AUER JOHANN BAPTIST - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
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A
AUER JOHANN BAPTIST (1910-1989)

AUER J. De fide beatae virginis Mariae a Deo data, a Christo probata, purgata, gratificata, in AA.Vv., Maria in Sacra Scriptura. Acta congressus mariologici-mariani, anno 1965 celebrati, vol. IV, Pontificia Academia Mariana Internationalis, Romae 1967, p. 422ss.; AUER J. - RATZINGER J., Kleine katholische Dogmatik, Pustet, Regensburg 1972-1988; IDEM, Jesus Christus · Heiland der Welt. Maria - Christi Mutter in Heilsplan Gottes, Pustet, Regensburg 1988.

A) Il cammino di fede di Maria
Auer si inserisce con le sue opere nel dibattito postconcilare riguardante Maria e la Mariologia. Dopo il concilio, che presenta la Vergine mentre avanza «nella peregrinazione della fede» (LG 58), questa virtù è oggetto di un elaborato di J. Auer dal titolo: La fede della B. Vergine Maria data da Dio, messa alla prova, purificata e gratificata da Cristo. Questa ottica della kénosi permette di superare alcune reticenze della marialogia tradizionale restia a scorgere in Maria la «pellegrina nella fede». Tale fede, che si svolge in un regime di oscurità e non di visione, sottopone Maria, almeno al pari di Cristo, alla tentazione e in genere ai condizionamenti umani di una determinata epoca culturale. Lo stesso principio kenotico, che regola la vita di Cristo e della Chiesa, realizza in Maria le dimensioni della povertà e del servizio, della verginità e della oscura condizione. L'autore considera innanzitutto il «luogo classico» della fede di Maria, cioè Lc l, 26-38: «Dio onnipotente non prega affatto Maria, anzi per mezzo dell'angelo Gabriele le annuncia le cose che avverranno secondo il disegno divino eterno della salvezza, ossia che la Vergine diventerà Madre del Figlio di Dio. Tale evento richiede tutto da Maria: tutta l'intima sua persona, tutto il suo essere, tutta la sua vita. Maria non può dare risposta a questo annuncio se non dona se stessa a Dio irrevocabilmente senza nessuna condizione o indugio». Non si tratta di un «amen» pronunciato una volta per tutte da una «meravigliosa fanciulla» che conosceva quanto sarebbe avvenuto. Al contrario, Maria cresce nella fede meditando sugli eventi (Lc 2, 19.50) e ascoltando la parola di Cristo, che le fa comprendere più profondamente la sua natura di Messia (Mc 3,35; Gv 2,1-11)28. «Tutto l'evento soteriologico prende come punto di partenza il sì di Maria», perché in esso è sospesa la realizzazione del mistero dell'incarnazione redentrice. Ma non sarebbe veritiero negare la drammaticità del messaggio a cui Maria, aprendosi ad un continuo e progressivo cammino di fede.
B) Problematiche postconciliari della mariologia
Su otto corsi di teologia apparsi nel periodo conciliare o subito dopo, cinque dedicano a Maria un trattato distinto e senza unità organica con gli altri, mentre solo tre parlano di lei all'interno di uno o due trattati. La lezione conciliare non è stata generalmente recepita, poiché talvolta l'inserimento della marialogia nella teologia ha presentato un carattere solo formale e, dall'altra parte, si è continuato ad editare almeno dodici trattati di marialogia fuori collana. Tra i tentiivi di far rientrare la marialogia nella teologia deve essere segnalata l'opera di Auer Jesus Christus · Heiland der Welt. Maria - Christi Mutter in Heilsplan Gottes, con una impostazione più o meno nuova e aperta alle odierne culture.

Maria nella teologia contemporanea, pp. 302-303, pp.548-549.
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