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PORTALE DI MARIOLOGIA FAQ (Frequently Asked Questions)



Categoria: Principale -> LE VOSTRE DOMANDE SU MARIA

Domanda
·  1. Che significa il termine "Madonna"?
·  2. Che rapporto c'è tra Maria e le dee pagane?
·  3. Il culto di Maria è idolatria?
·  4. Perché c'è tanta avversione nei confronti dei dogmi mariani?
·  5. Come si può affermare che certe verità mariane sono contenute nella Scrittura?
·  6. Quanti sono i dogmi mariani?
·  7. Maria Madre di Dio: non sembra eccessivo?
·  8. Che matrimonio fu quello di Maria e Giuseppe di fronte al proposito di verginità?
·  9. Come pensare a Maria fisicamente intatta durante il parto?
·  10. Che significa: Maria è Immacolata?
·  11. Maria assunta in cielo, verità troppo recente?
·  12. I capitoli mariani di Matteo e Luca non sono di origine tardiva e quindi non apostolica?
·  13. É vero che Pio XII voleva andare in pellegrinaggio a Lourdes?
·  14. "Il discepolo prese Maria con sé": è proprio una maternità universale?
·  15. Su Maria sembra poco presente la riflessione ufficiale della Chiesa
·  16. Che cosa sono tutte queste esagerazioni nel culto mariano?
·  17. Che pensare delle reliquie mariane?
·  18. La devozione a Maria non è sintomo di una religiosità infantile, fiacca, sdolcinata?
·  19. L'influsso di Maria sulla donna è positivo o negativo?
·  20. Quali sono i libri mariani più diffusi?
·  21. In che senso Maria è modello della santità della Chiesa?
·  22. In che senso Maria coopera alla Redenzione?
·  23. Qual è la relazione tra Maria e la donna?
·  24. Che tipo di culto si dà a Maria?
·  25. Chi è Maria Santissima?
·  26. Quale relazione c' è fra Maria e Cristo?
·  27. Che cosa significa Immacolata Concezione?
·  28. Maria è sempre Vergine?
·  29. Perchè il titolo Corredentrice incontra tanta opposizione?
·  30. Quali criteri usa la Chiesa per valutare le presunte apparizioni della Vergine?
·  31. Chi ha la specifica competenza di valutare le presunte apparizioni mariane?
·  32. Cosa è il Messaggio di Fatima?
·  33. E' necessario conoscere la Madonna?
·  34. A quale sublime missione fu prescelta Maria da Dio?
·  35. Quale profondo significato nasconde il saluto dell'Angelo?
·  36. Con quali parole di saluto la Madon­na fu accolta da Santa Elisabetta?
·  37. La verginità della Madonna è una ve­rità di fede da credersi?
·  38. In quale senso la Vergine viene det­ta vera Madre di Dio?
·  39. Come si può dimostrare il mistero della Divina Maternità di Maria San­tissima?
·  40. La Divina Maternità di Maria Santis­sima è una verità definita solenne­mente dalla Chiesa?
·  41. In che cosa consiste il privilegio del­l'Assunzione di Maria al cielo?
·  42. La Madonna è vera Mediatrice?
·  43. Perché Maria è chiamata anche "Arca dell'Alleanza"?
·  44. Perché si dice che Maria è Regina?
·  45. Qual è il significato del titolo Nostra Signora del Sacro Cuore?
·  46. Cosa significa Immacolata Concezione?
·  47. Maria è sempre vergine?
·  48. Perché la S. Scrittura parla di fratelli e sorelle di Gesù?
·  49. Qual è stato il legame di Maria con Gesù?
·  50. In che senso Maria è chiamata la Madre di Dio?
·  51. Qual è la relazione tra Maria e Dio Padre?
·  52. Qual è la relazione fra Maria e lo Spirito Santo?
·  53. Perché Maria è Madre della Chiesa?
·  54. In che senso Maria è modello della Chiesa?
·  58. Perché la Vergine Maria è stata concepita immacolatamente?
·  55. In che senso Maria coopera alla Redenzione?
·  56. Qual è la relazione tra Maria e la donna?
·  57. Che tipo di culto si dà a Maria?

Risposta
·  1. Che significa il termine "Madonna"?

Nel mondo bizantino i termini usati per rivolgersi a Maria erano: Madre di Dio, Tuttasanta e Sempre Vergine. Nell'Alto Medioevo è prevalso il termine "Santa Maria". Con l'affermarsi della mentalità feudale, entrò in uso quello di "Nostra Donna": dal latino "domina", signora. Presto si andò oltre: fu tanta la confidenza nei suoi confronti che divenne "mia Signora", cioè Madonna. In Italia è l'epiteto più diffuso per indicare Maria di Nazaret.

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·  2. Che rapporto c'è tra Maria e le dee pagane?

Già Origene nel III secolo rilevava la sostanziale differenza tra il culto di Maria e delle dee pagane. Il culto delle dee madri (Iside, Cibele, Astarte) prevalse in epoca del matriarcato ed ebbe per fondamento una favola che proponeva simboli vaghi come la sovranità assoluta della natura feconda. Il culto di Maria, invece, ha un fondamento nella storia e propone una personalità ben precisa.

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·  3. Il culto di Maria è idolatria?

No, perché riconosce la creaturalità della Vergine e insieme la sua eccellenza. Non è sostitutivo, né indipendente, né alternativo al culto dovuto alla Trinità. È voluto da Dio e finalizzato a lui.

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·  4. Perché c'è tanta avversione nei confronti dei dogmi mariani?

Non sono spesso ben compresi. Nella formulazione dei dogmi viene messo in luce il posto di Maria nel mondo e il compito fondamentale nella Chiesa. Non bisogna quindi pensare che la fede sia "inventata" dal dogma. Essa è semplicemente definita cioè espressa in formule brevi, che non hanno il compito di esaurire il tesoro delle Scritture, ma di impedire che queste possano essere riduttivamente interpretate. Per la Chiesa i dogmi sono la presa di coscienza di una realtà spirituale già posseduta. Secondo K. Rahner nel dogma mariano non si dice altro che questo: Maria è la persona redenta in modo radicale.

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·  5. Come si può affermare che certe verità mariane sono contenute nella Scrittura?

Quando la Chiesa definisce un dogma, indica che quella verità è certa ed è contenuta nella Scrittura e quindi fa parte della rivelazione. Ma la Bibbia non contiene tutte le verità con uguale chiarezza. Molte di esse sono implicite nel Sacro Testo e richiedono un lavoro di indagine per essere evidenziate. Tale lavoro coinvolge tutto il popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo.

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·  6. Quanti sono i dogmi mariani?

Il Magistero della Chiesa ha stabilito con definizione dogmatica alcuni titoli da attribuire a Maria: Madre di Dio (Concilio di Efeso, 431); Sempre Vergine (Concilio Lateranense, 649); Immacolata (Pio IX, 1854); Assunta in cielo in anima e corpo (Pio XII, 1950). La cooperazione di Maria all'opera redentrice e la sua mediazione materna nella trasmissione della grazia non sono oggetto di una definizione solenne, ma sono ammesse dalla dottrina cattolica e il Vaticano II ne ha evidenziato il valore.

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·  7. Maria Madre di Dio: non sembra eccessivo?

Sarebbe assurdo intenderlo come se Maria avesse generato la divinità o la natura divina di Cristo. Ella è vera madre naturale di Gesù, poiché ha portato in grembo il Signore come suo figlio. La maternità fisica di Maria dimostra la vera umanità del Cristo. Ma la maternità non è soltanto un fatto biologico. Essa costituisce una relazione permanente da persona a persona, nel fondamento della generazione. Una madre è madre della persona del figlio. Maria è Madre di Dio, perché il soggetto generato è, fin dal primo istante della sua concezione, un'unica persona: il Verbo fatto uomo. La maternità metafisica di Maria dimostra l'unità della persona di Cristo.

