Golia, il gigante della paura - DIZIONARIO PERSONAGGI BIBBIA
Menu principale:
Golia, il gigante della paura
G
Nella guerra tra Filistei ed Israele si inserisce la figura di questo gigante chiamato Golia. Un uomo che fa paura solo per l’altezza di circa tre metri, sei cubiti ed un palmo. L’armatura è abbastanza robusta: un elmo di bronzo, una corazza a piastre il cui peso è di cinquemila sicli di bronzo, gli schinieri delle gambe sono di bronzo ed un giavellotto di bronzo tra le spalle, L’asta della lancia è come un subbio dei tessitori e la lama dell’asta pesa seicento sicli di ferro. In battaglia lo precede uno scudiero. Un uomo così composto fa certamente paura. Egli pensando di essere imbattibile sfida Israele a trovare un soldato disponibile a combattere contro di lui. Il vincitore avrebbe ridotto in schiavitù il popolo perdente. David, che era stato mandato dal padre a vedere come stessero i fratelli che erano in battaglia e a ritirare la paga, chiede di combattere contro Golia e lancia la sfida suscitando le meraviglie di tutti. Anche Saul addiviene alla sua richiesta dopo dure resistenze perché è un ragazzo. Mentre Golia “è un uomo d’armi fin dalla sua giovinezza”. David dimostra a Saul la sua forza raccontando d’ aver ucciso un leone ed un orso. Saul si convince e lo riveste di una armatura per proteggerlo. Ma David se ne libera subito perché non riesce a camminare. Scendono a combattere, con motivazioni diverse, Golia, vedendo David con bastone dice: “Sono forse io un cane, perché tu venga a me con un bastone” e lo maledice in nome dei suoi dei ed aggiunge: “Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche”. David gli risponde “ Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai insultato…io ti abbatterò e staccherò la testa dal tuo corpo…”. La fionda farà il resto. La differenza è data dalla fiducia: David ha fiducia in Dio, Golia nella forza bruta e nella forza delle armi. Forza che anche oggi può essere fallace. 