PREGHIERE DEI SECOLI A MARIA


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Modesto di Gerusalemme

VII Secolo

Ti saluto,
Santissima Madre di Dio,
perché il Signore Gesù
ti ha scelto per essere
il suo regno spirituale
sulla terra.
Per farci dono
per mezzo tuo
del suo regno celeste,
ha voluto che tu gli fossi
concorporale nell’incorruttibilità,
e, per la gloria
del Padre e dello Spirito Santo,
fossi superiore a tutti
nella gloria.

Ti saluto,
o gloriosissima Madre
della eterna Luce,
vero Dio
per natura e per essenza,
che nascendo da te,
risplendette sopra la terra
nella nostra sostanza
e fece risplendere su di noi
la luce del suo volto.
Ti saluto,
o Rifugio dei mortali
presso Dio.


Modesto nacque alla fine del sesto secolo e morì a Gerusalemme verso il 634. Quando Cosroe II e il suo generale Romizanes conquistarono la Siria e la Palestina, Modesto era abate del famoso monastero palestinese, fondato nel secolo precedente da san Teodosio. Gerusalemme fu messa a ferro e fuoco e il patriarca Zaccaria deportato in Persia. Per i cristiani palestinesi fu un periodo cruciale, soprattutto per i soprusi e le vendette da parte dei Giudei. Dopo la liberazione di Gerusalemme da parte di Eraclio, Modesto si propose come guida nella ricostruzione spirituale e materiale della comunità cristiana tanto che, alla morte di Zaccaria, fu proclamato dall'imperatore, che lo aveva in grande stima, nuovo Patriarca di Gerusalemme.
Secondo Fozio, Modesto è autore di tre famose omelie sulla
Dormizione della SS. Theotokos, dove riconosce che l'assunzione è conseguenza della maternità divina: Maria è vivificata per mezzo del Figlio “affinché gli sia concorporale nell’incorruttibilità per l’eternitàÈ Lui che l’ha resuscitata dalla tomba e l’ha presa dopo di lui alla maniera solo da lui conosciuta”. Assunta alla gloria celeste, la Vergine svolge dal cielo il suo ruolo di mediatrice a favore degli uomini. Ella prega per noi il Figlio, intercede per noi presso di Lui, affinché ci sia propizio. Modesto si colloca, quindi, sul consolidato filone della mariologia bizantina che dà grande importanza alla funzione materna dell’Assunta nei nostri riguardi: lei è Assunta, proprio perché svolga nel migliore dei modi questa sua missione a nostro favore.


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