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·  8. Che matrimonio fu quello di Maria e Giuseppe di fronte al proposito di verginità?

È vero che la mentalità corrente degli Ebrei vedeva nei figli la benedizione divina. Ma il libro della Sapienza proclama che "è meglio non avere figli e possedere la virtù" e, secondo Esodo 19,15 e Samuele 21,5, la continenza è molto stimata nelle funzioni sacre, come esigenza della presenza di Dio. L'ideale religioso della continenza esisteva presso gli Ebrei come presso i pagani; ad esempio presso gli Esseni, come sono descritti da Giuseppe Flavio. Il matrimonio di Maria si colloca nel quadro delle consuetudini, mentre la verginità va posta in un'altra luce: Maria anticipa la spiritualità cristiana di cui S. Paolo parla nella I Lettera ai Corinti, scritta verso la Pasqua del 57. Maria è vista come figura esemplare del credente, in quanto con la sua verginità perpetua esprime la sua incondizionata dedizione a Dio, più che un aspetto fisico - carnale.

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·  9. Come pensare a Maria fisicamente intatta durante il parto?

La Lumen Gentium afferma che il Figlio di Dio nascendo non ha distrutto la verginale integrità della madre, ma l'ha consacrata. Maria ha dato alla luce il Verbo incarnato con un parto eccezionale. La convinzione è documentata dalla Tradizione della Chiesa in maniera massiccia e impressionante già nel II secolo, sia in Oriente che in Occidente: è considerato un segno esterno che contiene un messaggio relativo alla persona di Cristo. Questo parto attesta che la verginità è spiritualizzazione dell'ordine della carne e che Maria è, sotto certi aspetti, donna esemplare, donna guida, donna eccezionale al servizio della vera umanità e della vera divinità di suo Figlio.

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·  10. Che significa: Maria è Immacolata?

"Immacolata Concezione" non indica un suo verginale concepimento, perché lei fu concepita come tutte le altre creature, attraverso un rapporto d'amore dei suoi genitori. "Immacolata" afferma invece la condizione spirituale di Maria in relazione a Dio e viene a dirci che ella, fin dal primo istante della sua esistenza, fu libera da qualsiasi macchia che avesse rapporto col peccato originale e, di conseguenza, ha posseduto Dio fin dall'inizio, per cui è stata sempre piena di grazia. Ma, anche se in modo diverso, è stata tuttavia redenta da Cristo.

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·  11. Maria assunta in cielo, verità troppo recente?

Recente solo rispetto al tempo della definizione dogmatica. Grazie anche alle scoperte archeologiche e agli studi sugli apografi dei "Transitus", le origini delle tradizioni sul termine della vita terrena di Maria hanno ricevuto una inattesa illuminazione. Risulta così che la convinzione dell'assunzione è molto antica. A Gerusalemme è stata scoperta la tomba vuota di Maria che corrisponde alla descrizione fatta dagli apografi. E questi sono ormai fatti risalire al II secolo e non al V come si riteneva.

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·  12. I capitoli mariani di Matteo e Luca non sono di origine tardiva e quindi non apostolica?

È un fatto che si trovano conservati nei migliori e più antichi manoscritti che si conservano. E se Epifanio parla di un Vangelo di S. Matteo, dove mancano i primi capitoli, egli fa però notare che si tratta di un Vangelo eretico.


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·  13. É vero che Pio XII voleva andare in pellegrinaggio a Lourdes?

Si, ma cosa è poco nota: Pio XII voleva recarsi a Lourdes nel 1958, nel centenario delle apparizioni, un mese prima della morte. Lo sostituì di fatto il patriarca di Venezia, Angelo Roncalli, il futuro Giovanni XXIII. Così racconta René Laurentin, il grande mariologo che ha scritto molti volumi su Lourdes: «Pio XII s’era proposto di intervenire in aereo nel giorno dell’Assunta per celebrare la messa in occasione del pellegrinaggio dell’Azione Cattolica Operaia. Il progetto del Papa era tenuto segreto [...]. La vigilia della solennità i pochissimi che ne erano al corrente, seppero che l’archiatra dott. Galeazzi non poteva permettere lo spostamento all’augusto malato; un mese dopo papa Pacelli moriva» (in Nuovo dizionario di mariologia, alla voce "Lourdes", p. 796). 

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·  14. "Il discepolo prese Maria con sé": è proprio una maternità universale?

Il papa Giovanni Paolo II risponde con profondità: "Questa maternità non poteva essere manifestata che in riferimento ad uno solo, perché ogni maternità è essenzialmente personale. Per una madre, ogni figlio è unico" (Redentoris Mater, 45).


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·  15. Su Maria sembra poco presente la riflessione ufficiale della Chiesa

Riguardo ai Concili, è consolante rilevare come quasi tutti i Concili Ecumenici, da quello di Efeso al Vaticano I, parlano di Maria, specie in riferimento alla sua prerogativa fondamentale della divina maternità verginale. Inoltre ci presentano la sua presenza nell'associazione con Cristo all'Incarnazione e al culto delle immagini. Il Concilio di Trento ha un accenno alla questione della Concezione dell'Immacolata (senza per altro prenderne posizione) e l'affermazione della piena immunità di Maria di fronte al peccato personale. Il Vaticano II si distingue fra tutti per il suo carattere mariologico. Andando avanti nel tempo, il papato sembra assumere un complesso di atteggiamenti sempre più mariani, sia nel magistero, sia negli interventi cultuali. In rilievo vanno messi due documenti: la "Marialis Cultus" di Paolo VI (1974) e l'Enciclica "Redentoris Mater" di Giovanni Paolo II (1987).


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·  16. Che cosa sono tutte queste esagerazioni nel culto mariano?

È interessante ricordare a questo proposito la testimonianza di un grande apostolo di Maria, S. Luigi Maria Grignon de Montfort († 1716). Egli si scaglia contro gli abusi del culto mariano, predicando l'inseparabilità della devozione a Maria da quella al Cristo, unico Salvatore, e attacca i devoti superficiali e presuntuosi che, anziché convertirsi, ricorrono quasi magicamente al mantello della devozione alla Vergine. Ogni forma di culto che non porta a Cristo va evitata, quella che conduce a Lui va rispettata. Evitare gli abusi, lo sterile sentimentalismo e la vana credulità, non deve portare alla grettezza di mente. (Cf LG).


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·  17. Che pensare delle reliquie mariane?

Non è superfluo ricordare che, per le reliquie, come per le immagini, il culto è rivolto a ciò che l'oggetto rappresenta. Ma per ciò che riguarda una reliquia mariana, il termine va inteso in senso molto più largo. Per lo più si tratta di semplici ricordi: panni che hanno toccato un luogo santificato dalla sua presenza, in un pellegrinaggio a Nazaret o a Gerusalemme. È ben vero che la città di Costantinopoli conservava la "cintura" e il "velo" di Maria, oggetti di culto fin dal VI secolo, ma sul loro valore storico non mancavano perplessità anche in autori bizantini del tempo. Durante le Crociate la brama di collezionare reliquie ha condotto i fedeli ad eccessi non illuminati. Papa Gregorio Magno attesta, per sua diretta conoscenza, l'uso della reliquia attraverso un rapporto "di contatto"cioè di accostamento fra due corpi.

