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XIII Secolo
Ti saluto,
Signora santa Regina,
santissima genitrice di Dio,
Maria,
che sei Vergine
perpetua ed eccelsa,
fatta santa ed eletta
dal santissimo Padre del cielo,
che Egli consacrò
col santissimo,
diletto Figlio suo
e con lo Spirito Santo Paraclito,
nella quale fu ed è ogni pienezza
di grazia e ogni bene.
Ave o suo palazzo!
Ave o suo Tabernacolo!
Ave o sua casa!
Ave o suo vestimento!
Ave o sua ancella!
Ave o Madre sua!
E saluto con essa,
voi tutte, sante virtù,
che per la grazia e la luce
dello Spirito Santo,
siete infuse nei cuori dei fedeli,
affinché di infedeli
li facciate fedeli a Dio.
Come scrive il Da Celano, Francesco circondava di un amore indicibile, la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà. Aveva voluto fondare il suo Ordine, all'ombra di una Chiesetta a Lei dedicata: Santa Maria degli Angeli. Per sua intercessione ottenne il Perdono di Assisi, e la costituì Avvocata dell'Ordine. Sempre secondo da Celano, Francesco «A suo onore cantava lodi particolari, innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali che lingua umana non potrebbe esprimere». Abbiamo di Francesco varie preghiere alla Vergine. La prima è il «Saluto alla Vergine», una preghiera ritmica, intessuta di invocazioni in parte bibliche, in parte patristiche, sopratutto prese da Germano di Costantinopoli e Pier Damiani e rivolte con amore infinito e devozione alla Madre del Signore.