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ICONE DELLA THEOTOKOS


1. L'icona
Icona, dal greco eikon, immagine, designa una pittura sacra eseguita su pannello di legno con una tecnica particolare tramandata da secoli. Le più antiche sono eseguite a encausto: secondo questa tecnica i colori sono legati con della cera e stesi con ferro rovente. Alcune sono eseguite in mosaico: in maggioranza sono pitture a tempera: i colori sono amalgamati non con olio ma con giallo d'uovo preparato con aceto o, in Russia, con una specie di birra, il kvas. La tavola di legno è accuratamente scelta tra legni non resinosi e diversi secondo le regioni d'origine, e preparata sui due lati. La parte riservata a ricevere la pittura viene leggermente incavata per ottenere sui bordi una specie di cornice naturale. Alcune tavole sono dipinte sui due lati e servono per lo più a essere portate in processione. Nel corso dei secoli molte icone sono state ricoperte di una ricca ornamentazione metallica, chiamata riza dai russi, che copriva tutto il dipinto, tranne il viso e le mani della figura rappresentata. Da notare, però, che l'icona è preziosa prima di tutto per la pittura e non per gli oggetti preziosi che la ricoprono.

2. Icona, oggetto di culto
Le icone sono in primo luogo oggetti di culto destinati alla venerazione dei fedeli. Esse sono destinate prima di tutto alle chiese: davanti ad esse si accendono lumi e ceri, si svolgono le preghiere del clero e dei fedeli. Spesso vengono portate in processione nelle più svariate occasioni. I fedeli a loro volta chiedono di far fare delle copie delle icone più amate che sono esposte nelle chiese per poterle avere a portata di mano a casa, trasformando così la casa in una vera chiesa domestica. I temi trattati nelle icone sono molto diversi e coprono quasi tutti gli argomenti della storia sacra dell'Antico e del Nuovo Testamento, seguendo i cicli liturgici del temporale e del santorale, con particolare attenzione rivolta ai personaggi e al loro specifico ruolo svolto nella storia della salvezza e della Chiesa. Ma i personaggi maggiormente raffigurati sono Cristo e la sua santissima Madre.

3. Le icone mariane
Le icone mariane sono le più numerose dell'iconografia e anche quelle più amate dai fedeli. La Madonna vi è raffigurata il più delle volte in busto, ma talvolta anche a pieno corpo seduta o in piedi. È dipinta obbligatoriamente su fondo oro, simbolo del cielo dove essa si trova. Regge il divin Figlio seduto in grembo o appoggiato sul braccio sinistro, talvolta anche destro. Il bambino e tale per la statura, ma ha i tratti di un adulto: veste abiti coperti di striature d'oro: questa messa in scena apparentemente inconsueta vuole suggerire che egli è l'Emmanuele, Figlio di Dio e Dio egli stesso. Maria e, così, designata come «Madre di Dio», e la sua maternità divina è significata dai due digrammi posti ai due lati del suo capo: MP ΘY, abbreviazione per Meter Theou. ossia Madre di Dio. Secondo la tradizione antica le icone mariane riproducono un ritratto originale di Maria dipinto dall'evangelista Luca. Il ritratto, fatto dopo la Pentecoste, mentre Maria viveva ancora a Gerusalemme, sarebbe stato portato a Costantinopoli nel corso del secolo quinto, e posto nel santuario mariano dell'Odigitria, da cui prenderà il nome. Ciò spiega che molte icone mariane siano venerate come Madonna di san Luca, Madonna Greca, Madonna di Costantinopoli, Madonna Odigitria.


TIPO IERATICO: ODIGITRIA
La Madonna Odigitria è tra le icone più celebri della Madre di Dio, venerata tanto in Oriente quanto in Occidente. Il nome gli viene dal santuario mariano di Costantinopoli dove l'immagine era custodita, quello detto «degli odigoi». o delle guide, dal nome dei monaci custodi del santuario che facevano da guide ai frequentatori del santuario, in maggioranza ciechi, venuti a chiedere la guarigione alla Madonna. Col tempo il nome fu dato alla stessa Madre di Dio e alla sua icona che, usato nella forma femminile di «Odigitria», le divenne un nome proprio. Ciò che aggiungeva lustro all'immagine era la sua fama di essere un ritratto fatto dal vivo a Gerusalemme dall'evangelista Luca mentre la Madonna era ancora in vita. L'icona originale dell'Odigitria è stata definitivamente distrutta dai Turchi nel 1453 quando la città di Costantinopoli fu da loro occupata. Di essa sono rimaste numerose repliche fatte in diverse epoche e venerate in molte chiese dell'Oriente e dell'Occidente.


TIPO AFFETTUOSO: ELEOUSA
 In questo tipo viene abbandonata la rigidità di atteggiamento propria dell'Odigitria, nella quale non v'è posto per i sentimenti umani, per lasciare il posto a uno scambio di affetti fra Madre e bambino. Nel tipo, infatti, sono stati introdotti alcuni cambiamenti più o meno vistosi: le guance del bambino e della Madre si avvicinano fino a toccarsi. le due figure si scambiano bacio e carezze, la Madre tiene tra le sue la mano del bambino, questi infine spinge l'affetto sino a cingere il collo della Madre col braccio. Il termine greco «Eleousa» designa, appunto, l'atteggiamento amoroso tra Madre e Figlio, volto a provocare la pietà (dal greco eleos) e la misericordia del Figlio verso i fedeli. I1 tipo mette, quindi, in rilievo l'affetto che lega Madre e Figlio in vista del bene da elargire ai fedeli: insiste, inoltre, sulla umanità del Figlio, in contrasto con il tipo dell'Odigitria, ove l'accento è messo sulla divinità di lui. Il tipo riflette, infine, un cambiamento di atteggiamento nella stessa devozione mariana della Chiesa e dei fedeli.