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·  18. La devozione a Maria non è sintomo di una religiosità infantile, fiacca, sdolcinata?

Eppure ha avuto un ruolo non secondario nella vita dei Santi. Non è stato proprio ai piedi della Madonna di Monserrato che il giovane cavaliere Ignazio di Lojola aveva fatto la sua prima consacrazione a Cristo? È nota la spiritualità mariana di Massimiliano Kolbe che a Auschwitz ha sacrificato la sua vita per salvare quella di un altro. Si potrebbe concepire l'immensa opera di Don Bosco senza la sua tenera devozione all'Ausiliatrice? È provato che una devozione a Maria - seria, forte, delicata e saggiamente realistica - sostiene la volontà nella scelta di ciò che è migliore e nello stesso tempo offre una freschezza di sentimenti che trasforma i cuori fiacchi e tristi in forti e gioiosi come lo stesso S. Ignazio scrive in una sua lettera. Secondo il Card. Ratzinger "Maria incarna l'essere cristiano come giovinezza del cuore".


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·  19. L'influsso di Maria sulla donna è positivo o negativo?

Da un punto di vista storico l'incontro tra femminismo e mariologia risulta accertato, anche se tardivo. Quali ne sono i risultati? C'è ovviamente una contrapposizione polemica: Maria nei connotati di "ancella" del Signore si presta a sacralizzare la condizione subalterna della donna. Ma c'è un altro confronto, più serio e costruttivo, quando si colgono gli aspetti di "liberazione" insiti nella figura evangelica di Maria, nella sua persona storica "autonoma" che risponde liberamente a Dio. Sulla scia di Maria, la Chiesa delle origini si distacca dalla cultura del tempo e chiama la donna a compiti connessi con l'evangelizzazione.


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·  20. Quali sono i libri mariani più diffusi?

I libri più largamente diffusi appartengono al periodo barocco e sono ben conosciuti e citati: "Le Glorie di Maria" di S. Alfonso de' Liguori e il "Trattato della vera devozione alla V. Maria" di S. Luigi Grignon de Montfort. Altro libro molto diffuso è quello di Emilio Nubert: "Il mio ideale: Gesù figlio di Maria". Stampato a Marsiglia nel 1933, divenne subito un best - seller nella lingua originale. Negli anni successivi fu tradotto in 25 lingue ed oggi si parla di una diffusione che supera ampiamente il mezzo milione di copie. Il libro presenta la devozione a Maria secondo gli insegnamenti del Ven. Chaminade.

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·  21. In che senso Maria è modello della santità della Chiesa?

Maria è la tutta Santa, essendo “la piena di grazia” (Lc 1,28). Ella rappresenta per la comunità dei credenti il paradigma dell’autentica santità, che si realizza nell’unione con Cristo. = “La Chiesa ha già raggiunto nella Beatissima Vergine la perfezione”, mentre “i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità debellando il peccato” (LG, 65). In tale cammino verso la santità, i credenti in Cristo si sentono incoraggiati da Colei che è modello di virtù. “La Chiesa, pensando a Lei piamente e contemplandola alla luce del Verbo fatto uomo, penetra con venerazione e più profondamente nell’altissimo mistero dell’Incarnazione e si va ognora più conformando col suo Sposo” (LG, 65). La santità cristiana si attua in una intensa vita di Fede, Speranza e Carità. In tutte queste tre Virtù Teologali, Maria è modello esemplare. Infatti:
 - nella Fede: il suo esempio incoraggia il Popolo di Dio a praticare la sua Fede e ad approfondirne e svilupparne il contenuto, conservando e meditando nel cuore gli avvenimenti della salvezza;
 - nella Speranza: ascoltando il messaggio dell’Angelo, la Vergine orienta per prima la sua Speranza verso il Regno senza fine, che Gesù era mandato a stabilire;
 - nella Carità: grazie proprio alla Carità irradiante di Maria è possibile conservare in ogni tempo all’interno della Chiesa la concordia e l’amore
fraterno.
 

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·  22. In che senso Maria coopera alla Redenzione?

Già Sant’Agostino attribuisce alla Vergine la qualifica di Cooperatrice della Redenzione (cfr. De Sancta Virginitate, 6; PL 40, 399), titolo che sottolinea l’azione congiunta e subordinata di Maria a Cristo Redentore. = Ella coopera “in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la Fede, la Speranza e l’ardente Carità”. Frutto sublime di questa cooperazione è la sua maternità universale: “Per questo diventò per noi Madre nell’ordine della grazia” (LG, 61). = È una cooperazione particolare che il Signore Dio le concede. In unione con Cristo e sottomessa a Lui, Ella ha collaborato nell’ottenere la grazia della salvezza all’intera umanità, in modo unico e irrepetibile, grazie:
 - alla sua Divina Maternità nei confronti di Cristo;
 - alla sua associazione al Sacrificio di Cristo: soffrendo con Lui morente in Croce “cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore” (LG, 61);
 - al particolare contributo che Ella dà anche alla vita della Chiesa, di cui è Madre, lungo il corso dei secoli e fino alla fine dei tempi, continuando a sostenere la comunità cristiana e tutti i credenti nel loro cammino verso la santità e nel generoso impegno per l’annuncio del Vangelo.

 

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·  23. Qual è la relazione tra Maria e la donna?

 “È la «benedetta fra tutte le donne». In lei Dio ha conferito alla donna una dignità di dimensioni insospettate. In Maria il Vangelo ha penetrato la femminilità, l’ha redenta ed esaltata. Ciò è di capitale importanza per il nostro orizzonte culturale, nel quale la donna dev’essere molto più valorizzata, mentre si sta definendo più chiaramente ed ampliamente la parte che le compete nella società. Maria è garanzia della grandezza femminile, indicando il modo specifico dell’essere donna, con quella sua vocazione a essere anima, donazione capace di spiritualizzare la carne e di incarnare lo Spirito” (DOCUMENTO DI PUEBLA n. 299). = Maria attua in sé in modo sublime e paradigmatico le due dimensioni, vocazioni della donna: la verginità e la maternità. = Maria ha vissuto, nella forma propria ed esclusiva della donna, l’unione tra madre e figlio.
 

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·  24. Che tipo di culto si dà a Maria?

Fin dall’inizio ci fu sempre un culto particolare verso la Vergine tra i cristiani. Tuttavia “soprattutto a partire dal Concilio di Efeso, il culto del popolo di Dio verso Maria crebbe mirabilmente in venerazione e in amore, in invocazione e in imitazione” (LG, 66). Esso si espresse specialmente nelle feste liturgiche, tra le quali, dagli inizi del V secolo, assunse particolare rilievo “il giorno di Maria Theotokos”, celebrato il 15 agosto a Gerusalemme e divenuto successivamente la festa della Dormizione o dell’Assunzione. Il culto mariano si è sviluppato fino ai nostri giorni in mirabile continuità, alternando periodi fiorenti a periodi critici i quali, tuttavia, hanno avuto spesso il merito di promuoverne ancor più il rinnovamento. “Maria, esaltata per la grazia di Dio, dopo suo Figlio, al di sopra di tutti gli angeli e gli uomini, perché è la Madre Santissima di Dio, che ha preso parte ai misteri di Cristo, viene dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale” (LG, 66). Tale culto possiede una sua peculiarità irrepetibile, perché si riferisce ad una persona unica per la sua perfezione personale e per la sua missione. “Questo culto [...], sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove”; esso trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera mariana come il Santo Rosario, “compendio di tutto quanto il Vangelo” (CCC, 971). Pertanto, la venerazione dei fedeli verso Maria, pur superiore al culto rivolto agli altri Santi, è tuttavia inferiore al culto di adorazione riservato a Dio. Tra il culto mariano e quello reso a Dio vi è però una continuità: infatti, l’onore reso a Maria è ordinato e conduce all’adorazione della Santissima Trinità. La venerazione dei cristiani per la Vergine promuove il culto prestato al Verbo Incarnato, al Padre ed allo Spirito Santo. “Le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti di una dottrina sana e ortodossa, secondo le circostanze di tempo e di luogo e l’indole e la mentalità dei fedeli, fanno sì, che mentre è onorata la Madre, il Figlio per il quale esistono tutte le cose (cfr. Col 1,15- 16) e nel quale ‘piacque all’eterno Padre di far risiedere tutta la pienezza’ (Col 1,19) sia debitamente conosciuto, amato, glorificato, e siano osservati i suoi Comandamenti” (LG, 66).  A Lei, divenuta Madre della Chiesa e Madre dell’umanità, ricorre il popolo cristiano, animato da filiale confidenza, per sollecitare la sua materna intercessione ed ottenere i beni necessari alla vita terrena in vista dell’eterna beatitudine.

