PREGHIERE DEI SECOLI A MARIA


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Gregorio di Narek

X Secolo

Annoda e lega
I miei amari sospiri
alle tue domande beate
e profumate d’incenso,
o Pianta di vita
dal frutto di benedizione,
affinché, da te soccorso
e colmo di benefici,
avendo trovato
asilo e luce
presso la tua santa maternità,
io viva per Cristo
tuo Figlio e Signore.

Con le tue lacrime soccorrimi
nel pericolo incombente,
o tu benedetta
fra tutte le donne!
Piega le ginocchia
per ottenere la mia riconciliazione,
o tu che sei
la Madre di Dio!
Abbi cura di me misero,
o Tabernacolo dell’Altissimo!
A me caduto,
protendi la mano,
o Tempio celeste!


Gregorio di Narek nacque molto probabilmente nel 950 nel piccolo villaggio di Narek, da una famiglia di scrittori. Morta la madre mentre Gregorio era ancora in tenera età, suo padre Khosrov, divenuto in seguito arcivescovo, lo affidò insieme al fratello Giovanni alla cugina Anania di Narek, fondatrice della scuola e del villaggio. Presto fu ordinato prete e divenne abate del monastero, ove condusse una vita piena di umiltà e carità, divisa tra il lavoro e la preghiera, animato da un ardente amore per Cristo e la sua Santissima Madre. Gregorio fu un insigne teologo e uno dei più importanti poeti della letteratura armena. Tra le sue opere si annoverano un Commentario al Cantico dei Cantici, numerosi panegerici ed una raccolta di 95 preghiere in forma poetica dette “Narek” dal nome del monastero ove visse. Morì verso l’anno 1010 e fu sepolto nello stesso monastero. La sua tomba fu meta di pellegrinaggio fino ai tempi dei massacri perpetrati dai Turchi.
Fedele alla tradizione della sua Chiesa, Gregorio fu un grande devoto della Vergine, e la tradizione vuole che Maria gli sia anche apparsa. Egli l’ha cantata con accenti ispirati. Tra le sue composizioni sono degne di nota il “
Discorso panegirico alla Beata Vergine Maria” e la Preghiera 80 intitolata: “Dal fondo del cuore, colloquio con la Madre di Dio”. Nel discorso, che sembra ispirato dall’Inno Acatisto, Gregorio approfondisce la dottrina dell’Incarnazione, traendone lo spunto per esaltare e cantare con tenera pietà e stile sublime, l’eccezionale dignità e la magnifica bellezza della Vergine Madre. La preghiera 80 è un’opera più matura del discorso. In essa l’autore, sommerso da molti motivi di disperazione, esprime con amore ardente, la certezza di essere aiutato dalla Madre del Giudice.


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