 TIPO UMANO: ALLATTANTE
Il tipo della Allattante (in greco Galaktotrophousa). è una raffigurazione mariana che ha conosciuto grande diffusione nel corso dei secoli. Il tipo, già attestato nelle catacombe e in Egitto, è conosciuto in Occidente col nome di Maria Lactans. Madonna del latte. Madonna allattante. In questo tipo Maria regge sul petto il bambino in genere sul braccio sinistro, mentre con la mano destra gli porge il seno scoperto. Il tipo si ispira direttamente all'episodio evangelico riferito da Luca. il quale mette in bocca a una donna del popolo il grido di ammirazione: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!, (Lc 11,27). L'omaggio indirizzato in primo luogo a Gesù, lo e indirettamente alla Madre. Per questo il brano e stato recepito dalla Chiesa che lo legge in tutte le feste di Maria.


TIPO INTERCEDENTE: ORANTE
Il tipo iconografico della Madonna Orante è molto antico e si ritrova già nelle più antiche raffigurazioni delle catacombe. In esso Maria è raffigurata in busto o in piedi le braccia protese verso l'alto nel gesto della supplica rivolta verso la persona invisibile del Figlio. Il tipo esprime visibilmente il tema dell'intercessione mariana per i fedeli e per la Chiesa. Inoltre, essendo Maria considerata come simbolo e Madre della Chiesa, ciò dà al tema una profondità tutta particolare e attuale.


TIPO REGALE: KYRIOTISSA
Può anche denominarsi «Dominatrice del mondo». Il tipo raffigura la Madonna seduta in trono, in abito di Basilissa o «imperatrice». Questo tipo trionfale, già abbozzato nelle catacombe nella scena dell'adorazione dei Magi, si è imposto dopo il concilio di Efeso del 431. A partire dall'epoca di Giustiniano I (527-565) lo vediamo risplendere a Santa Sofia di Costantinopoli. a Ravenna, a San Demetrio di Salonicco, ecc. Dopo le lotte iconoclaste il tipo torna in auge e alla Madonna in trono è riservato il posto d'onore nel catino delle absidi centrali delle chiese. La Theotókos è raffigurata vestita di porpora, assisa da sovrana, con tutti gli onori che sono dovuti a una Basilissa. Il bambino le è seduto in grembo, e ha la destra alzata in segno di benedizione. La Madonna si presenta cosi «trono della Sapienza». La solennità è resa dalla staticità frontale di Madre e Figlio, sullo stesso asse verticale. Questa grandiosa visione è stata spesso cantata dai Padri della Chiesa e dai testi liturgici.

Bibliografia
DE ROSSI G. B., Immagini scelte della B. V. Maria tratte dalle catacombe romane, Roma 1863; ROHAULT DE FLEURY, La sainte Vierge. Etudes archéologiques et iconographiques, in 2 voll., Parigi 1878; WILPERT I., Madonnenbilder aus den Katakomben, in « Ròm. Quart. » 3 (1889) pp. 290-98; VENTURI A., La Madonna. Svolgimento artistico delle rappresentazioni della Vergine, Milano 1900; Munoz A., Iconografia della Madonna, Firenze 1905; CLEMENT J.H.M., La représentation de la Madonne à trauers les àges, Parigi 1909; BASQUIN A., Les peintres de Marie, Bruxelles 1911; DHUR J., Le Visage de Marie à travers les siècles de l'art chrétien, in « Nouv. Rev. théol. », 68 (1946) pp. 282-304; VLOBERG M., Les types iconographiques de la Mère de Dieu dans l'art byzantin, presso Du Mano ir II, Parigi 1952, pp. 403-448; Les types iconographiques de la Vierge dans l'art occidental, ibid., pp. 483-540; TEA EVA, La Vergine nell'arte, Brescia 1953; BARGELLINI P., La Madonna nell'arte, Roma, Centro Internaz. di comparazione e sintesi (1954); CASSIANO DA LANGASCO, La Madonna nell'arte, I, Sviluppo storico dell'iconografia Mariana, in « Encicl. Mar. Theotócos », Genova-Milano 1954 pp. 666; FALLANI G., La Madonna nell'arte, II' Interpretazioni artistiche del dogma mariano' ibid., pp. 680-688; KIRCHBAUM È., La Madonna nell'antichità cristiana, in « Mater Christi ». Collezione di studi mariani, 1957, pp. 433-455; AMANN A. M., La Madonna nell'arte orientale', ibid., pp. 517-556; WEIS A., La Madonna nell'arie occidentale, ibid., pp. 457-516.

VEDI ANCHE:
- CRISI ICONOCLASTA
- ICONOGRAFIA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE
- ICONOGRAFIA E FESTE MARIANE
- ICONOGRAFIA MARIANA
- MADONNA DEL PILERIO
- MADRE DI DIO DI KORSUN






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