Convenzione del patrimonio mondiale - DIZIONARIO DELLA CULTURA

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Convenzione del patrimonio mondiale

C
Questa Convenzione è stata adottata dall'UNESCO nel 1972. Gli Stati firmatari s'impegnano a proteggere sul loro territorio i monumenti e i luoghi aventi un valore universalmente riconosciuto e la cui salvaguardia interessa l'insieme dell'umanità. Gli Stati si obbligano anche a proteggere i beni del patrimonio mondiale situati in altre nazioni ed a contribuire finanziariamente alla loro salvaguardia nei paesi che non ne hanno i mezzi. L'idea della Convenzione è nata dall'incontro di due preoccupazioni concrete riguardanti i monumenti culturali e i luoghi naturali. Negli anni '60, l'UNESCO aveva già mobilitato la comunità internazionale con lo scopo di salvare i monumenti della Nubia, minacciati dalla costruzione della diga di Assuan in Egitto. Questa prima esperienza ha incoraggiato l'UNESCO a perseguire un'azione più metodica a beneficio del patrimonio mondiale. D'altra parte, il movimento ecologico per la difesa dell'ambiente ha progressivamente contribuito a rendere attenta l'opinione pubblica all'esigenza di proteggere le ricchezze della natura come bene comune dell'umanità. Ha preso così forma il progetto di una Convenzione Internazionale col fine di salvare le ricchezze culturali e naturali dell'umanità. Il programma dell'UNESCO è gestito dal Comitato del Patrimonio Mondiale, formato da ventuno rappresentanti eletti dagli Stati firmatari. Il principale strumento di lavoro è la Lista del Patrimonio Mondiale che, nel 1990, aveva inventariato circa trecentocinquanta siti culturali o naturali in settantacinque paesi. Prima di ogni decisione riguardante un bene monumentale o naturale da inserire nella Lista, il Comitato esamina la raccomandazione degli Stati utilizzando gli studi specializzati forniti dal Consiglio Internazionale dei Monumenti e Siti (COMS) e dall'Alleanza Mondiale della Natura (UICN) che hanno autorità nel proprio campo. La convenzione si applica strettamente ai soli beni ufficialmente iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, ma l'intenzione degli Stati è quella di suscitare una presa di coscienza universale riguardo a tutte le ricchezze comuni del patrimonio culturale e naturale. Le minacce che pesano sul patrimonio sono molte e sono legate agli effetti negativi dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione, allo sfruttamento abusivo dei siti naturali, alla negligenza, all'abuso di un turismo incontrollato, alle catastrofi naturali, all'erosione del tempo. Il Comitato può intervenire presso gli Stati interessati per incitarli al rispetto dei loro obblighi. Con l'appoggio dell'opinione pubblica, il Comitato è riuscito ad impedire alcuni progetti di sfruttamento o d'industrializzazione che avrebbero portato gravi danni ai monumenti o ai siti. Tra i luoghi principali del mondo inclusi nella Lista del Patrimonio Mondiale segnaliamo: le Piramidi d'Egitto, l'Acropoli di Atene, i settori storici delle città di Roma, Firenze, Venezia, San Giacomo di Campostella, Cracovia, Dubrovnik, Salvador de Bahia, Quito, Messico, Québec, Istambul, Gerusalemme, la Città del Vaticano; le cattedrali di Aix‑la‑Chapelle, di Chartres, di San Basilio a Mosca; i palazzi di Versailles, di Westmister; il sito di Auschwitz; l'Isola di Gorèe nel Senegal; le Rocciose canadesi, il Grand Canyon negli Stati Uniti; il Taj Mahal e il Forte d'Agra in India.

Vedi
UNESCO
Ecologia

Bibl.: Le Courrier de L'UNESCO, octobre 1990.
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