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FIGLIA DI SION


Sempre più spesso la Vergine viene chiamata con questo titolo, usato per la prima volta nel 1939 da Lyonnet e ripreso poi, un decennio dopo, dai teologi protestanti Sahlin ed Hebert. Esso è stato un elemento positivo nel dialogo ecumenico, perché approfondisce il posto proprio di Maria nella Storia della salvezza e venne usato solennemente dal Concilio Vaticano II che chiamò Maria: “Eccelsa Figlia di Sion”. Il titolo è di pura origine biblica.

1. “Figlia di Sion”
In origine Sion era la roccaforte della Gerusalemme gebusea, localizzata a strapiombo sulle valli del Cedron e del Tyropeon, sul lato orientale della città. Dopo averla espugnata, Davide vi fece costruire la sua reggia, per cui la Gerusalemme – Sion, divenne la “Città di Davide”. Dopo il trasporto dell’arca, Sion fu anche chiamata “Dimora di JHWH. Un po’ più a nord della primitiva Gerusalemme, Salomone vi costruì più tardi la nuova reggia e il grandioso Tempio, per cui si finì per indicare con “Sion” il monte su cui esso sorgeva. Col passare del tempo, come dimostrano i testi poetici, con “Sion” si indicò non soltanto la città di Gerusalemme, ma tutto Israele. L’aggiunta di “Figlia di..” che precede il nome proprio del luogo, della città, della regione, ecc., è tipica dei libri poetici dell’Antico Testamento, come ad es.: “Figlia di Babilonia”, “Figlia d’Egitto”, “Figlia di Tiro”, “Figlia di Sidone”, ecc. Presto con “Figlia di Sion” si indicò la città di Gerusalemme e i suoi abitanti ed anche la terra e il popolo di Israele. I tratti dominanti della “Figlia di Sion” sono: “santa”, “vergine”, “madre” e soprattutto “Dimora di Dio” e “Sposa”.

2. Luca e la “Figlia di Sion”
Luca vede in Maria la “Figlia di Sion”, la personificazione ideale dell’Israele degli ultimi tempi, la realizzazione perfetta del popolo di Dio, colei in cui giunge a compimento il cammino del popolo eletto verso il Messia Redentore. Questa identificazione, anche se non esplicita, si evince per via indiretta dal racconto dell’Annunciazione. Infatti Luca 1, 28-33, sembra essere l’eco perfetta delle profezie di Sofonia 3, 14-17; Gioele 2, 21-27 e Zaccaria 2, 14-15; 9, 9-10, indirizzate alla “Figlia si Sion” e contenenti l’annuncio della gioia messianica che si diffonde su Israele, quando JHWH accorderà al suo popolo la salvezza e la liberazione definitiva. In Luca 1, 28-33, il messaggio di gioia è diretto a Maria e non più alla “Figlia di Sion” e a prendere dimora in lei sarà Gesù, Figlio dell’Altissimo, Re e Salvatore. Non sappiamo se Luca dipenda letterariamente da tutti e tre, anche se è evidente la maggiore affinità con Sofonia, cioè con la più antica delle profezie e quindi fonte delle altre. Ecco un breve prospetto dei testi e il confronto con Luca:

SOFONIA
3, 14-17
GIOELE
2, 21-27
ZACCARIA
2, 14-15 / 9, 9-10
LUCA
1, 28-33
14





16
Giubila Figlia di Sion, esulta Israele; dà gridi di gioia, tripudia di tutto cuore, Figlia di Gerusalemme…..
Non temere Sion
21



23
Non temere o terra, esulta e rallegrati, perché grandi cose ha fatto JHWH.
Voi, figli di Sion, esultate e rallegratevi in JHWH vostro Dio
14
Giubila e rallegrati Figlia di Sion
28

30
Esulta o piena di grazia…..
Non temere Maria
15



…il re di Israele, JHWH, è in mezzo a te

27
…Sapete che io sono in mezzo a Israele
14

15
..vengo e abito in mezzo a te
…io abiterò in mezzo a te….
28
Il Signore è con te
17

18
..Il tuo Dio è in mezzo a te….
È un prode che salva


9,9
….Esulta lietamente Figlia di Sionm giubila Figlia di Gerusalemme, ecco: viene a te il tuo re…
il suo potere si stenderà da un mare all’altro e dal fine fino all’estremità della terra…
31
Darai alla luce un figlio che chiamerai Gesù (= Salvatore)…
Il Signore Iddio gli darà il trono di Davide, suo padre, e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà mai fine…

