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ANGELA DA FOLIGNO




1. Cenni biografici e il "Liber" o "Memoriale" di Angela
a)
Angela nasce a Foligno attorno al 1248. Non si conosce la sua casata né il padre, per cui si può ipotizzare che sia rimasta orfana in tenera età. Lella (così è chiamata familiarmente in casa) è una ragazza bella, intelligente, volitiva e anche ricca: un cocktail esplosivo per una donna medievale, come per una donna dei nostri giorni. Lo confesserà più tardi lei stessa: «Sappiate che per tutto il tempo della mia vita ricercai come potessi essere adorata e onorata». Questa sete di adulazione e di ricerca incessante delle vanità della vita la allontana ben presto dalla pratica religiosa e forse anche dalla fede, e neppure il matrimonio, contratto in giovane età con un signorotto locale, e i figli che presto dà alla luce, riescono a riportarla sulla retta via.
b) Il suo radicale mutamento spirituale si colloca all’età di 37 anni, intorno al 1285, allorché, in seguito ad una apparizione di S. Francesco d'Assisi, fece, nella cattedrale di San Feliciano di Foligno, una confessione generale ad un frate Minore, suo concittadino e consanguineo, Arnaldo, il quale sarebbe poi diventato il suo direttore spirituale e segretario. Scomparsi poco dopo e in breve tempo la madre, il marito e i figli, Angela si dedicò ad una vita di perfetta povertà: venduti i suoi beni e distribuito il ricavato ai poveri, entrò, tra la fine del 1290 e gli inizi del 1291, nel Terzo Ordine francescano, dedicandosi - sull'esempio di S. Francesco - alla realizzazione del suo progetto di penitenza, cioè di totale imitazione del Cristo. Nell'autunno del 1291, dopo aver emesso i voti religiosi, si recò pellegrina ad Assisi e nella Basilica del Santo, Angela ebbe una crisi mistica, preceduta, come ella stessa avrebbe raccontato, dalla sperimentazione in sé della Trinità. Arnaldo avvertì subito la necessità di comprendere fino in fondo le cause di quella crisi, e iniziò a scrivere tutto quello che Angela veniva confidandogli, anche per sottoporlo al giudizio di esperti. Nasceva così quella che avrebbe costituito la prima parte del "Liber" di Angela, ovvero l'autobiografia spirituale o "Memoriale di frate Arnaldo". Angela dettava nel "volgare suum", mentre Arnaldo trascriveva in un latino semplice e piano; quando lui "frate scrittore" non comprendeva, si faceva ripetere il discorso, proprio per non riportare un pensiero o semplicemente un'espressione diversa da quella pronunciata da Angela; talvolta, come attestano i numerosi volgarismi presenti nel "Memoriale", trascriveva la parola così come la sentiva riferire. La stesura del "Memoriale" durò circa cinque anni, dal 1291 al 1296. Approvato prima del 10 maggio 1297, probabilmente nel 1296, dal cardinale Giacomo Colonna e da una commissione di otto teologi francescani, il "Memoriale" raccoglie, dunque, l'esperienza interiore di Angela, che consta, come lei espressamente afferma, di trenta passi (gli ultimi dieci sono condensati in sette da Arnaldo), dal momento del suo ritorno a Dio (1285), fino all'ingresso nelle più alte sfere della vita mistica (1296), quando tali manifestazioni mistiche si fecero più frammentarie e lasciarono campo a nuove manifestazioni spirituali, in particolare quella della "maternità spirituale" che raccolse intorno alla "Lella da Foligno" un vero cenacolo di anime desiderose di perfezione. A loro la santa inviava numerose lettere e per loro redigeva anche le Istruzioni salutifere. La povertà, l'umiltà, la carità, la pace erano i suoi grandi temi: "Lo sommo bene dell'anima è pace verace e perfetta... Chi vuole dunque perfetto riposo, istùdisi d'amare Idio con tutto cuore, perciò che in tale cuore abita Idio, il quale solo dà e può la pace dare".
Angela muore a Foligno il 4 gennaio 1309; le sue reliquie sono conservate nella chiesa di S. Francesco, retta dai Frati Minori Conventuali di Foligno. Beatificata nel 1693 da papa Innocenzo XII e stata canonizzata da papa Francesco il 9 ottobre 2013.