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·  25. Chi è Maria Santissima?

Maria Santissima è una figlia d’Israele, una giovane ebrea di Nazaret in Galilea, “una Vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe” (Lc 1,26-27); “primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da Lui la salvezza. Infine con lei, la eccelsa figlia di Sion, dopo la lunga attesa
 della promessa, si compiono i tempi e si instaura la nuova economia di salvezza” (LG, 55); = “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso
 d’eterno consiglio, tu sei colei che l’umana natura nobilitasti sì, che il suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura” (DANTE ALIGHIERI, Paradiso, Canto XXXIII).

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·  26. Quale relazione c' è fra Maria e Cristo?

Gesù Cristo fu concepito nel grembo della Vergine Maria. Come avviene questo concepimento?  Per opera dello Spirito Santo, senza la collaborazione di uomo. “Maria è chiamata a concepire colui nel quale abiterà «corporalmente tutta la pienezza della divinità» (Col 2,9). La risposta divina al suo: «Come è possibile? Non conosco uomo» (Lc 1,34) è data mediante la potenza dello Spirito: «Lo Spirito Santo scenderà su di te» (Lc 1,35). […] Lo Spirito Santo, che è «Signore e dà la vita», è mandato a santificare il grembo della Vergine Maria e a fecondarla divinamente, facendo sì che Ella concepisca il Figlio eterno del Padre in un’umanità tratta dalla sua” (CCC, 484-485). Il concepimento verginale indica che Gesù è veramente Figlio di Dio.

 

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·  27. Che cosa significa Immacolata Concezione?

“Dio ha scelto gratuitamente Maria da tutta l’eternità perché fosse la Madre di suo Figlio: per compiere tale missione, è stata concepita immacolata. Questo significa che, per la grazia di Dio e in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento” (COMPENDIO, n. 96). In che senso è tutta Santa? Nel senso che Ella non è stata mai intaccata da nessun peccato durante tutta la sua esistenza; è “immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa una nuova creatura” (LG, 56). È la “piena di grazia” (Lc 1,28).
 

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·  28. Maria è sempre Vergine?

La Fede cristiana afferma la verginità reale e perpetua di Maria anche nel parto del suo unico Figlio Gesù, Figlio di Dio fatto uomo. Ella è “rimasta Vergine nel concepimento del Figlio suo, Vergine nel parto, Vergine incinta, Vergine madre, Vergine perpetua” (S. AGOSTINO). = Maria è Vergine nel corpo e Vergine nel cuore: Maria, durante tutta la sua vita, s’è affidata sempre e totalmente alla volontà di Dio, è stata sempre “la Serva del Signore” (Lc 1,38). “Maria è più felice nel ricevere la Fede di Cristo che nel concepire la Carne di Cristo” (S. AGOSTINO, De sancta virginitate, 3, 3). = La verginità di Maria indica anche l’assoluta e gratuita iniziativa di Dio nei suoi confronti. = Dopo la nascita di Gesù, Maria non ha avuto altri figli, rimanendo sempre Vergine prima, dopo e durante il parto.

 

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·  29. Perchè il titolo Corredentrice incontra tanta opposizione?

Il titolo di «corredentrice» non è né biblico né patristico né teologico ed è stato usato raramente da qualche pontefice e solo in allocuzioni minori. Il Concilio Vaticano II l’ha volutamente evitato. È bene ricordare che in teologia si può usare il principio dell’analogia, ma non quello della equivocità. E in questo caso, non c’è analogia, ma solo equivocità. In realtà Maria è la «redenta nel modo più perfetto», è il primo frutto della redenzione di suo Figlio, unico redentore dell’umanità. Voler andare oltre sembra poco prudente.

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·  30. Quali criteri usa la Chiesa per valutare le presunte apparizioni della Vergine?

I criteri con cui i vescovi e gli ordinari ad essi equiparati devono giudicare le presunte apparizioni e rivelazioni, sono criteri positivi e criteri negativi. Tra i criteri positivi ci sono, ad esempio, le qualità personali del veggente e cioè il suo equilibrio psichico, l’onestà, la rettitudine, la sincerità e la docilità abituale nei confronti dell’autorità ecclesiastica, il fatto che le «rivelazioni» siano immuni da errori teologici e che comportino una sana devozione e frutti spirituali abbondanti e costanti, ecc. Tra i criteri negativi ci sono errori dottrinali attribuiti al Signore o alla Beata Vergine Maria, questioni di lucro annessi ad arte, atti gravemente immorali commessi dal veggente, malattie psichiche, tendenze psicopatiche, psicosi o isterie collettive, ecc. 

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·  31. Chi ha la specifica competenza di valutare le presunte apparizioni mariane?

La prima competenza spetta all’ordinario. Le Conferenze episcopali regionali o nazionali possono però intervenire se interpellate dall’ordinario o, sempre previo consenso del vescovo locale, se i fenomeni hanno rilevanza regionale o nazionale. A questo si aggiunge che la Sede apostolica può intervenire su richiesta del vescovo locale o su richiesta di un gruppo qualificato di fedeli o in ragione della giurisdizione universale del Sommo Pontefice. In questo caso la Congregazione per la dottrina della fede vigila affinché  non ci siano ragioni sospette dietro, come quella di costringere l’ordinario a mutare sue legittime decisioni o approvare qualche gruppo settario.

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·  32. Cosa è il Messaggio di Fatima?

Il Messaggio di Fatima è l'insieme di una serie di predizioni, richieste, avvertimenti e promesse riguardanti la Fede, la Chiesa e il Mondo, trasmessi dalla Beata Vergine ai tre pastorelli Lucia Dos Santos, Jacinta e Francisco Marto in una serie di apparizioni avvenute in Portogallo a Fatima in località Cova da Iria, dal 13 maggio al 13 ottobre del 1917.

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·  33. E' necessario conoscere la Madonna?

La Madonna occupa un posto di primo piano non solo nella storia della salvezza del genere umano, ma anche nella vita spirituale di ogni cristiano. Per questo è utile, anzi dovero­so e necessario conoscere profondamente la sua sublime mis­sione, i suoi grandi privilegi e il mistero della sua vita. La conoscenza di Maria serve a far conoscere meglio Gesù. Più si conosce la Madonna, meglio si comprende e si ama Gesù.


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·  34. A quale sublime missione fu prescelta Maria da Dio?

