WILLAM FRANZ MICHEL - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
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WILLAM FRANZ MICHEL (1894-1981)
F. M. WILLAM, Vita di Maria la madre di Gesù, Brescia, Morcelliana, 1949, p. 344 (l° ed. tedesca 1936).

Mentre la marialogia post-tridentina aveva insistito sulle «glorie di Maria», sulla sua grandezza e privilegi e sulla sua vita glorificata, rischiando di estrarre Maria dalla condizione umana, il contatto con la Bibbia porta a sottolineare la reale situazione vissuta dalla Vergine di Nazareth nella sua vicenda terrena. Parallelamente alla pubblicazione della «vita di Cristo», sorge l'interesse per la «Vita di Maria» come ricostruzione storica dell'esistenza della Vergine inserita nel contesto e negli usi del popolo di Israele. Questa corrente è rappresentata, per esempio, dall'opera di F. M. Willam, Vita di Maria la madre di Gesu, che ha avuto parecchie edizioni e traduzioni. In essa non solo si ricostruisce l'ambiente palestinese all'epoca di Gesù, riguardo alla preghiera, all'attesa messianica, al lavoro della donna, agli usi circa il matrimonio, ma si affronta in maniera nuova il problema della fede di Maria. Il Willam afferma in proposito: «Una domanda capitale per la vita di Maria è questa: Gesù ha fatto a sua madre delle 'rivelazioni speciali'? ... Nei libri di mistica queste rivelazioni occupano un posto importante ... I Vangeli non sembrano offrire alcun aiuto per rispondere a questa domanda. Ma se si esaminano fino in fondo quei passi evangelici, in cui viene menzionata la madre di Gesù, si propende più a credere che il Salvatore non abbia partecipato a Maria, prima che agli altri, alcuna notizia particolare riguardante la Redenzione, nell'insegnamento e nella pratica». Procedendo su questa pista, il Willam ritiene falsa premessa attribuire a Maria la fede nella Trinità, nel senso preciso che si legge nel catechismo: «Se vogliamo veramente renderci conto della conoscenza e dell'esperienza di Maria,, occorre liberarsi da simili fantasie... Non solo prima, ma anche dopo l'annunciazione, Maria forse non conobbe perfettamente il mistero della santissima Trinità, nella sua essenza».  Infine l'autore scarta l'opinione asserente che Maria «sapeva» la divinità di Cristo e non aveva bisogno di crederla come noi: «In realtà invece a Maria non furono risparmiate prove della specie più dura, che superarono in gravità e durata tutte quelle che un essere umano può sopportare. Si distinse da tutti gli altri uomini anche perché non si ribellò mai a queste prove e le superò tutte, sempre, Interamente: portava il peso che Dio le aveva destinato con un tal senso d'equilibrio, che non se ne misurò pienamente l'incredibile portata».

Maria nella teologia contemporanea, p. 42
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