VORREI CHE IL MIO «SI'» - DE FIORES

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VORREI CHE IL MIO «SI'»

Maria, salvaci!

Un gruppo di studenti del quartiere prenestina di Roma si è radunato alcune sere per comporre preghiere a Maria. Non sono mancati all'inizio i commenti delusi, ma poi ci si è trovati sulla via di un incontro che metteva in discussione tutta la vita. «Maria, anche per noi - affermano essi - era troppo lontana, troppo brava, troppo disponibile, troppo forte, troppo tutto ... Troppo diversa da noi. In queste preghiere ... l'abbiamo incontrata nelle nostre stesse situazioni vitali nelle nostre incertezze, nei nostri dubbi, nei nostri stessi entusiasmi ... E' allora che sono sorti tanti punti interrogativi: perché lei ... mentre noi invece ... ?». Ai giovani piace soprattutto il «si» che Maria ha detto a Dio, perché scaturito da un cuore semplice e disponibile. Uno di loro, Bruno, esprime il desiderio di poterlo pronunciare, come lei.

Vorrei che il mio «si» fosse semplice come il tuo,
e non avesse astuzie mentali.
Vorrei che il mio «si», come il tuo,
non mi mettesse al centro, ma a servizio.
Vorrei che il mio «si» al disegno di un altro, come il tuo,
volesse dire soffrire in silenzio.
Vorrei che il mio «si», come il tuo,
volesse dire tirarsi indietro per far posto alla vita.
Vorrei che il mio «si», come il tuo,
racchiudesse una storia di salvezza.
Ma il mio peccato, il mio orgoglio, la mia autosufficienza,
dicono un «si» ben diverso.
Il tuo sguardo su di me, Maria,
mi aiuti ad essere un semplice,
uno che si dimentica, uno che vuol perdersi,
nella disponibilità di chi sa di esistere da sempre
soltanto come un pensiero d'amore (3).

(3) Maria ... un altro racconto. Preghiere di giovani, Alba, Edizioni Paoline, 1977, pp. 36-37.
E. Greco. L'Annunciata
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