Maria fu prescelta da Dio, fra tutte le donne, a compiere l'incomparabile missione di Madre del Messia-Salvatore e Madre universale di tutte le creature. Dio preparò la Vergine Maria a questa grande missione ar­ricchendola di grazie elettissime e privilegi singolari che fanno di Lei la Creatura più eccelsa, il Capolavoro più bello, dopo Gesù, compiuto da Dio.


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·  35. Quale profondo significato nasconde il saluto dell'Angelo?

Il saluto dell'Angelo mette in luce la sublime santità di Maria. Il messaggero celeste non la chiamò per nome, ma usò una frase singolare: « Ti saluto, o piena di grazia. Il Signore è con Te ». Queste parole sono per Maria l'elogio più grande. Esse significano che la Vergine possedeva in sommo grado la grazia soprannaturale, cioè era piena di quel dono che ci fa « parte­cipi della stessa natura divina » (2 Pt 1, 4). In quanto « piena di grazia », la Madonna era tutta di Dio. « Ella fu sempre con Dio - scrive san Lorenzo da Brin­disi - cosa che di nessun'altra creatura si può dire. Iddio fu con Maria al principio nella Concezione, perchè fosse concepita Immacolata, nella vita, per arricchirla sempre di nuovi tesori, alla fine nell'Assunzione, per liberarla dalla morte e trasferirla in cielo » (cfr. Mariale, pp. 215-6).


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·  36. Con quali parole di saluto la Madon­na fu accolta da Santa Elisabetta?

Le parole che Santa Elisabetta rivolse alla Madonna non contengono un semplice saluto, ma hanno un valore soprannatu­rale, perché ispirate da Dio stesso. In quel momento, per divina ispirazione, Santa Elisabetta, avendo conosciuto i misteri di grazia che l'onnipotenza divina aveva operato in Maria, mossa dallo Spirito Santo, così salutò la sua giovane parente: « Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?... E beata colei che ha creduto nell'adem­pimento delle parole del Signore » (Lc 1, 43-46). Per la prima volta nella storia, la Madonna viene chiamata « Madre del Signore » e proclamata « beata » per la sua fede.

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·  37. La verginità della Madonna è una ve­rità di fede da credersi?

La verginità della Madonna è una verità di fede più volte definita dalla Chiesa. Nel Concilio Generale di Costantinopoli e nella Costituzione « Cum quorundam » di Papa Paolo IV (7 agosto 1555) fu dichiarato espressamente che l'Immacolata Ma­dre di Dio fu Vergine prima, durante e dopo il parto. Il brano classico che prova tale verità lo troviamo nella definizione infallibile del Concilio Romano (anno 649), nella quale si legge che « la Madre di Dio fu sempre Vergine, ha con­cepito senza seme per opera dello Spirito Santo, ha generato senza corruzione, permanendo indissolubile anche dopo il parto la sua verginità ».


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·  38. In quale senso la Vergine viene det­ta vera Madre di Dio?

Maria Santissima viene detta vera Madre di Dio « non già perché sia Madre della divinità, ma perché è Madre, secondo l'umanità, di una Persona che aveva ad un tempo e l'umanità e la divinità » (S. Tom. 3, q. 35, a. 4 ad 2).  La Madonna non fu Madre solo dell'umanità di Gesù, ma generò una Persona in cui erano presenti natura umana e natura divina. Ne segue che la Madonna generò non un semplice uomo, ma Colui che era Dio. La Vergine Santissima dunque è vera Madre di Dio.


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·  39. Come si può dimostrare il mistero della Divina Maternità di Maria San­tissima?

Il mistero della divina maternità della Madonna, poiché non è una verità di ordine naturale, può essere spiegato solo dal­la Rivelazione divina, cioè, dalla Sacra Scrittura, dalla Tradi­zione e dal Magistero della Chiesa. La Sacra Scrittura dichiara espressamente che la Vergine è vera Madre di Dio nel Vangelo di San Luca: l'Angelo disse a Maria « Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chia­merai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo » (1, 31-2). Ancora più esplicita l'affermazione di Santa Elisabetta: « A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? » (Lc 1, 43). Con queste parole Santa Elisabetta proclama aper­tamente la Madonna Madre di Dio (cfr. Gal. 4, 4).


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·  40. La Divina Maternità di Maria Santis­sima è una verità definita solenne­mente dalla Chiesa?

La Divina Maternità di Maria Santissima è una verità defi­nita diverse volte, in forma solenne e infallibile, dal Magistero della Chiesa. La prima volta nel Concilio di Efeso del 431, i duecento Vescovi, condannando gli errori di Nestorio, dichiararono: « se qualcuno non riconosce essere l'Emanuele vero Dio e -conse­guentemente la Santa Vergine Genitrice di Dio, sia scomunica­to » (Denz. 252). Successivamente il Concilio di Calcedonia e di Costanti­nopoli affermarono espressamente la stessa verità (Denz. 301). Infine nel III Concilio di Costantinopoli fu definito nuova­mente che « Maria è in senso vero e proprio veramente Geni­trice di Dio » (Denz. 555).


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·  41. In che cosa consiste il privilegio del­l'Assunzione di Maria al cielo?

Il privilegio dell'Assunzione di Maria Santissima al cielo consiste in una eccezione unica fatta in favore della Vergine Santa dall'onnipotenza divina, alla legge comune di tutti gli uomini. Questo privilegio comprende:
- la preservazione del corpo verginale della Madonna dalla corruzione del sepolcro;
- la risurrezione, dopo la morte, non solo dell'anima ma anche del corpo di Maria Santissima;
- il trasferimento o assunzione, per virtù divina, del suo corpo glorioso dalla terra al cielo.


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·  42. La Madonna è vera Mediatrice?

Anche se la mediazione della Madonna è subordinata a quella di Gesù, tuttavia la Vergine Maria è vera Mediatrice per volere di Dio. Ella, più di ogni altra creatura, ha coope­rato a riconciliare l'uomo con Dio. In quanto vera Madre di Dio, la Madonna donò al Verbo divino la natura umana e al­l'uomo la divinità attraverso Gesù. Inoltre con il suo libero consenso all'annuncio dell'Angelo, rese possibile la riconciliazione fra Dio e il genere umano operata da Gesù mediante la Redenzione.
·  43. Perché Maria è chiamata anche "Arca dell'Alleanza"?

- In effetti le tradizioni anticotestamentarie sull’arca dell’alleanza trovano una singolare convergenza in Maria. Soprattutto l’evangelista Luca ci guida in questa rilettura mariana del simbolismo connesso all’arca. A titolo di esempio citerò due accostamenti significativi. Il primo è tra l’episodio di Esodo 40,34-35 («…la nube adombrava la tenda del convegno e la gloria del Signore riempiva la dimora») e l’episodio dell’Annunciazione in Luca 1,35, in cui è riportato che la nube dello Spirito verrà a posarsi su Maria e come effetto di questo essere "adombrata" il grembo della Vergine sarà riempito della presenza di un essere divino: il Figlio di Dio. Il secondo è tra un episodio del secondo libro di Samuele (2 Sam 6,1-2), dove si racconta del trasferimento dell’arca dell’alleanza da Baalà di Giuda a Gerusalemme per ordine di Davide, e la visita di Maria ad Elisabetta (Lc 1,39).
- Ecco alcune somiglianze tra le due narrazioni:
1) entrambi gli episodi hanno luogo nella regione di Giuda;
2) ambedue i viaggi sono caratterizzati da una manifestazione di gioia: del popolo e di Davide, che danza davanti all’arca, e di Elisabetta e di Giovanni Battista, che "sussulta" (lett. "saltella") nel seno materno;
3) Davide esclama «Come potrà venire da me l’arca del Signore?», ed Eisabetta «A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?». Colpisce nei due testi il parallelismo tra «arca del Signore» e «madre del mio Signore»;
4) l’arca rimase in casa di Obed Edom tre mesi e Maria si trattenne presso Elisabetta circa tre mesi.
Da questo rapido confronto si può concludere che con il suo "si" all’annuncio di Dio Maria accoglie la proposta dell’alleanza nuova che il Signore le rivela mediante l’angelo. Chiaramente con Gesù nel suo grembo Maria appare come l’arca dove riposa il Dio fatto uomo.


