CONTENSON VINCENT - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
Vai ai contenuti

Menu principale:

C
CONTENSON VINCENT (1641-1674)

V. CONTENSON. Marialogia, seu de incomparabilibus Deiparae Mariae Virginis dotibus, in IDEM, Theologia mentis et cordis, 1668-1669.

Nella sua unica opera Theologia mentis et cordis pubblicata nel 1668-1669, il domenicano francese Vincent Contenson (1641-1674) dedica alla Vergine una «lunga e luminosa dissertazione» dal titolo Marialogia, seu de incomparabilibus Deiparae Mariae Virginis dotibus. Al contrario di Nigido (vedi), Contenson non adduce motivi che giustifichino la parola 'marialogia' da lui coniata. Colloca però il «discorso circa Maria» a coronamento del Trattato sull'Incarnazione di Cristo e lo struttura «Secondo il quadruplice ordine della natura, grazia, gloria e unione ipostatica». Contenson passa pertanto in rassegna le prerogative di Maria, che sono numerose in ragione del principio medievale dell'onnicontenenza. Da quelle naturali, riguardanti la patria, l'età, i parenti di Maria ... , il teologo domenicano procede alla considerazione di 12 prerogative concernenti la grazia di Maria (nel suo sorgere, crescere, grado, effetti ... ) e quindi all'esame dell' «immenso peso della gioia e felicità mariana». Tutto questo per Contenson è solo un preludio alla contemplazione «dell'eminentissima dignità» costituita dalla «maternitas Dei». (identica espressione di Nigido (vedi)) e dalla verginità di Maria. Con notevole lucidità speculativa, Contenson espone 15 prerogative della Madre di Dio: la relazione di maternità con il Figlio di Dio, la dignità semplicemente infinita, la parentela con la Trinità, una certa identità con Cristo, la potestà materna su di lui ... Restando la valutazione che «essere madre di Gesù è il riassunto (epitome) di tutti gli elogi possibili» (p. 181), l'autore si interroga sul rapporto della maternità di Maria con la grazia santificante e risponde affermando la superiorità della prima sulla seconda, in quanto essa «entra nell'ordine ipostatico», che è un ordine supenore alla f1gliolanza divina. Contenson non dirime la questione più sottile se la maternità divina, considerata in se stessa prescindendo da tutti ad doni ad essa connessi, sia formalmente santificante oppure no. Egli conclude che «quella maternità, se non santifica immediatamente e formalmente, però santifica Maria radicalmente e remotamente e se è lecito così esprimersi, esigitivamente, in quanto richiede e connaturalmente comporta il seguito completo di tutte le grazie che convengono ad una tanta madre». Contrariamente all'uso scolastico, Contenson fa seguire ad ogni «Speculazione» una «riflessione» di ordine spirituale. Ad esempio, dopo aver trattato della maternità divina di Maria, egli aggiunge: «La stessa persona che è Madre di Dio è madre dei cristiani: a tutti infatti nella [persona] di Giovanni è stato detto: Ecco tua madre». Ne consegue una speciale venerazione di iperdulia, ma anche un ardente amore verso Maria e una devota invocazione di lei. Contenson si batte soprattutto a favore di una «solida pietà verso Maria, che si esprime nell'imitazione delle sue virtù e nella vita cristiana impegnata. Paradossalmente in lui si trovano un fervore non reputato mai troppo intenso e insieme l'esigenza di una pietà mariana seria e perfino severa. Resta il fatto che per Contenson la speculazione deve tradursi in amore: «Qui dirò di porre fine al disserire, ma non all'amare, poiché dove termina la speculazione, là deve cominciare l'amore di Cristo e di Maria, senza cui è vuota ogni riflessione sulla fede».

Maira nella teologia contemporanea, pp. 27-29
Home | A | B | C | D | E | F | G | H | J | K | L | M | N | P | R | S | T | V | W | Z | Esci | Mappa generale del sito
, sono state free counter
Torna ai contenuti | Torna al menu