Un leone e due profeti - DIZIONARIO PERSONAGGI BIBBIA
Menu principale:
Un leone e due profeti
U
Tra le vicende della successione di Salomone vi è la storia di due profeti, uno dei quali è chiamato dal libro dei Re “uomo di Dio”. Costui riceve l’ordine di andare a Betel e annunciare che l’altare su cui Geroboamo sacrifica agli idoli sarebbe andato distrutto perché si sarebbe spaccato e le ceneri degli olocausti sarebbero andate disperse. Geroboamo interviene per farlo afferrare, indicandolo con la mano che gli si secca. Egli chiede all’uomo di Dio di pregare gli Signore perché gli restituisca la mano. L’uomo di Dio prega e la mano gli viene restituita. Ma Geroboamo non si converte. Racconta il redattore sacro che viveva a Betel un altro profeta, a cui i figli riferiscono tutto quello che avviene. Costui si reca dall’uomo di Dio e lo invita a pranzo a casa sua. L’uomo di Dio in un primo momento si rifiuta perché da Dio ha ricevuto l’ordine di non fermarsi a casa di nessuno, ma soltanto quando l’uomo che lo invita confessa di essere anche lui un vecchio profeta e di avere ricevuto l’ordine da un angelo di farlo fermare a casa sua, egli cede e si ferma a pranzo. Alla fine del pranzo il vecchio profeta rimprovera l’uomo di Dio di non avere osservato le prescrizioni di Dio, quindi gli annuncia che mai le sue ossa sarebbero state sepolte nel sepolcro dei suoi padri. L’uomo di Dio sella l’asino e parte. Ma un leone gli sbarra la strada e lo sbrana. Il fatto viene riferito al vecchio profeta che parte per verificare l’accaduto e riporta indietro il cadavere dell’uomo di Dio e lo seppellisce nel suo sepolcro dopo avere seguito i lamenti rituali. L’interpretazione data dal vecchio profeta traduce le intenzioni del redattore sacro nel raccontare questa storia: “Quello è un uomo di Dio, che si è ribellato all’ordine del Signore; per questo il Signore l’ha consegnato al leone, che l’ha abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli dal Signore”.