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·  44. Perché si dice che Maria è Regina?

La tradizione cristiana attribuisce a Maria il titolo di Regina, almeno a partire dal IV secolo. A poco a poco, esso entra nella preghiera del popolo cristiano e si esprime con le preghiere: Salve Regina, Regina coeli, Ave Regina coelorum, nel 5° mistero glorioso del Rosario, nelle litanie lauretane (regina degli Angeli, dei Patriarchi...). Nel 1954 Pio XII istituendo la festa di Maria Regina e pubblicando l'enciclica Ad coeli Reginam (11.10.1954) afferma chiaramente che «non si tratta di una nuova verità proposta al popolo cristiano», perché «il fondamento e le ragioni della dignità regale di Maria, abbondantemente espresse in ogni età, si trovano nei documenti antichi della chiesa e nei libri della sacra liturgia» (Prologo). L’Angelo Gabriele ha detto a Maria che il Figlio che sarebbe nato da Lei avrebbe regnato eternamente nella casa di Giacobbe (Lc 1,32) ed Elisabetta si inchina davanti a Maria chiamandola "Madre del mio Signore" (Lc 1,43). Da queste parole emerge che la Madre del Signore ha “una certa elevatezza e preminenza” (Pio XII). Le ragioni teologiche che suffragano la regalità di Maria si riducono sostanzialmente a due.
1. Maria è Madre di Dio. Pio XII afferma che «l'argomento principale, su cui si fonda la dignità regale di Maria, già evidente nei testi della tradizione antica e nella sacra liturgia, è senza alcun dubbio la sua divina maternità. Nelle s. Scritture infatti, del Figlio, che sarà partorito dalla Vergine, si afferma: "Sarà chiamato Figlio dell'Altissimo ed il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre, e regnerà nella casa di Giacobbe eternamente ed il suo regno non avrà fine" (Lc 1,32.33); e inoltre Maria è proclamata "madre del Signore" (Lc 1,43). Ne segue logicamente che ella stessa è regina, avendo dato la vita ad un Figlio, che nel medesimo istante del concepimento, anche come uomo, era Re e Signore di tutte le cose, per l'unione ipostatica della natura umana col Verbo» (par. III).
2. Maria è socia del Redentore Dice Pio XII: «Tuttavia la beatissima Vergine si deve proclamare regina non soltanto per la maternità divina, ma anche per la parte singolare, che, per volontà di Dio, ebbe nell'opera della nostra salvezza eterna» (par. III). Maria, in quanto nuova Eva, fu associata al nuovo Adamo (Cristo) nella redenzione del genere umano. “Se Cristo ha fatto miracoli per mezzo dell'umanità che ha assunto, se si serve dei sacramenti e dei suoi santi come di strumenti per la salvezza delle anime, perché non può servirsi dell'ufficio e dell'opera della Madre sua santissima per distribuire a noi i frutti della redenzione?” (par. III).
Inoltre vi sono vari passi biblici che fanno capire come questo titolo convenga in maniera eccellentissima a Maria. Se San Paolo ha garantito per noi: “Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo” (2 Tm 2,12), come possiamo dubitare che questo sia avvenuto per Maria? Questa verità appare anche dalle parole di Gesù: “Voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele» (Mt 19,28) e “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù d'Israele” (Lc 22,28-30). C’è poi la testimonianza dell'Apocalisse, dove Gesù risorto dice all'angelo della chiesa di Laodicea: “Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono” (Ap 3,20-21).
Il titolo di Regina ha, quindi, fondamenti biblici convincenti. Quello che è avvenuto per Lei, è garanzia che avverrà anche per noi, perché Cristo è fedele alle sue promesse. L’antichissima devozione del popolo cristiano verso Maria Regina manifesta che lo Spirito Santo ha voluto guidare la Chiesa in questa direzione. Pio XII ha ratificato questo convincimento e ha decretato ufficialmente il titolo di Regina e ne ha istituito la festa, che liturgicamente si celebra il 22 agosto, nell’ottava dell’Assunzione di Maria al cielo. L'Assunzione inaugura per Maria l'esercizio pieno ed effettivo della sua funzione regale. A partire da quel giorno, l'umanità della S. Vergine è pienamente invasa dalla gloria del Figlio risorto. Maria, che ha portato nel cuore e nel grembo il Re dei re, adesso siede come Regina alla sua destra (Sal 44,10).

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·  45. Qual è il significato del titolo Nostra Signora del Sacro Cuore?

Questa devozione, che raffigura la Vergine con il Bambino benedicente che porta un piccolo cuore sul petto, fu ideata e propagata da P. Giulio Chevalier (1824-1907), fondatore dei Missionari del Sacro Cuore che, nel Maggio del 1857, invita i confratelli della nuova Congregazione ad onorare Maria con il titolo di NOSTRA SIGNORA DEL SACRO CUORE!” e diffonderne la devozione. Nel 1866 egli inizia anche la pubblicazione degli “Annali di Nostra Signora del Sacro Cuore", che ancora oggi confermano e diffondono questa devozione.  Nel pensiero del P. Chevalier, quest'immagine simboleggiava, in maniera plastica e visibile, il potere ineffabile che Maria ha sul Cuore di Gesù. Gesù pare che dica: "Se volete le grazie di cui il mio Cuore è la sorgente, rivolgetevi a mia Madre, essa ne è la tesoriera". Nel 1878, i Missionari del S. Cuore, richiesti anche da Leone XIII, acquistarono e riaprirono al culto la chiesa di S. Giacomo in Piazza Navona a Roma, e ne fecero il Santuario di Nostra Signora del S. Cuore, ancora oggi molto caro alla devozione popolare.

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·  46. Cosa significa Immacolata Concezione?

“Dio ha scelto gratuitamente Maria da tutta l’eternità perché fosse la Madre di suo Figlio: per compiere tale missione, è stata concepita immacolata. Questo significa che, per la grazia di Dio e in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento” (Compendio, n. 96).
Maria, in quanto preservata dal peccato originale, è stata dunque:
- redenta
- redenta in modo unico, nel modo più eminente
- redenta in anticipo e in previsione del Sangue di Cristo.

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·  47. Maria è sempre vergine?

- La Fede cristiana afferma la verginità reale e perpetua di Maria anche nel parto del suo unico Figlio Gesù, Figlio di Dio fatto uomo. Ella è “rimasta Vergine nel concepimento del Figlio suo, Vergine nel parto, Vergine incinta, Vergine madre, Vergine perpetua” (S. AGOSTINO).
- Maria è Vergine nel corpo e Vergine nel cuore: Maria, durante tutta la sua vita, s’è affidata sempre e totalmente alla volontà di Dio, è stata sempre “la Serva del Signore” (Lc 1,38). “Maria è più felice nel ricevere la Fede di Cristo che nel concepire la Carne di Cristo” (S. AGOSTINO, De sancta virginitate, 3, 3).
- La verginità di Maria indica anche l’assoluta e gratuita iniziativa di Dio nei suoi confronti.
- Dopo la nascita di Gesù, Maria non ha avuto altri figli, rimanendo sempre Vergine prima, dopo e durante il parto.

