AIELLO GIAN ANTONIO - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
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AIELLO GIAN ANTONIO

AIELLO G. A.,, Sviluppo del dogma e tradizione a proposito della definizione dell'Assunzione di Maria, Città Nuova, Roma 1979.

Un contributo degno di particolare menzione circa il dogma dell'Assunzione di Maria al cielo, è l'opera di A. G. Aiello, Sviluppo del dogma e tradizione a proposito della definizione dell'Assunzione di Maria. L'autore ricostruisce esaurientemente il dibattito teologico, suscitato negli anni intorno alla definizione dell'Assunta, circa la «Storicità» della rivelazione e della sua trasmissione. Tale dibattito ha condotto a superare lo schema tradizionale del passaggio dall'implicito all'esplicito per giustificare il carattere rivelato dell'Assunzione: non si tratta, cioè, di dimostrare tale verità con procedimenti logici e storici, ma di mostrare come essa appartenga alla «fede attuale» della Chiesa, alla «singularis catholicorum antistitum et fidelium conspiratio» (Pio XII). In altri termini, la penetrazione della rivelazione nella Chiesa è un «processo essenzialmente soprannaturale», che avviene sotto la guida della Spirito Santo e con la partecipazione di tutte le componenti del popolo di Dio: magistero, teologi, fedeli. Aiello può puntualizzare la sua ricerca: «A noi sembra che aver situato i modelli logico-dialettici nell'ambito della fede della Chiesa sia il risultato principale raggiunto, dal punto di vista di una teoria sullo sviluppo del dogma, dal dibattito sulla definibilità dogmatica dell'Assunzione». La definizione dell'Assunta, mentre ha spinto i cattolici ad elaborare nuove teorie esplicative del progressivo sviluppo della verità nella Chiesa, ha provocato numerose dichiarazioni di disagio e dissenso nelle altre confessioni cristiane. Queste denunciano soprattutto «Un ulteriore allontanamento della Chiesa cattolica dal principio della S. Scrittura come unica fonte della fede, e lo spostamento dell'autorità normativa della fede dal passato (l'avvenimento Cristo) al presente (la realtà chiesa)». Dopo aver esaminato i rapporti fra tradizione e rivelazione, Aiello risponde alle obiezioni di teologi protestanti osservando che il rigido principio sola Scriptura rischia di cadere «nell'immobilismo, annullando ogni relazione della rivelazione con la storia» e di eliminare «la realtà chiesa come elemento costitutivo del rapporto religioso tra il credente e Dio rivelatore». Inoltre il principio protestante trascura «l'affermazione, fondata nella Scrittura, della presenza nella comunità dei credenti dello Spirito, che guida la chiesa anche verso una comprensione più grande della rivelazione, non certo fuori della Scrittura, e ancor meno contro di essa, ma, in determinati casi, certamente al di là di ciò che essa letteralmente esprime». In base al concetto cattolico di sviluppo non come ripetizione né esplicitazione dei contenuti biblici, l'Assunta «è inclusa in un orizzonte di rivelazione più ampio che comprende il mistero della glorificazione di Cristo e della sua vittoria sulla morte, la tendenza escatologica della chiesa e di tutto il creato, il vincolo tra peccato e morte, l'ostilità di satana calpestata, ecc.». La ricerca di Aiello si svolge sul piano metodologico e della storia del dogma, e non entra nella teologia dell'assunzione, che resta più occasione che oggetto diretto di indagine. Grazie alle scoperte archeologiche e agli studi sugli apocrifi del Transitus, le origini delle tradizioni sulla fine terrena di Maria hanno ricevuto un'inattesa illuminazione.

Maria nella teologia contemporanea, pp. 498-500.
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