BOSSARD ANTHONY - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
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BOSSARD ANTHONY

BOSSARD A., Se consacrerà Marie, in Cahiers marials 28 (1983) n. 137, pp. 101ss.

Partendo da un testo del Montfort, A. Bossard nel suo scritto, compie un'analisi acuta circa la possibilità di una vera consacrazione a Maria, inserita nell'unica dinamica consacratoria orientata al Cristo: «Nella consacrazione proposta dal Montfort si tratta di un unico movimento che ci proietta verso il Cristo.... Ma questo unico movimento comporta due relazioni distinte: quella che ci unisce a Maria 'mezzo perfetto' e quella che ci unisce a Cristo 'nostro fine ultimo'. Queste due relazioni distinte sono specificate dal loro termine. Se si può avere per Cristo un atteggiamento che sa di latria, di stretta adorazione, ciò evidentemente non vale per Maria, che è e rimane una 'pura creatura'. Bisogna dunque giungere alla conclusione... che se il dono totale e la conseguente dipendenza vissuta hanno la stessa estensione in rapporto al Cristo e in rapporto a Maria, essi differiscono tuttavia nella loro natura». Ma se il senso e il contenuto non sono uguali quando si riferisce la consacrazione a Cristo e a Maria, non si rischia di coprire con uno stesso termine due realtà diverse? Bossard risponde richiamando la dottrina classica dell'analogia che implica uguaglianza oltre che differenza: «C'è analogia quando si può stabilire una certa corrispondenza tra due realtà, perché presentano somiglianze, punti in comune. La definizione perfettamente valida per l'una si applica solo imperfettamente all'altra.... É molto chiaro che più i punti in comune saranno consistenti e numerosi, più l'avvicinamento che comporta l'utilizzazione dello stesso termine sarà giustificato. Invece, più il legame si allenterà, più l'uso dello stesso termine rischia di divenire ambiguo e sorgente di confusione». Tutto sta a trovare il concetto o elemento comune, che permetta l'uso analogo della consacrazione in rapporto a Cristo e a Maria. Alcuni individuano tale contenuto nell'appartenenza, altri nel dono totale o nella disponibilità radicale, che nei riguardi di Maria si modula in corrispondenza alla sua funzione nella storia della salvezza. Si passa così da un procedimento di tipo filosofico al confronto con la rivelazione neotestamentaria, dove Maria appare come protoconsacrata e madre del discepolo amato. Allora si converge comunemente verso l'affermazione di P. Grelot: «La 'consacrazione a Maria' non può essere altro che il riconoscimento filiale della sua maternità, nella prospettiva aperta da Gv 19, 26-27».

Maria nella teologia contemporanea, pp. 326-327.

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