GOFFI TULIO - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
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GOFFI TULIO

GOFFI T., L'esperienza spirituale oggi. Le linee essenziali della spiritualità cristiana contemporanea, Queriniana, Brescia 1984; IDEM, Spiritualità, in DE FIORES S. - MEO S. (a cura di), Nuovo Dizionario di Mariologia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1986, pp 1362-1378; IDEM, Maria Vergine nella prospettiva spirituale contemporanea, in La Madonna 33 (1985) 5-6, pp. 85-99.

Piuttosto che descrivere la vita di Maria, T. Goffi pensa di doverla interpretare come «pneumatizzata» e inserita nella prospettiva del «mistero pasquale» di Cristo: «La narrazione evangelica con discrezione ci ricorda questo divenire spirituale della Vergine, tratteggiato al modo di una sua partecipazione singolare al morire-risorgere di Gesù. Un privilegio assai comprensibile dato che aveva un'umanità la più naturalmente affine a quella pneumatizzata di Gesù suo figlio. Nel vangelo ci sono vari cenni sulla sofferenza pasquale della Vergine Maria: la sua iniziale separazione dal feto, essendo ormai costituitosi il bimbo Gesù (Lc 2,7); i segni di indipendenza di Gesù fanciullo che rimane per sua iniziativa presso il tempio (Lc 2,41ss); il suo allontanarsi definitivo dalla casa materna dopo il suo battesimo (Lc 3,21ss); lo svolgimento della missione apostolica di Gesù al di sopra di ogni legame affettivo umano, così da attestare che gli è madre solo chi 'fa la volontà di Dio' (Mr 3,35; Le 11,27-28); il sentirsi essa affidata all'apostolo Giovanni da Gesù morente in croce (Gv 19,26ss). Nello stesso tempo Maria ha esperimentato la sua sofferenza come un risorgere secondo lo spirito. Essa ha in se stessa progressivamente maturato un legame con Gesù concepito come il Cristo Signore. Per la Vergine il fatto di percepirsi sempre più madre profondamente pneumatizzata, ha significato l'interiore crescente capacità di unirsi al Figlio considerato nella sua vita nuova risorta. Il vangelo ci descrive l'esperienza pasquale di Maria bene armonizzata sul divenire pasquale di Gesù stesso. Anche se ogni evangelista presenta questa esperienza spirituale pasquale di Maria sotto una propria prospettiva particolare. Così, ad esempio, Luca tratteggia Maria che va uniformandosi a Gesù in attuazione di redentore per grazia dello Spirito (Lc 1,38; 2,35; 11,28); mentre Giovanni presenta Maria che passa dal Cristo persona fisica al Cristo persona ecclesiale (Gv 19, 25ss)». L'itinerario di Maria, ritmato al morire-risorgere in Cristo, non la priva di caratteristiche spirituali sviluppate nel suo essere donna: «In conclusione, la Vergine ha una spiritualità che si snoda in dipendenza e in intimità con quella di Gesù. E, tuttavia, essa si caratterizza per un suo umanismo fortemente affettivo, per un suo amore profondamente femmineo, per una sua attenzione premurosa alle situazioni umane dolorose, anche se tutto viene vissuto in un candore verginale evangelico». Con il riferimento alla spiritualità di Maria, che è in armonia con la dottrina patristico-deuterovaticana della Vergine-madre «tipo della Chiesa», si attua il ricupero del modello mariano del nostro tempo. La cultura attuale impedisce di assumere Maria come esempio da imitare pedissequamente; si tratta piuttosto di «identificazione» con lei, nel senso di assunzione dei suoi comportamenti profondi integrandoli nella propria esistenza. Il paradigma mariano va valorizzato in prospettiva dinamica, lungo il cammino che si svolge nella storia e durante le fasi della vita spirituale, non come «modello statico da copiare», ma come «ispiratrice di nuove scelte e sempre nuovi inizi».

Maria nella teologia contemporanea. pp. 310-311.
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