2. L'esperienza mistica di Angela e sua attualità
Di tale esperienza, che assicura ad Angela un posto di prestigio nel movimento penitenziale medievale e nella storia della mistica occidentale, si può tentare una sintesi, scorrendo il Liber o Memoriale, a partire dal Soggetto che di volta in volta ne fu la causa.
a) Si ha così l’esperienza trinitariaA me sembra di stare e di giacere in mezzo a quella Trinità che vedo con tanta tenebra»), e in particolare, quella del Padre («Dopo contempla Dio in una tenebra, perché egli è un bene più grande di quanto si possa pensare…»), quella del Figlio («Vidi e sentii che Cristo abbracciava in me l’anima con quel braccio che era stato fissato alla croce») e quella dello Spirito Santo («Non posso neppure valutare quanto fosse grande la gioia e la dolcezza che gustai, soprattutto quando affermò: Io sono lo Spirito Santo e sto dentro di te»).
b) Altre esperienze mistiche fanno riferimento a Maria («Una volta improvvisamente la mia anima fu rapita… e contemplai la beata Vergine nella gloria»), agli angeli («Allora gli stessi santissimi angeli, procurandomi un piacere meraviglioso, mi dissero: O tutta piacevole e gradita a Dio, ecco il Dio e Uomo ti è stato portato e l’hai qui. Ti è stato dato, anche perché tu possa mostrarlo e offrirlo agli altri») e a Francesco d’Assisi («In quella circostanza mi furono rivolte queste parole: Io sono Francesco, mandato da Dio. La pace dell’Altissimo sia con voi»).
c) Va anche detto che l’esperienza mistica di Angela conobbe un significativo sviluppo e che in vari modi la Folignate raggiunse la certezza della presenza di Dio in lei. In merito a questa forma di esperienza (che non fu la più alta e intensa, dalla conversione fino al 4 gennaio 1309, giorno della morte), dopo aver superato molte difficoltà connesse con l’ineffabilità del mistico contatto con Dio, dichiara: «Ancora in molti altri modi, di cui non si può dubitare, l’anima comprende che Dio è in lei. Il primo è l’unzione… L’altro modo… è il suo abbraccio. Non si può pensare che una madre stringa a sé il figlio o che una persona di questo mondo ne abbracci un’altra con lo stesso amore con cui Dio abbraccia indicibilmente l’anima». Poco prima la Poverella ne aveva elencati e descritti altri quattro; a conclusione del suo discorso, però, «…fece notare che i modi in cui l’anima capisce che senza dubbio Dio è in lei sono così numerosi che in nessuna maniera potremmo indicarli tutti».
d) In quale rapporto si pone con il messaggio evangelico l’esperienza della Folignate, che affonda le sue radici nella tradizione francescana? Almeno quella che viene descritta nel Memoriale, è con essa in piena corrispondenza. Nel Prologo, infatti, si legge: «L’esperienza di quelli che sono veramente fedeli prova, conferma e illustra, riguardo al Verbo della vita che si è fatto uomo, queste parole del Vangelo: Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui (Gv 14,23). Chi mi ama io mi manifesterò a lui (Gv 14,21b)». L’autore del documento, frate Arnaldo annota: «Dio stesso fa sì che i suoi fedeli facciano in modo pieno tale esperienza e sviluppino la riflessione su di essa. Anche recentemente ciò ha permesso che una delle sue fedeli manifestasse in qualche maniera, per la devozione dei suoi, tale esperienza e riflessione…». La chiave di lettura della parte principale del Libro, suggerita dal redattore stesso è, dunque, evangelica; di conseguenza i passi della prima fase dell’esperienza di Angela, iniziata dal disagio interiore per la situazione di peccato, sviluppatasi nella conversione del 1285 ca. e culminata in eventi mistici eccezionali, vanno letti come conferma delle promesse di Gesù Cristo. La stessa cosa può dirsi degli sviluppi della medesima esperienza, documentati da testi molto densi della seconda parte del dossier, redatti dai discepoli della Poverella.
e) L’attualità dell’esperienza mistica della Folignate, realizzatasi in tempi difficili, segnati dall’eresia dello Spirito di libertà e da accese polemiche tra francescani sulla povertà, è incontestabile. Innanzitutto perché si dimostra capace di risvegliare quella coscienza dell’universale chiamata all’intima comunione con Dio, di cui parla il CCC (n. 2014); lungo i secoli si era affievolita, ma ora si va irrobustendo, anche attraverso l’influsso delle folgoranti confessioni dei grandi mistici. Inoltre, tale esperienza rivela tutto il suo fascino di dono mirabile di Dio, indipendente dagli sforzi o artifici umani, e di convincente prova della incessante e sorprendente azione divina nell’uomo. Infine, associata alla dottrina esposta in alcuni documenti del Liber, successivi al Memoriale, la ricca esperienza della Poverella, «vera maestra di vita spirituale» (Giovanni Paolo II, 20 giugno 1993), è in grado di contribuire a dare un sapore nuovo alla teologia, oggi più attenta alle testimonianze dei mistici, e di stimolare la riflessione degli uomini di cultura, in particolare di quelli interessati ai problemi del linguaggio.

