HALKES CATHARINA - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
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HALKES CATHARINA


HALKES C., Primo bilancio della teologia femminista, in AA.Vv., La sfida dei femminismo alla teologia, Queriniana, Brescia 1980, pp. 172ss; IDEM, Maria e la donna, in Concilium, 19 (1983), pp 135ss.

Nel panorama storico del femminismo, generalmente critico nei confronti della figura di Maria, in cui «la santità di Maria era misurata dal numero dei panni lavati» o veniva proiettata in una zona di «onniperfezione come modello inimitabile», una figura, quindi, o troppo domestica o troppo idealizzata, alcuni autori in un contesto interconfessionale, opponendosi al rigetto di Maria, si sono orientati verso un suo ricupero in prospettiva liberante, pensando che almeno è possibile costruire una marialogia «alternativa» a quella dominante e potenzialmente capace di «sgretolare lo stampo del patriarcato femminile». Perché questo sia possibile, secondo l'olandese Catharina Halkes è necessaria una doppia liberazione:
«a) Maria domanda d'essere liberata dall'immagine che è stata fatta di lei e dalle proiezioni che una gerarchia ecclesiastica maschile le ha attribuito. Mossa da un profondo sentimento di solidarietà o di sororità, non voglio sminuirla così.
b) É necessario, inoltre, liberare le donne da quelle immagini di Maria che ancora le dominano e le soggiogano. Tali immagini devono essere analizzate e smascherate».
I compiti più urgenti in ordine ad una marialogia liberata e liberatrice possono essere così recensiti:
a) Restituire Maria all'umanità, superando l'immagine di «quasi non donna e quasi dea»: ciò avverrà con il ricorso ai Vangeli, che mostrano i Maria una reale persona umana storica e concreta.
b) Relativizzare la maternità biologica di Maria, come fa Gesù nella predicazione, per dare risalto alla fede di lei nella parola di Dio.
c) Vedere in Maria non l'immagine della femminilità o il modello della donna (=è modello di ogni credente), ma la «persona autonoma» che risponde liberamente a Dio e il «simbolo radicale di un'umanità nuova..., la rappresentante originale ed escatologica
dell'umanità»;
d) Ridare alla figura della Vergine la carica liberatrice del Magnificat, che «nelle sue parole radicali e sovversive prelude al discorso della montagna nel vangelo di Luca e al discorso introduttivo di Gesù in Luca 4».

Maria nella teologia contemporanea, pp. 418-419.
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