FAMMI RINASCERE - DE FIORES

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FAMMI RINASCERE

Rendi fratelli gli uomini
«Vi sono delle persone che non credono ai miracoli! Ecco uno stupendo miracolo che compie il Signore: un cieco, ammalato, solitario che è felice!». Queste parole furono pronunciate da Frate Ave Maria (al secolo Cesare Pisano), l'Eremita cieco accolto da don Orione nella congregazione della Divina Provvidenza e morto nel 1964 dopo 52 anni di cecità. La sua notte fu luminosa, perché attraversata dai raggi dell'amore di Dio e dagli splendori della Vergine Immacolata. Frate Ave Maria ci ha lasciato in Braille un Soliloquio, che è un'ardente ed umile preghiera a Colei alla quale ha consacrato tutta la sua esistenza:
Vieni, o Maria, vieni in questo nulla che .ti brama!
Dove Tu sei è luce, dove Tu sei è virtu, o Maria.
Prega il tuo Dio per questo niente, che t'ama e che ti brama,
che null'altro chiede che d'essere tutto trasfigurato, tramutato in Te.
Discendi in questa polvere ad ordinarvi il tuo regno; ...
Fammi rinascere, e che, questa volta seconda,
io nasca da Te, o Vergine Immacolata,
Madre dell'uomo Dio e degli uomini puri.
Fammi frutto benedetto del tuo vergine seno.
Generami tutto incorrotto e incorruttibile,
come ogni nato da Te.
Vieni in me. Accoglimi m Te.
Fa che io vegga con gli occhi tuoi.
Fa che io tutto oda con le tue caste orecchie.
Concedimi che, d'ora in poi, solamente con l'umile tua bocca
io possa rivolgermi a Dio e agli uomtnt.
Soltanto con le tue pure mani fa che io sempre operi.
Che le tue piante ovunque mi portino.
Cosi non guarderò mai oggetto, né ascolterò né pronuncerò parola,
né correrò ad operare azione indegna di Te, indegna di Dio.
Madre, eccoti il mio piccolo, freddo cuore.
Eccoti l'anima mia imperfetta e incostante.
Eccoti la mia mente, cosi ristretta e cosi poco illuminata.
Eccoti le mie membra estremamente impotenti fiacche e vili.
Ohimé qual miserabile dono è mai
il maggior dono che io posso presentare!
O Maria, dammi la tua persona, la mente, l'anima tua!
O Maria, donami il tuo cuore, perché io possa amarti,
perché io possa amare Iddio, Padre e Figlio e Sposo tuo,
perché io possa amarlo quanto devo amare i miei fratelli e figli tuoi
con tutto quell'amore, si fecondo di bene, con cui li amasti Tu (5).

(5) Un «soliloquio» di Frate Ave Maria. Il riflesso di una grande anima, Pontenizza, Ed. Eremo di S. Alberto di Botrio, s.d., pp. 3-4.
VItale da Bologna, LA Vergine col Bambino • Bologna, Pinacoteca
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