2. Rapporto spirituale e mistico di Angela con Maria
La singolare experientia o cognitio experimentalis mariana di Angela da Foligno, occupa un posto rilevante nell'itinerario mistico angelano, tanto che quasi tutte le tappe ne portano l'impronta. La cosa non può sorprendere perché, essendo la spiritualità di Angela fortemente cristocentrica, la pietà, la devozione e il culto per la Madre del Signore vi trovano facilmente spazio, anche se non si tratta mai di spazio autonomo, bensì sempre collegato al ruolo centrale e al culto del Figlio, secondo la tradizione scritturistica, patristica e francescana. Al fondamento di questo intenso rapporto di Angela con Maria, c'è la pietà mariana di Francesco d'Assisi, che Angela considera suo costante punto di riferimento e suo modello esemplare.
a) Tutte le fasi del cammino spirituale di Angela portano l’impronta di Maria, anche se nel suo Liber non si trova un trattato vero e proprio per ricostruire una sua “mariologia”. Più che dottrina, quindi, emergono elementi di vita vissuta. Troviamo Maria già all’inizio dell’itinerario spirituale di Angela. Alla beata Vergine ricorre ancora perché le ottenga il perdono dei suoi peccati. Sarà ancora lei, la Vergine Madre, ad ottenerle la grazia di poter passare da una vita di dolore, di rimorsi e di disperazione alle prime consolazioni divine, preludio della vita mistica e alla profonda conoscenza della passione di Cristo. Spesso Angela vede la Vergine, che le appare e la consola: «L’anima fu innalzata e vide la Madonna che in quel momento entrava nel Tempio, e le andò incontro con grande riverenza ed affetto. La Madonna mi porse suo Figlio e disse: ‘Prendi, o innamorata del Figlio mio’. Così dicendo depose tra le mie braccia il Figlio suo che sembrava avere gli occhi chiusi, quasi dormisse: era avvolto nei panni e stretto nelle fasce. Ed ecco che ad un tratto il Bambino rimase tra le mie braccia tutto nudo, aprì i suoi occhi, li alzò verso di me e mi guardò. Nel guardare quegli occhi provai tanto amore che fui completamente vinta. Avvicinai il mio viso al suo fino ad accostare la mia alla sua guancia. Fui penetrata allora come da un fuoco vedendo i suoi occhi che si aprivano e si rivolgevano verso di me, gli occhi di quel Bambino che mi stava tutto nudo tra le braccia! Un bene, una felicità indescrivibile promanava dai suoi occhi, tanto che non sono capace di descrivere quello che in quel momento provai. Allora all’improvviso mi si rivelò una immensa Maestà che disse: ‘Chi non mi avrà visto piccolo, non mi vedrà grande» (Istr. XIX, 7-33).
b) L’aspetto predominante della devozione mariana di Angela è la maternità spirituale di Maria. Maria è la madre di tutti gli uomini, per loro intercede, per loro prega. È lei la madre della grazia, senza la quale non si può camminare verso il cielo. A lei Angela si affida pienamente nel suo cammino personale di perfezione ed anche come a modello a cui conformarsi nel compito affidatole da Dio stesso di diventare madre spirituale di una moltitudine di figli, sparsi al di qua e al di là del mare. Angela imparerà da Maria a staccarsi dalle cose, ma soprattutto dagli affetti, pur sacrosanti, verso i figli del suo grembo, per un amore più grande, per una maternità “liberata” dai naturali legami del sangue. Grande è perciò la sua gioia quando la Madre Maria, in una visione alla Porziuncola, vuole be¬nedire tutti questi suoi figli e figlie con la sua materna benedizione. «La Regina della misericordia e la Madre di ogni grazia, piegandosi verso questi suoi figli e figlie… fece scendere su di loro le sue più dolci benedizioni. E tutti baciava sul petto, alcuni più altri meno, ed altri ancora stringeva tra le sue braccia, con tale carità che, apparendo tutta luminosa, sembrava attrarli in una luce quasi infinita, dentro al suo petto» (Istr. IV, 182-88).

Bibliografia
COMMODI B., Esperienza mariana in Angela da Foligno, in AA. VV., Maria, mater nostra. Riflessioni teologiche, esperienze mistiche e culto a cura di P. Giustino Farnedi, Morlacchi Editore, Perugia 2013, pp. 120-159; ID., Maria nell'itinerario spirituale di Angela, in Miscellanea Francescana, 109(2009), pp. 176-199; ID., Canto francescano a Maria, San Paolo, Cinisello Balsamo 2011; ALFONSI D., La figlia dell'estasi. Biografia spirituale della beata Angela, