Eletto papa, ordinò che la messa venisse celebrata sulle tombe dei martiri e indirizzò a Massimo, patriarca d'Alessandria, una lettera contro l'eretico Paolo di Samosate, condannato dai concili d'Antiochia. Subì il martirio durante la nona persecuzione, ordinata dall'imperatore Aureliano, e fu sepolto, secondo S. Cirillo di Alessandria, nel cimitero a cui rimasse il suo nome.