PIKAZA X., Maria y el Espiritu Santo (Hech 1,14. Apuntes para una mariologìa pneumatològica), in Estudios trinitarios 15 (1981) pp. 3-82.
Un articolo impegnato e penetrante sul rapporto di Maria e lo Spirito è offerto dal teologo spagnolo Xabier Pikaza nel 1981. Egli prende a base del suo studio il testo di Atti 1,14, che esamina successivamente dal punto di vista biblico, ecclesiale e sistematico. L'analisi biblica del testo porta a distinguere la persona di Maria, espressamente citata, dai gruppi degli apostoli, delle donne e dei fratelli di Gesù (il kaì è qui sempre disgiuntivo). Del resto l'importanza di Maria deve essere intesa alla luce della sua partecipazione nella storia evangelica. La funzione di Maria nella prima comunità di Gerusalemme è di testimoniare in modo vivente e silenzioso la piena umanità di Gesù. Il suo cammino di maternità e sofferenza culmina nella comunità dei seguaci del Figlio: «Maria si è integrata nei discepoli e amici di Gesù». Ella appartiene cosl a quei «tutti» che ricevono lo Spirito nella pentecoste (At 2,1) e parlano in lingue (At 2,13). Il testo di Atti 1,14, piuttosto lasciato nell'ombra dai marialogi, serve pertanto a ricuperare ecclesialmente la figura di Maria. Pikaza avverte la necessità di porre la pentecoste nel contesto lucano, in particolare con il versetto: «Lo Spirito santo scenderà su di te ... » (Le 1,35), di cui si può fare una triplice lettura:
a) Schema della creazione escatologica (K. Barret).
La presenza dello Spirito su Maria - superando i miti ierogamici si comprende in relazione allo Spirito attivo nella creazione del mondo (Gn 1,2ss), che è la sua unica analogia. Maria è pertanto la vera terra, per sé infertile, caos e vuoto, ma resa feconda da Dio con il suo Spirito. In lei si realizza e trasfigura il vecchio mito agrario della terra (la terra come dea-madre), in quanto diviene segno di fecondità e origine dei viventi.
B) Schema dell'inabitazione sacra (R. Laurentin, A. Feuillet).
I testi che fondano tale interpretazione sono quelli riguardanti la nube che copre il tempio o il tabernacolo (Es 10,35; Nm 9,18.22; 2 Cron 5,7). Maria quindi è il santuario escatologico di Dio tra gli uomini, il campo della presenza dello Spirito, il luogo sacro dove abita la divinità per espandersi fino al popolo. La presenza dello Spirito è dinamica, perche in virtù di essa Maria diventa madre del Salvatore.
C) Schema della trasparenza personale (X. Pikaza).
Meglio che terra vuota e tempio, Maria è una persona: la presenza dello Spirito si realizza perciò in un contesto di incontro nella libertà e nell'amore, nella chiamata e nella risposta. Lo Spirito non viene in lei prima del suo fiat, mostrando così che egli si attua in forma di dialogo. Maria, da parte sua, con la sua obbedienza trasparente, si trasforma in «espressione dello Spirito, un momento del potere e realtà di Dio tra gli uomini». Pikaza conclude riassumendo la sua posizione: «Dobbiamo affermare che tra lo Spirito e Maria c'è una specie di mutua informazione o causalità. Lo Spirito come forza di santità fecondante di Dio, fa di Maria la madre di suo Figlio; perciò, ella non è solo 'pneumatofora' o portatrice, ma pneumatoforme, cioè colei che rivela e attualizza un aspetto radicale del mistero dello Spirito... Maria offre allo Spirito di Dio un campo di realizzazione e fecondità». Dal parallelismo tra Lc 1,35 e At 1,14 risulta che Maria è «il ponte che unisce ATe NT, tempo di Israele e mistero della Chiesa»: mentre gli altri personaggi dei vangeli dell'infanzia sono passati, Maria resta «il segno vivente della continuità tra Israele e Chiesa».
