SEMMELROTH OTTO - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
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SEMMELROTH OTTO (1912-1979)

O. SEMMELROTH O., Urbild der Kirche. Organischer Aujbau des Mariengeheimnisses, Wiirzburg, 1950; IDEM, Quomodo mariologiae cum ecclesiologia coniunctio adiuvet utriusque mysterii interpretationem, in AA.Vv. Acta congressus intemationalis de Theologia concilii vaticani Il, Romae diebus 26 septembris- 1 octobris 1966 celebrati, Typis poliglottis vaticanis, 1968, pp. 266-270.

La scoperta patristica di Maria «tipo della Chiesa» si impose ai teologi in modo inatteso e immediato: A. Miiller l'ha paragonata all'apparizione di una cometa nel cielo marialogico. Tra i primi a valorizzarla in maniera sistematica emerge Otto Semmelroth con il libro Urbild der Kirche, che intende dimostrare che «Maria come tipo della Chiesa non è solo qualcosa che si aggiunge a un trattato già completo in se stesso, ma ciò che deve assolutamente essere posto all'inizio come mistero fondamentale». In altre parole: per Semmelroth, Maria «tipo della Chiesa>> è il principio primo della marialogia, capace di organizzare tra loro i misteri mariani particolari e di inserirli organicamente nell'insieme della teologia. Infatti «la teologia mariana non può contentarsi di determinare i privilegi di cui Maria è stata dotata in quanto Madre di Dio. Nella sua figura non glorificheremo veramente la sapienza e la potenza di Dio se non giungiamo a vedere chiaramente quale significato egli ha deposto in lei e quale funzione ella esercita nell'insieme dell'opera della salvezza». Tale senso non è dato dall'ordine di successione, ma da quello intenzionale o finale: «In questo ordine, il rapporto dei termini non può essere che il seguente: proprio perché doveva essere il tipo della Chiesa, Maria è stata posta nell'esistenza come madre sponsale di Dio». Al di là di questa impostazione che verrà contestata, l'opera di Semmelroth s'impone per l'approfondimento teologico del concetto di tipo, che implica tre elementi: «la personificazione o rappresentazione di un contenuto spirituale attraverso una certa figura concreta; poi, un legame reale tra un tennine e l'altro come fondamento oggettivo di questa rappresentazione; e infine, quale conseguenza di questo rapporto, il carattere di modello morale». Inoltre Urbild der Kirche segna la strada ecclesiologica nell'interpretazione dei temi mariani, prima studiati in senso solo cristologico o personale: corredenzione come cooperazione recettiva propria della Chiesa, maternità divina come «SÌ» della Chiesa all'alleanza sponsale del Logos con l'umanità, verginità come unione della Chiesa con Cristo in vista della missione, immacolata concezione come figura rappresentativa dell'essenza della Chiesa santa, assunzione come archetipo della Chiesa perfettamente redenta e glorificata.

Maria nella teologia contemporanea, pp. 51-52.
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