RADFORD RUETHER ROSEMARY - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
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RADFORD RUETHER ROSEMARY

RADFORD RUETHER R., New Woman, New Earth, New York 1975; IDEM, Cristologia e femminismo, in AA.Vv., La sfida del femminismo alla teologia, Queriniana, Brescia 1980, pp. 134ss.

Nel panorama storico interconfessionale dei teologici che si interessano al rapporto del femminismo con la Vergine Maria, Rosemary Radford Ruether scorge che almeno è possibile costruire una marialogia «alternativa» a quella dominante e potenzialmente capace di «sgretolare lo stampo del patriarcato femminile». Secondo la teologa, «come nella cristologia, cosl anche qui dobbiamo distinguere tra una mariologia dominante e una mariologia soppressa». La mariologia dominante «santifica l'immagine della femmina come principio di ricettività passiva», in rapporto all'attività trascendente degli dèi maschili e dei loro agenti, gli ecclesiastici. «Questo concetto del principio femmmile non è fondamentalmente diverso nel protestantesimo e nel cattolicesimo. Tuttavia, nel protestantesimo vengono eliminati gli accenni ad una mariologia alternativa di autonomia e potere femminile. ... Ma la mariologia, specialmente nelle sue forme popolari cattoliche, contiene il residuo di alternative di quest'immagine patriarcale del femminile». La mariologia popolare preserva infatti le tradizioni dell'autonoma terra madre che largisce il potere della fecondità e del rinnovamento del mondo. Il titolo di 'Madre di Dio', definito in modo razionale a Calcedonia, evoca il ricordo di quella matrice divina che tutto comprende, di quella 'Madre degli dèi' che aveva preceduto e contenuto la dualità del cielo e della terra. La Vergine di Guadalupe, dalla pelle scura, affascina i contadini. Più ancora del Cristo, essa è il potere regale della classe dominante, la redentrice del popolo. «La verginità fa pensare ad un'autonomia femminile liberata dal ruolo procreativo. L'Assunzione di Maria,  l'Immacolata Concezione fanno della Madonna la rappresentante dell'umanità prima della colpa originale, e il capo dell'umanità risorta o redenta, cioè della chiesa. Essa è 'la donna che cingerà l'uomo' (Ger 31,21-22)».

Maria nella teologia contemporanea, pp. 419-420.
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