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UN MESE CON MARIA


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20. Sulpicio Severo

LATINI

20. Dalla «Lettera 2» di Sulpicio Severo († 420/425)

Ma affinché appaia più luminosamente il merito della verginità e per poter capire quanto essa manifestamente sia degna di Dio, si pensi al fatto che il Signore e Salvatore nostro Dio, quando si degnò di prendere la natura umana per la salvezza del genere umano, non elesse nessun altro seno che non un seno verginale, per dimostrare quanto gli fosse gradito e per raccomandare il bene della pudicizia ed ambedue i sessi.
Egli che voleva rimanere vergine, ebbe per madre una Vergine. Egli offerse un esempio di verginità agli uomini in se stesso e alle donne nella Madre. Con questo è dimostrato che in ambedue i sessi la beata verginità ha meritato di ospitare la pienezza della divinità, giacché soltanto dalla Madre il Figlio ha preso ciò che aveva.



(AA.VV. Testi mariani del primo millennio
vol III, Città Nuova, Roma 1990, p. 293)

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