FATIMA ... C'ERO ANCH'IO - DE FIORES

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FATIMA ... C'ERO ANCH'IO

Rendi fratelli gli uomini
Questa invocazione mariana sarà molto breve: le due prime parole del saluto dell'Angelo «Ave Maria». Ma essa sarà preceduta dalla testimonianza poetica di un anonimo convertito, che ci invita a non frenare l'impulso del cuore e dei sentimenti quando ci troviamo, come lui, con il popolo di fronte ad un'immagine venerata della Madonna. Egli era tra la folla che si accalcò attorno alla bianca statua della Madonna di Fatima quando ai primi di maggio del 1978 fece tappa a Roma nel suo pellegrinaggio di pace attraverso il mondo.

Sono un uomo del duemila,
trentacinque anni se vi interessa,
critico, disincantato...
Uno che non va a lisciare, a battersi il petto, a baciare.
Non ne ho bisogno io,
io ... sono un convertito,
uno che piglia luce dall'«io penso»,
che non si scomoda per il sangue di S. Gennaro
o per le lacrime di Siracusa ...
Sono freddo io, freddissimo, di pietra!
Mi convince di piu il miracolo di un fiore
o un occhio sorridente di bimbo
dove vedo piu Spirito Santo che altrove.
Eppure stavolta ero là a dar gomitate tra la folla
per vederLa ...
E quando il bianco elicottero se l'è portata via
ho avuto una stretta al cuore
al mio cuore di pietra
che capisce molto piu che il mio cervello.
Ave Maria! (3 ).

(3) Cfr. La Madonna, 26 (1978), p. 64.
La Madonna di Fatima pellegrina
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