucubis nel 257. L'anno seguente venne decapitato a Cartagine. Fu il primo vescovo africano martire.

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