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TEATRO


1. Origini della rappresentazioni teatrale e drammatica
La rappresentazione teatrale o drammatica cristiana e mariana ha avuto le sue origini dalla liturgia, ossia, dai cosiddetti «Uffici drammatici» del basso medioevo, uffizi che vanno dalla nascita di Cristo al suo seppellimento, dall'Annunciazione all'Ascensione. Promotori ne furono i Benedettini. Esiste a Montecassino un «Officium sepulchri» in cui il sepolcro è rappresentato dall'altare; l'angelo e le Marie, coi loro appositi dialoghi, venivano rappresentati da un Sacerdote e da alcuni chierici. L'inglese Ethelwold, nella sua «Regularis concordia» del 955-975, arriva a parlare di una «vera e propria forma drammatica liturgica, sbocciata dal Rituale cristiano». In Francia, nella Cattedrale di Rouen, fin dal sec. IX, nel mattino di Pasqua, tre canonici, in vesti muliebri, rappresentavano la scena delle tre Marie al sepolcro. Da questi germi di teatro cristiano-mariano, fiorirono poi in Francia, fra il sec. XI e il XII, le prime «Rappresentazioni sacre» cristiane e mariane. Il primo pezzo del teatro francese à costituito dal «Le Jeu d'Adam et Eve» della fine del sec. XII. Nei secoli XIII e XIV, oltre alla narrazione dei «miracoli» della Madonna, vi sono anche i Miracles de Notre Dame par personnages, ossia, miracoli sceneggiati, ridotti a drammi sacri, tra i quali il più antico è il Miracolo di Teofilo, un chierico della Cilicia, del sec. VI, che aveva dato la sua anima al diavolo, e che era riuscito a salvarsi per mezzo di Maria, del trovatore Rustebeuf, verso il 1260. Sono anche degni di nota i quaranta Miracles de Notre Dame di una Confraternita parigina del sec, XIV, ove Maria appare come salvatrice al termine di numerosi eventi. All'inizio del sec. XIII, inoltre, risalgono in Francia i cosiddetti «Misteri», specialmente i grandi misteri della «Natività» e della «Passione di N. S. Gesù Cristo».

2. Le "Sacre Rappresentazioni" in Italia e in Europa
In Italia, nel sec. XIII, dominano le cosiddette «Sacre Rappresentazioni» svolte all'aperto, su unico scenario. Cosi, per es., la Sacra Rappresentazione della Resurrezione e dell'Annunciazione venivano date a Padova nel 1248 e nel 1267. Tali «Sacre Rappresentazioni» fiorirono particolarmente a Firenze . Sono anche note le «Rappresentazioni» sull'Annunciazione e sulla Visitazione contenute nei codici di Treviso (1261), di Venezia (1267), di Padova (1278), di Civitavecchia (1304), di Cividale, ecc. I personaggi, generalmente, erano: la Vergine, l'Arcangelo S, Gabriele, S, Elisabetta, San Giuseppe e Zaccaria. Questi due ultimi non parlavano. Verso sera, gli attori, coi loro costumi, si portavano in chiesa, insieme al Clero e al Diacono e Suddiacono coi paramenti sacri. L'Arcangelo era sempre un fanciullo; la Vergine e S. Elisabetta erano due chierici vestiti da donna (solo se la Rappresentazione si svolgeva in Chiesa, e non già fuori, sul sacrato). Apriva la sacra Rappresentazione il Suddiacono leggendo «L'Ecce virgo concipiet» di Isaia. Seguiva il Diacono il quale, come cronista, iniziava il canto del Vangelo dell'Annunciazione: il «Missus est», interloquendo a suo tempo come si usa ancora nel «Passio». Quando la Vergine giungeva alle parole «Ecce ancilla Domini» si alzava in piedi e le cantava con solennità. Appena di nuovo assisa, scendeva dall'alto una colomba che la Vergine accoglieva sotto il suo manto. Ciò fatto, il Diacono iniziava il Vangelo della Visitazione, e il dialogo tra la Vergine e S. Elisabetta si concludeva col canto del «Magnificat»: la Vergine cantava i primi tre versetti; il clero e il popolo, accompagnati dall'organo, cantavano il resto. Oltre alle «Sacre « Rappresentazioni», hanno luogo in Italia, nei secoli XV e XVI, le rappresentazioni di miracoli mariani, già in vigore in Francia, quali: Il Miracolo di Stella; Il miracolo di Nostra Donna che risuscitò il figliuolo di un Re; Il miracolo di Nostra Donna, come due fanciulle furono infamate, ecc. Analoghe Rappresentazioni avevano luogo, nel Medioevo, in Germania, in Ungheria, nella Svizzera, nella Spagna, in Inghilterra.

