ISESCO - DIZIONARIO DELLA CULTURA

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ISESCO

I
ISESCO indica l'Organizzazione Islamica per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. Dalla sua creazione, nel gennaio 1981, l'ISESCO è collegata all'Organizzazione della Conferenza Islamica: OCI.
La prima Conferenza Generale si è tenuta a Casablanca, nel giugno 1983. Nella seconda Conferenza Generale, convocata per valutare i progressi compiuti e i progetti per l'avvenire, ventinove dei quarantatré paesi membri erano rappresentati, in gran parte dai loro ministri dell'educazione. Tutti i paesi dell'OCI, e soltanto loro, possono diventare membri dell'ISESCO. L'Organizzazione conta sulla cooperazione della Banca Islamica per lo Sviluppo e sull'UNESCO. Lingue ufficiali sono l'arabo, il francese e l'inglese.
Lo scopo generale dell'Organizzazione è di promuovere l'influenza del pensiero islamico nelle sue manifestazioni educative, scientifiche e culturali. I suoi obbiettivi possono così sintetizzarsi: 1) La cooperazione tra gli stati islamici nel campo dell'educazione, della cultura, della ricerca scientifica, al fine che la cultura islamica diventi l'asse dei programmi educativi a tutti i livelli. 2) Il sostegno alla cultura islamica e la protezione dell'indipendenza del pensiero islamico contro ogni invasione, distorsione o deformazione culturali. 3) La cooperazione degli stati islamici nei campi della ricerca scientifica, dello sviluppo, delle scienze applicate e l'uso delle tecniche avanzate nel contesto dei valori islamici più alti per la preservazione delle caratteristiche proprie della civiltà islamica. 4) La protezione della personalità islamica dei musulmani che vivono in paesi non islamici. 5) La comprensione tra i popoli e il loro contributo alla pace e alla sicurezza mondiale, soprattutto attraverso l'educazione, la scienza e la cultura. 6) Il coordinamento tra gli Stati membri e tutte le istituzioni dell'OCI nei campi dell'educazione, della scienza e della cultura, a beneficio della solidarietà islamica e dell'integrazione culturale del mondo islamico.
Il Direttore Generale dell'ISESCO, il Professore A. Boutaleb, ha così illustrato la missione dell'Organizzazione in occasione della Conferenza dei Ministri della Cultura dei paesi membri dell'OCI, tenutasi a Dakar nel 1989. Iniziando, egli ha ricordato la responsabilità della comunità islamica verso più di un miliardo e duecento milioni di persone che vivono su di un'area che copre più del ventuno per cento dell'intera superficie del globo, dove gli analfabeti raggiungono il cinquantadue per cento, la frequenza delle università non supera il tre per cento e le spese per l'insegnamento superiore e la ricerca rappresentano soltanto il sedici per cento del bilancio degli Stati.
La cultura islamica, ha detto ancora M. Boutaleb, è antica di quattordici secoli e il suo credo spirituale costituisce la base dell'« esistenza morale della Oumma ». La solidarietà dei paesi islamici è indispensabile per « restituire alla nostra cultura universale il suo posto rilevante compromesso, nel passato, dal colonialismo ». Il Direttore Generale aggiungeva: « Noi siamo chiamati a raddoppiare la nostra vigilanza nei confronti di tutti i tentativi che ci spingono ad abbracciare forme culturali che ignorano i valori spirituali a cui noi siamo profondamente legati. Certo, noi crediamo all'universalità delle scienze e delle tecnologie moderne, ma a condizione che sia rispettata l'originalità della cultura, perché non sapremmo aderire a culture che privilegiano il materialismo che è assolutamente e irreversibilmente incompatibile con i precetti islamici. Su questo piano, forse, non c'è neppur bisogno di ricordare la nostra fede metafisica, fondata sulla rivelazione divina, sorgente del nostro concetto di sapere, della nostra cultura e della nostra originalità culturale ed intellettuale. In aggiunta, la nostra religione ci fa obbligo di diffonderne il messaggio nel mondo, soprattutto in un'epoca dominata dal materialismo e che rifiuta le convinzione spirituali apportate dalla rivelazione. Per parte nostra, pensiamo che le società umane che trascurano le dimensioni spirituali perdono il loro equilibrio, dato che la verità è che Dio ha creato l'uomo perché compia sulla terra la sua volontà e si comporti in questo mondo terreno secondo le prescrizioni dell'Altissimo »: ripreso da Le Matin du Sahara Dakar, 3 febbraio 1989.
Malgrado le difficoltà di bilancio, l'ISESCO intende promuovere l'irradiamento della cultura islamica nel mondo. Due esempi: il collegamento all'Organizzazione dell'Istituto Islamico di Ginevra e il rinnovamento dell'Università Islamica a Cordova.
La sede dell'ISESCO è a Rabat in Marocco.

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