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Tenuto conto dei dati giovannei, Pikaza traccia in 5 punti il bilancio del suo studio biblico:
A) per il suo inserimento nel campo della speranza di Israele, Maria ha iniziato la sua esistenza in apertura totale nei confronti dello Spirito...; B) per la sua grazia speciale (cfr. Le 1,35), Maria ha ricevuto dal Signore, per l'inizio del cammino di salvezza, la totalità dello Spirito
di Dio come forza fecondante, diretta al sorgere del Messia;
C)per la fedeltà al cammino di Gesù, in gesto di fede aperta e di speranza attiva, Maria ha diretto gli uomini verso il dono delle nuove nozze, verso lo Spirito di Cristo (Gv 2,1-12); D) per risposta trasformante del Gesù glorificato, Maria riceve all'inizio stesso della Chiesa, lo Spirito del Cristo (Gv 19,25-27 e At 1,14); e) finalmente, per la sua attività nella totalità del mistero di salvezza, Ap 12 può situare il segno di Maria sullo sfondo della lotta della storia, come segnale della presenza dello Spirito di Dio tra gli uomini,.9J.
Questa lettura pneumatologica dei dati biblici riguardanti Maria è confermata non tanto dalle tradizioni protestante (che vede nella Madre di Gesù la credente) e cattolica (che insiste sulla Vergine come collaboratrice di Cristo), quanto da quella ortodossa, che scopre la Theotokos come icona dello Spirito. Attraverso la presenza dello Spirito santo - affermano gli ortodossi Bulgakov ed Evdokimov - Maria diventa «Strumento e luogo della manifestazione e forza di questo Spirito», la «pneumatofora per eccellenza» e la «rivelazione ipostatica» (non l'ipostasi) dello Spirito. Pur con beneficio d'inventario, Pikaza accoglie la tradizione ortodossa con una «assimilazione creatrice». Così pure egli ammette i valori delle prospettive cattoliche post-conciliari, «che accentuano il vincolo tra lo Spirito santo e Maria» (Von Balthasar, Mühlen, Manteau-Bonamy, Boff), ma richiede da loro maggiore impegno critico onde evitare affermazioni indebite o esagerate. Dal punto di vista sistematico, Pikaza stabilisce un principio che dovrebbe conciliare le varie letture confessionali dei dati evangelici circa Maria: «il senso della mariologia si decide a partire dalla visione del mistero trinitario». In rapporto al Padre, Maria appare una creatura chiamata a dialogare con lui ed a rispondere nella fede alla sua proposta d'amore salvifico. Così appare Maria nel vangelo, come rileva la lettura protestante. In rapporto al Figlio, Maria si pone come madre che collabora con lui offrendogli educazione, sicurezza affettiva, maturità umana e accompagnandolo fedelmente fino al Calvario. A questo livello si pone la lettura cattolica della marialogia. In rapporto allo Spirito santo, Maria è trasparenza che riflette il suo mistero: essere luogo di incontro tra il Padre e il Figlio. Questa è la lettura ortodossa della Vergine Madre. Come Madre, ella si rivela «come il mezzo gratuitamente necessario dove il Padre e il Figlio possono incontrarsi». Maria diviene «un riflesso, una specie di immagine ipostatica o personificazione dello Spirito divino». Ella non è lo Spirito, ma luogo privilegiato della sua presenza e realizzazione delle sue funzioni: «Più di ogni altro segno, più di ogni altra persona o evento (escluso Gesù Cristo), ella è il volto con cui ci guarda (ci ama e consola) lo Spirito divino». In particolare, Maria partecipa alle funzioni derivanti allo Spirito dalla sua definizione di legame d'amore: intimità, che ella mostra nella sua capacità di ascolto e accoglienza della voce di Dio; creatività, che la Vergine realizza nella sua fecondità femminile-materna; comunione che Maria visibilizza in quanto mezzo scelto dal Padre per il suo incontro con il Figlio umanizzato nello Spirito e per l'unione all'interno della Chiesa.