Achimelech, il sacerdote tradito - DIZIONARIO PERSONAGGI BIBBIA

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Achimelech, il sacerdote tradito

A

Gionata e David stringono un patto di mutua assistenza: “Va’ in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: Il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre”. Coperto da Gionata, David può allontanarsi dalla reggia. Si reca a Nob dove incontra il sacerdote Achimelech. Il quale, vedendolo solo, si preoccupa. David giustifica la sua solitudine dicendo che la missione affidatagli dal re deve essere assolutamente segreta e che ai suoi uomini aveva dato appuntamento altrove. Chiede ad Achimelech: “Ora però se hai a disposizione cinque pani, dammeli o altra cosa che si possa trovare”. Il sacerdote risponde a David: “Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri: se i tuoi giovani si sono almeno astenuti dalle donne, potete mangiarne”. David risponde : “Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti da tre giorni. Come sempre quando mi metto in viaggio, i giovani sono mondi, sebbene si tratti di un viaggio profano, tanto più oggi sono mondi”. Achimelech consegna a David il pane sacro poiché non c’è altro pane che quello dell’offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per essere sostituito con pane fresco. E’ pure presente un ministro del re un certo Doeg, Idumeo, capo dei pastori di Saul che riferisce a Saul tutto quello che ha visto provocando una massacro. Saul convoca Achimelech e tutti i sacerdoti della casa di suo padre che erano in Nob e li accusa dicendo: “Perché vi siete accordati contro di me, tu ed il figlio di Iesse, dal momento che gli hai fornito pane e hai consultato l’oracolo di Dio per lui, allo scopo di sollevarmi oggi un nemico?”. Achimelech si scusa facendo notare che David è fedele, è il genero del re, che è il capo della sua guardia e onorato nella sua casa, che non è la prima volta che consulta Dio per lui, quindi non getti il re questa colpa sul suo servo. Ma Saul dispone che vengano uccisi i sacerdoti del Signore. Doeg in particolare riceve l’ordine di colpire i sacerdoti e ne uccide ottantacinque. Saul dispone anche che vengano uccisi, passando a fil di spada Nob uomini e donne, fanciulli e lattanti; anche buoi asini e pecore. Scampa solo un  figlio di Achimelech, Ebiatar, che si rifugia presso David, il quale si assume la responsabilità di questo massacro perché ha capito che Doeg avrebbe riferito tutto a Saul. La posizione di Achimelech è certamente delicata. Si evidenzia che il sacerdote non può svolgere la sua missione liberamente; avere sfamato delle persone ed avere consultato Dio per loro è stato un delitto punito con la morte, è anche più grave la situazione del traditore che strumentalizza l’autorità per il suo tornaconto.
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