3. Dal Cinquecento in poi
Col Cinquecento, sotto l'influsso della Riforma protestante e del Rinascimento, il Teatro cristologico-mariano tramontava, o quasi, dovunque, ad eccezione della Spagna e del Portogallo. Nella Spagna sono celebri i nomi di Luca Fernandez, di de Rueda e, sopratutti, il grande Calderòn de la Barca (†1581), autore di composizioni teatrali cristiane e mariane. Nel Portogallo brillava Gil Vicente. Nel Seicento, sono degni di particolare menzione l'Adamo di G. B. Andreini, fiorentino, in cui si esalta il Redentore e la Corredentrice del genere umano; la Sacra Rappresentazione dei Sette Beati Fondatori della Religione dei Servi, del poeta servita Giovanni Angelo Lottini, fiorentino. Nel Seicento nasceva in Germania la celebre «Rappresentazione» di Oberammergau (Baviera). La Spagna raggiungeva il vertice della perfezione del teatro cristiano-mariano con il sommo Lope de Vega (†1685) il quale era solito dire: «La Madonna? È la sola donna che convenga al mio cuore»: a Maria el corazòn è uno dei suoi più belli autos mariani. Al de Vega si possono aggiungere Tirso de Molina, autore della Madrina del cielo; Juan Ruiz Alarcon y Mendoza, Agustin Moreto y Cabana, Felipe Godinez Valdivielso. Il Settecento e l'Ottocento registrano un decadimento generale del Teatro cristiano e mariano. Solo nel secolo XX si nota una ripresa con riesumazioni e ricostruzioni di «Sacre Rappresentazioni» fiorite specialmente in Italia, Ne è indizio il successo del melodramma Il Miracolo di Lourdes del maestro Michele Mondo. In Francia eccelle l'Annunzio a Maria di Paul Claudel. Durante l'Anno Mariano 1954, in Roma, nell'Auditorium di Palazzo Pio, aveva luogo un'imponente rappresentazione scenica della Vita di Maria, sceneggiata da Orazio Costa, con musica di Tosatto. Recentemente poi, negli Stati Uniti dell'America del Nord, per opera della attrice italo-americana Maria Iannella, sorgeva l'associazione drammatica «Madonna Players».

Bibliografia
SANTELLI A., La Madonna nel Teatro, in AA. VV., Enciclopedia mariana Theotócos, Bevilacqua&Solari Edizioni - Editrice Massimo, Genova - Milano 1954 pp. 771-785; COHEN G., La Sainte Vierge dans la Littérature Françise du Moyen Age, in Du Manoir, t. II, Parigi 1952; ID., Histoire de la mise en scène dans le Théatre religieux français du Moyen Age, 2 ed., Champion, Parigi 1926; ID., Mistères et Moralités du manuscrit 617 de Chantilly, Champion, Parigi 1920; ID., Mélanges Grandganage, Liegi 1982; PARIS C. - ROBERT U., (a cura di), Miracles de Notre Dame par personnages, Parigi 1876-1898; CHARLOT G., Miracles de Notre Dame. 4 miracles scéniriues du XIV siècle, Sorlot, Parigi 1945; DE BARTHOLOMAEIS V., Laude drammatiche e Rappresentazioni Sacre, Firenze 1843; D'ANCORA A., Sacre Rappresentazioni dei sec XIV- XVI, vol. VIII, Firenze 1873; GUIDACCI M. Sacre Rappresentazioni inglesi, Firenze, 1954.






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