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UN MESE CON MARIA


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3. Ippolito Romano

GRECI

3. Dalle «Benedizioni di Isacco e di Giacobbe» di Ippolito Romano († 235)


......Disse: «Da un pollone, figlio mio, sei uscito» per mostrare la generazione del Cristo secondo la carne; il quale, incarnato, concepito dallo Spirito Santo nel seno della Vergine, germogliò in lei e, come fiore e profumo di soave odore, una volta uscito da quel seno, nel mondo apparve visibilmente. Poiché dunque, per lui, dire «leoncello da leone» era dire la sua generazione secondo lo Spirito, per la quale procede da Dio, l'ha mostrato con ciò come Re nato da Re. Ma tuttavia, non ha passato sotto silenzio la sua generazione secondo la carne, ma dice: «Da un pollone, figlio mio, sei uscito».
Isaia infatti dice: «Un germoglio uscirà dalla radice di Iesse e un fiore spunterà su di essa». La radice di Iesse era la stirpe dei patriarchi come radice piantata in terra; il germoglio da essi uscito, visibilmente apparto, era Maria, perchè lei è della casa e della famiglia di David. Il fiore, poi, spuntato su di essa era il Cristo: ciò che precisamente disse Giacobbe profetizzando: «Da un pollone sei uscito, figlio mio».



(AA.VV. Testi mariani del primo millennio
vol I, Città Nuova, Roma 1988, p. 185)




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