Imperialismo culturale - DIZIONARIO DELLA CULTURA

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Imperialismo culturale

I
Espressione polemica usata inizialmente dalle antiche colonie per condannare il dominio culturale dei paesi occidentali. Il termine serve anche a descrivere l'attuale invasione dei media, delle ideologie, dei modi di vita che provengono dai paesi più potenti. Al di là del linguaggio propagandistico, è utile precisare i seguenti punti.
L'imperialismo, in senso stretto, suppone una volontà di dominazione e una politica concertata di assoggettamento. Le antiche potenze colonizzatrici possono essere accusate d'imperialismo culturale nella misura in cui hanno imposto alle colonie un'acculturazione forzata, costringendole ad accettare la loro lingua, le loro leggi, le loro istituzioni, il loro sistema economico.
L'opinione pubblica in Occidente e in Giappone ha rigettato l'idea della colonizzazione territoriale, ma chiude facilmente gli occhi sulle forme moderne e più diffuse del dominio culturale. L'URSS, a sua volta, fu accusata d'imperialismo culturale nell'Europa dell'Est. L'URSS vi impose, infatti, l'insegnamento del russo, l'ideologia ufficiale del partito, la propaganda comunista, il controllo sulle scuole, le università, i mezzi di comunicazione. L'URSS era diventata il più importante dei « ri‑diffusori » internazionali: F. Benhalla, 1983.
In un senso più largo, i paesi ricchi devono interrogarsi riguardo alla supremazia culturale che tendono ad esercitare, di fatto, nel mondo, attraverso la diffusione della tecnica, della scienza, degli stili di vita e attraverso l'eccezionale irradiazione dei mass‑media. « La cultura americana ha dato al nostro paese un impero », diceva un osservatore: Newsweek, 11 luglio 1983. Questo è vero, in un certo senso, per l'insieme dei paesi ricchi e industrializzati. I neo‑marxisti sfruttano questo fatto dicendo che l'imperialismo americano e occidentale non è più soltanto economico, ma culturale, e la lingua inglese ne sarebbe il veicolo: Y. Eudes, 1982; C. Medori, 1979; H. Shiller 1989.
Anche se la supremazia culturale non è perseguita come obbiettivo ufficiale, essa pone ai paesi industriali dei seri problemi di responsabilità etica dato l'impatto della loro cultura sull'estero. La diffusione dei mezzi di comunicazione, della TV e delle industrie culturali suscita nuovi problemi: i paesi riceventi sono invasi da immagini e da messaggi che possono mettere in pericolo la loro propria cultura. Le industrie culturali dei paesi ricchi godono di condizioni di libertà e di finanziamento che favoriscono la loro creatività e la loro competitività sui mercati esteri. Ma il liberalismo economico non dovrà avere l'ultima parola nel campo dell'esportazione culturale. Altrimenti c'è il rischio del dominio e anche di una certa guerra culturale: H. Gobard, 1979.
Il dialogo e la comprensione tra le culture aiuteranno a cogliere le poste in gioco. S'impone un'azione congiunta da parte dei creatori, delle industrie culturali e dell'opinione pubblica nei paesi interessati, perché siano meglio comprese le corresponsabilità che sono in gioco. Nelle loro politiche culturali e negli scambi internazionali, i governi devono darsi delle norme che garantiscano sia la libera circolazione dei beni culturali sia i diritti culturali di tutti i popoli.

Vedi
Alienazione culturale
Rivoluzione culturale
Comunicazione sociale
Modernità

Bibl.: America's Impact 1975. F. Benhalla 1983. C. J. Bertrand 1985. C.W E. Bigsby 1975. Y. Eudes 1982. H. Gobard 1979. J. M. Mackenzie 1990. C. Medori 1979. H. I. Schiller 1989. C. W. Thomsen 1989. Esprit, giugno 1991. U. Bitterli 1993. E. Said 1993. N. Thomas 1993. C. W. Thomsen 1989. G. A. Volladao 1993, 1995.
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