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·  48. Perché la S. Scrittura parla di fratelli e sorelle di Gesù?

- Era consuetudine nell’Antico Testamento e anche presso i contemporanei di Gesù, chiamare fratelli e sorelle anche i parenti prossimi.
- Gesù ebbe a dire, stendendo la mano verso i suoi discepoli: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12,50).
- Non va neppure dimenticato che anche ai nostri giorni, i sacerdoti si rivolgono spesso ai fedeli laici chiamandoli fratelli e sorelle, per indicare il particolare legame che ci unisce tutti in Cristo Gesù.

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·  49. Qual è stato il legame di Maria con Gesù?

- Maria, durante tutta la sua vita terrena, ha sempre conservato una relazione speciale con il suo Figlio Gesù. La vita terrena della Madre di Dio è infatti caratterizzata dalla perfetta sintonia con la persona del Figlio e dalla totale dedizione all’opera redentrice da Lui compiuta “abbracciando la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente” (LG 56).
- “Questa unione della Madre col Figlio nell’opera della redenzione si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di Lui” (LG 57).
- Ella è stata una discepola fedele di Cristo. La stessa risposta di Cristo – Chi è mia madre? È colui che fa la volontà del Padre mio (cfr. Mc 3, 33-35) –, che sembra un poco offensiva nei riguardi di Sua Madre, in realtà esprime il più grande elogio verso Maria, indicando che la sua vera grandezza sta proprio nel fatto che Maria, prima e più di ogni altra creatura umana, ha attuato la volontà di Dio Padre.

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·  50. In che senso Maria è chiamata la Madre di Dio?

- La Chiesa proclama Maria la Madre di Dio, in quanto Gesù, che è veramente suo Figlio secondo la carne, è Figlio generato dall’eterno Padre nella natura divina, la seconda Persona della SS.ma Trinità: Dio Egli stesso. Gesù Cristo è “per natura Figlio del Padre secondo la divinità, per natura Figlio della Madre secondo l’umanità, ma propriamente Figlio di Dio nelle sue due nature” (CONCILIO DEL FRIULI, Simbolo, anno 796).
- "Madre di Dio", Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo. Dal titolo di "Madre di Dio" derivano poi tutti gli altri titoli con cui la Chiesa onora la Madonna, ma questo è il fondamentale.
- Dopo il Concilio di Efeso si registrò una vera esplosione di devozione mariana e furono costruite numerose chiese dedicate alla Madre di Dio. Tra queste primeggia la Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma. La dottrina concernente Maria, Madre di Dio, trovò inoltre nuova conferma nel Concilio di Calcedonia (451), in cui Cristo fu dichiarato "vero Dio e vero uomo (…) nato per noi e per la nostra salvezza da Maria, Vergine e Madre di Dio, nella sua umanità" (DS, n. 301). Com’è noto, il Concilio Vaticano II ha raccolto in un capitolo della Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium, l’ottavo, la dottrina su Maria, ribadendone la divina maternità. Il capitolo s’intitola: "La Beata Maria Vergine, Madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa".

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·  51. Qual è la relazione tra Maria e Dio Padre?

- Le opere meravigliose compiute in Maria sono frutto dell’azione primaria e gratuita di Dio Padre. Al libero dono di grazia e di salvezza di Dio, Maria risponde con la sua pronta e totale adesione di Fede. “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore!” (Lc 1,42.45).
- “Sin dalle origini, Maria ha costituito il grande segno, dal volto materno e misericordioso, della vicinanza del Padre e di Cristo, con i quali ci invita a entrare in comunione” (DOCUMENTO DI PUEBLA n. 282, anno 1979).
- Scegliendola come Madre dell’intera umanità, il Padre celeste ha voluto rivelare la dimensione per così dire
materna della sua divina tenerezza e della sua sollecitudine per gli uomini di tutte le epoche.

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·  52. Qual è la relazione fra Maria e lo Spirito Santo?

- Il mistero della Vergine Madre pone in risalto l’azione dello Spirito Santo, che ha operato nel suo seno il concepimento del bambino e ha continuamente guidato la sua vita. I titoli di Consolatrice, Avvocata, Ausiliatrice, attribuiti a Maria dalla pietà del popolo cristiano, non offuscano, ma esaltano l’azione dello Spirito Consolatore e dispongono i credenti a beneficiare dei suoi doni.
- La cooperazione di Maria con lo Spirito Santo, manifestata nell’Annunciazione e nella Visitazione, si esprime in un atteggiamento di costante docilità alle ispirazioni del Paraclito.
- Da vera donna di preghiera, la Vergine chiedeva allo Spirito Santo di completare l’opera iniziata al concepimento perché il bimbo crescesse “in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,52). Sotto questo profilo Maria si presenta come un modello per i genitori, mostrando la necessità di ricorrere allo Spirito Santo per trovare la via giusta nel difficile compito educativo.
- Senza dubbio fu presente all’effusione dello Spirito il giorno di Pentecoste. Lo Spirito che già abitava in Maria, avendo operato in lei meraviglie di grazia, ora ridiscende nel suo cuore, comunicando doni e carismi necessari per l'esercizio della sua maternità spirituale.
- Maria partecipa alla vita e alla preghiera della prima comunità cristiana. San Luca rileva che la comunità alle origini della Chiesa è composta non solo di Apostoli e Discepoli, ma anche di donne, tra le quali Luca nomina unicamente “Maria, la Madre di Gesù” (At1,14).
- Anche ora nella vita della Chiesa, “Ella è chiamata dallo stesso Spirito a cooperare in modo materno con Lui. Egli risveglia continuamente alla memoria della Chiesa le parole di Gesù al discepolo prediletto: «Ecco tua madre!», e invita i credenti ad amare Maria come Cristo l’ha amata. Ogni approfondimento del legame con Maria permette allo Spirito un’azione più feconda per la vita della Chiesa” (SAN GIOVANNI PAOLO II, Catechesi del
mercoledì, 9 dic. 1998).

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·  53. Perché Maria è Madre della Chiesa?

Perché:
- essendo Maria Madre del Cristo, Ella è anche la Madre del Corpo Mistico di Cristo, che è la Chiesa. Giustamente, pertanto, durante il Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964, il SAN PAOLO VI attribuì solennemente a Maria il titolo di "Madre della Chiesa". Proprio perché Madre della Chiesa, la Vergine è anche Madre di ciascuno di noi, che siamo membra del Corpo mistico di Cristo;
- Ella ha dato alla luce un Figlio, che Dio ha fatto “il primogenito di una moltitudine di fratelli” (Rm 8,29), cioè dei fedeli, alla cui nascita e formazione Ella coopera con amore di madre” (LG, 63);
- “cooperò alla salvezza dell’uomo con libera Fede e obbedienza” (LG, 56), dando il suo assenso in nome di tutta l’umanità;
- sul Calvario, Gesù con le parole: “Ecco il tuo figlio”, “Ecco la tua madre” (Gv 19,26-27), donava, come Madre, già anticipatamente Maria a tutti coloro che avrebbero ricevuto la buona novella della salvezza e poneva così le premesse del loro filiale affetto per Lei;
- Maria coopera alla nascita e allo sviluppo della vita divina nelle membra di Cristo che siamo noi. Ella è Madre della Chiesa nell’ordine della grazia.
“La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce [...] l’unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l’efficacia. Infatti ogni salutare influsso della Beata Vergine [...] sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di Lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia” (LG, 60).

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·  54. In che senso Maria è modello della Chiesa?