3. Sion, la gioia messianica, la presenza di JHWH e il tempio spirituale
Per Sofonia la “Figlia di Sion” è tutto Israele, o meglio “il resto di Israele” che,  uscito purificato dalle prove dell’esilio, erede delle promesse messianiche, troverà il suo rifugio in JHWH. L’esilio sarebbe stato per Israele il luogo della purificazione: da popolo infedele, tornerà ad essere un popolo “povero”, cioè capace di riconoscere il suo Dio come unico Re e Salvatore. A Gerusalemme sarà ricostruito il nuovo Tempio, nella gioia indicibile dei rimpatriati, come segno sensibile della presenza di JHWH in mezzo al suo popolo ritrovato. L’invito alla gioia di Gioele 2, 21-23, non è rivolto solo ai figli di Sion, ma a tutta la terra, compresi il bestiame e gli alberi: la gioia per la presenza di JHWH si effonde parimenti sull’uomo e sul cosmo, entrambi associati nella storia della salvezza, per cui il cosmo sarà come la lavagna su cui l’uomo iscriverà la sua storia ed il suo compagno nella glorificazione di Dio. La fabbrica materiale del Tempio, induce il profeta Zaccaria a inculcare soprattutto il significato spirituale di esso come preoccupazione predominante della sua predicazione. Il tempio di pietra, sarà solo l’immagine visibile della rinascita spirituale causata dal ritorno di Dio in mezzo al suo popolo in Sion. Infatti, accogliendo spiritualmente questa presenza, il popolo sarà chiamato “fedele” e il monte “santo”, per cui si instaurerà come una simbiosi tra Dio e il popolo: «saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, con fedeltà e con giustizia». Così si riannodano i vincoli dell’alleanza spirituale di Israele con JHWH che causa infinita esultanza nella “Figlia di Sion”. Questo ritorno di JHWH in Sion, sarà l’inizio di un’apertura verso i popoli tutti, chiamati anch’essi a riconoscere in lui, il Dio della salvezza. Sion – Gerusalemme, sarà come il centro dell’incontro dei popoli che cercano Dio, il luogo in cui si fonde l’unità di tutte le genti attorno a JHWH che abita in mezzo a loro. Scoperta la presenza di Dio e la gioia che ne scaturisce, le genti grideranno: «Vogliamo stare con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi».

4. Maria, Figlia di Sion e la sua missione
Agli occhi di Luca Maria appare come la Figlia di Sion, l’incarnazione del resto di Israele che, nella sua povertà e santità, attende la venuta di Dio nel suo Messia. Nella pienezza dei tempi, al momento della sua venuta, Dio andrà ad abitare nel suo seno, come era andato nell’arca dell’alleanza, per cui Ella sarà il tabernacolo vivente di Dio tra i suoi. Maria può esultare e con lei la Chiesa, nuovo popolo, perché la ragione di questo gaudio senza fine è Cristo incarnato, che rimane per sempre il “Dio con noi”, colui che ci salva dalla schiavitù e dall’esilio del peccato e ci introduce nella luce del suo regno. Prendendo sembianze umane nel seno della Vergine, Dio lascia la dimora del Tempio di Gerusalemme e in Cristo abbatte le barriere che dividono Ebrei e Gentili, perché egli viene non per la sua nazione soltanto, ma per radunare insieme i dispersi figli di Dio, per cui tutti gli uomini in Lui hanno accesso al Padre come un solo popolo. Come Figlia di Sion, Maria è parte viva del “suo” popolo di cui Abramo è il capostipite ed è indissolubilmente legata al nuovo popolo, la Chiesa, di cui Cristo è il capo e lei è la primizia santa. In Maria si conclude il cammino dell’Antico Israele ed inizia quello del Nuovo Israele verso il Redentore. Maria è dunque come un anello di congiunzione di tutti i figli della promessa e del riscatto, il punto nodale che tende sempre a riportarci alla gioia del riscatto e della salvezza. Per questo Ella risplende davanti ai nostri occhi come un segno di speranza e di consolazione, nel nostro cammino verso l’incontro definitivo con Cristo. Maria è presente accanto a noi, nelle tappe del nostro pellegrinaggio terreno, per sostenerci nel portare il peso della nostra debolezza, per incitandoci a guardare verso il Cristo risorto, per ricondurci alla casa del Padre, ogni qual volta che ricadiamo nell’esilio e nella schiavitù del peccato. La Figlia di Sion, nel cui seno scese ad abitare il Dio fatto uomo, segna l’itinerario del Nuovo Israele, fino che esso non approderà alla glorificazione finale, quando Dio sarà tutto in tutti. Agli esuli che ritornano, divenuti quindi “poveri” nello spirito, la Figlia di Sion annuncia ancora il prodigio ineffabile che in lei si compì e che rivive nella Chiesa, del Figlio di Dio venuto ad abitare in mezzo a noi, per attirarci tutti a Lui a formare una sola cosa con il Padre.

Bibliografia
DA SPINETOLI O., Eccelsa Figlia di Sion, in Theotokos VIII (2000) n.2, pp. 499-512; SERRA A., Maria Figlia di Sion. La donna di Nazaret e il femminile a partire dal giudaismo antico, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1997; LAURENTIN R., La Madonna nel Vaticano II, Bergamo 1965, p. 109; DE STRAENGUAES H. S., Jungfrun Maria-Doster Zion, in « Ny Kyrklig Tidschrift » 18 (1949) pp. 102-125; HEBERT A. G., La Vierge Marie, F. de S., in « Vie Spir. » 85 (1951) pp. 127-140; Deiss L., Marie, F. de S., Desclée, Bruges 1959.






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