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UN MESE CON MARIA


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5. Tito di Bostra

GRECI

5. Dal «Commento a Luca» di Tito di Bostra († c. 378)


La Vergine, udendosi annunciare da ogni parte come Madre di Dio, non dubita più, ma attende il compimento degli eventi proclamati dall'angelo e da Elisabetta. Non può però starsene muta, ma già con le parole che pronuncia offre una pregustazione e una primizia dello Spirito Santo che era venuto sopra di lei. Perché lo Spirito Santo in uno stesso tempo e in uno stesso luogo operò in due donne, cioè nella sterile che nella Vergine: la sterile però, appunto perchè aveva concepito il Precursore, andava innanzi e proclamava beata la Madre di Dio; la Vergine invece veniva dopo di lei, perchè aveva concepito colui che veniva proclamato.
Ascoltiamo dunque che cosa dice questa Vergine senza precedenti e quale sia la sua ammirabile locuzione: come infatti ella è madre vergine al di sopra dell'ordine di natura, così dimostra anche di essere profetessa e iniziata ai misteri di Dio. Dice dunque: 'anima mia magnifica il Signore (Lc 1,46).



(AA.VV. Testi mariani del primo millennio
vol I, Città Nuova, Roma 1988, p. 287)




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