Ella è la figura e la realizzazione più perfetta della Chiesa. È modello della Chiesa nella maternità e nella verginità.
- Nella maternità:
“La Chiesa [...] per mezzo della Parola di Dio accolta con fedeltà diventa essa pure Madre, poiché con la predicazione e il Battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio” (LG, 64).
- Nella verginità:
La Chiesa “è la Vergine che custodisce integra e pura la Fede data allo Sposo, e, ad imitazione della Madre del suo Signore, con la virtù dello Spirito Santo, conserva verginalmente integra la Fede, solida la Speranza, sincera la Carità” (LG, 64). Ella costituisce senza dubbio per tutti un altissimo esempio di purezza e di dono totale al Signore. Ma in modo speciale si ispirano a Lei le vergini cristiane e quanti si dedicano in modo radicale ed esclusivo al Signore nelle varie forme della vita consacrata.
- Ella incoraggia tutti i cristiani a vivere con particolare impegno la castità secondo il proprio stato, e ad affidarsi al Signore nelle svariate circostanze dell’esistenza. Colei che è per eccellenza Santuario dello Spirito Santo, aiuta i credenti a riscoprire il proprio corpo come tempio di Dio (cfr. 1Cor 6,19) ed a rispettarne la nobiltà e la santità.
- “Nella sua opera apostolica la Chiesa giustamente guarda a Colei che generò Cristo, il quale fu concepito da Spirito Santo e nacque dalla Vergine, per poter poi nascere e crescere per mezzo della Chiesa anche nel cuore dei fedeli. La Vergine infatti nella sua vita fu il modello di quell’amore materno, del quale devono essere animati tutti
quelli che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini” (LG, 65).
- Maria è l’immagine escatologica della Chiesa, nel senso che Ella è già quello che la Chiesa, pellegrinante sulla terra, un giorno sarà alla fine di questo mondo. Ella, la "piena di grazia" è già, nell'eternità del cielo, la "piena di gloria", di quella gloria che l'umanità e l’universo sono chiamati un giorno a condividere.

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·  58. Perché la Vergine Maria è stata concepita immacolatamente?

La risposta sta nel fatto che la Vergine Maria non solo avrebbe dovuto concepire il Verbo incarnato e quindi portare con sé, nel Suo Grembo, il Dio fattosi uomo; ma anche perché avrebbe dovuto dare al Verbo incarnato la natura umana. Il catechismo afferma che Gesù Cristo è vero Dio ma anche vero uomo, nell’unico soggetto che è divino. Si tratta dell’unione ipostatica. Ebbene, non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata –anche se brevemente – dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all’azione del Maligno.

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·  55. In che senso Maria coopera alla Redenzione?

- Già Sant’Agostino attribuisce alla Vergine la qualifica di Cooperatrice della Redenzione (cfr. De Sancta Virginitate, 6; PL 40, 399), titolo che sottolinea l’azione congiunta e subordinata di Maria a Cristo Redentore.
- Ella coopera “in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la Fede, la Speranza e l’ardente Carità”. Frutto sublime di questa cooperazione è la sua maternità universale: “Per questo diventò per noi Madre nell’ordine della grazia” (LG 61).
- È una cooperazione particolare che il Signore Dio le concede. In unione con Cristo e sottomessa a Lui, Ella ha collaborato nell’ottenere la grazia della salvezza all’intera umanità, in modo unico e irrepetibile, grazie:
a) alla sua Divina Maternità nei confronti di Cristo;
b) alla sua associazione al Sacrificio di Cristo: soffrendo con Lui morente in Croce “cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore” (LG 61);
c) al particolare contributo che Ella dà anche alla vita della Chiesa, di cui è Madre, lungo il corso dei secoli e fino alla fine dei tempi, continuando a sostenere la comunità cristiana e tutti i credenti nel loro cammino verso la santità, nel loro incontro sempre più intenso con Cristo (per Mariam ad Iesum) e nel generoso impegno per l’annuncio del Vangelo.

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·  56. Qual è la relazione tra Maria e la donna?

- “È la «benedetta fra tutte le donne». In lei Dio ha conferito alla donna una dignità di dimensioni insospettate. In Maria il Vangelo ha penetrato la femminilità, l’ha redenta ed esaltata. Ciò è di capitale importanza per il nostro orizzonte culturale, nel quale la donna dev’essere molto più valorizzata, mentre si sta definendo più chiaramente ed ampliamente la parte che le compete nella società. Maria è garanzia della grandezza femminile, indicando il
modo specifico dell’essere donna, con quella sua vocazione a essere anima, donazione capace di spiritualizzare la carne e di incarnare lo Spirito” (DOCUMENTO DI PUEBLA n. 299).
- Maria attua in sé in modo sublime e paradigmatico le due dimensioni, vocazioni della donna: la verginità e la maternità.
- Maria ha vissuto, nella forma propria ed esclusiva della donna, l’unione tra madre e figlio.

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·  57. Che tipo di culto si dà a Maria?

- Fin dall’inizio ci fu sempre un culto particolare verso la Vergine tra i cristiani. Tuttavia “soprattutto a partire dal Concilio di Efeso, il culto del popolo di Dio verso Maria crebbe mirabilmente in venerazione e in amore, in invocazione e in imitazione” (LG 66). Esso si espresse specialmente nelle feste liturgiche, tra le quali, dagli inizi del V secolo, assunse particolare rilievo “il giorno di Maria Theotokos”, celebrato il 15 agosto a Gerusalemme e
divenuto successivamente la festa della Dormizione o dell’Assunzione.
- Il culto mariano si è sviluppato fino ai nostri giorni in mirabile continuità, alternando periodi fiorenti a periodi critici i quali, tuttavia, hanno avuto spesso il merito di promuoverne ancor più il rinnovamento.
- “Maria, esaltata per la grazia di Dio, dopo suo Figlio, al di sopra di tutti gli angeli e gli uomini, perché è la Madre Santissima di Dio, che ha preso parte ai misteri di Cristo, viene dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale” (LG 66). Tale culto possiede una sua peculiarità irrepetibile, perché si riferisce ad una persona unica per la sua perfezione personale e per la sua missione.
- “Questo culto [...], sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove”; esso trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera mariana come il Santo Rosario, “Compendio di tutto quanto il Vangelo” (CCC 971).
- Pertanto, la venerazione dei fedeli verso Maria, pur superiore al culto rivolto agli altri Santi, è tuttavia inferiore al culto di adorazione riservato a Dio.
- Tra il culto mariano e quello reso a Dio vi è però una continuità: infatti, l’onore reso a Maria è ordinato e conduce all’adorazione della Santissima Trinità. La venerazione dei cristiani per la Vergine promuove il culto prestato al Verbo Incarnato, al Padre ed allo Spirito Santo. “Le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti di una dottrina sana e ortodossa, secondo le circostanze di tempo e di luogo e l’indole e la mentalità dei fedeli, fanno sì, che mentre è onorata la Madre, il Figlio per il quale esistono tutte le cose (cfr. Col 1,15-16) e nel quale ‘piacque all’eterno Padre di far risiedere tutta la pienezza’ (Col 1,19) sia debitamente conosciuto, amato, glorificato, e siano osservati i suoi Comandamenti” (LG 66).
- A Lei, divenuta Madre della Chiesa e Madre dell’umanità, ricorre il popolo cristiano, animato da filiale confidenza, per sollecitare la sua materna intercessione ed ottenere i beni necessari alla vita terrena in vista dell’eterna beatitudine.

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IDEATO E REALIZZATO DA ANTONINO GRASSO
DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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