Osea, il profeta dell’amore - DIZIONARIO PERSONAGGI BIBBIA
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Osea, il profeta dell’amore
O
Indipendetemente dalla sorte familiare di Osea che si vuole sfortunato per avere sposato una prostituta, tanti sostengono questa tesi. Mi sembra che una tale interpretazione sia soltanto riduttiva e poco producente per il grande respiro teologico del libretto di Osea. Il periodo storico è certamente infausto per le vicende politiche. Si pensi che in quindici anni sono stati trucidati ben quattro re. Si pensi ancora alle occupazioni militari che vengono dalla Assiria, alle alleanze sbagliate che tante sofferenze portano alla nazione. Osea individua nella classe dirigente l’inizio dei mali per Israele, chiamato più facilmente Efraim, I dirigenti infatti sono corrotti, chiamano Baal Jahvé, cambiando il nome, strumentalizzano la religione per scopi personali, incrementano i sacrifici e dimenticano che Dio vuole l’amore. E’ Osea che grida: misericordia voglio e non sacrifici. E’ da questa convinzione che Osea concepisce il rapporto tra Dio ed il popolo come un rapporto sponsale. Chiama prostituzione il comportamento di di Israele poiché si allontana da Dio servendo altri dei ed usa tutto il linguaggio della prostituzione per descrivere la situazione di Israele. Israele avrà tutti i mali allontanandosi: la deportazione, la distruzione dell’agricoltura, le devastazioni delle città, i rovi che coprono sui campi, il deserto che prende il sopravvento. Oltre all’amore Osea propone la conoscenza di Dio come soluzione di tutti i mali. Più infatti si sta lontani da Dio, meno lo si conosce e meno lo si capisce. Non si ha la saggezza per comprendere la sua volontà. I giusti, che camminano nelle vie del Signore, comprendono ed hanno intelligenza. Mentre i malvagi vi inciampano. La conclusione che auspica Osea: “Venite, ritorniamo al Signore”. La conversione è atto di intelligenza, di comprensione e di amore.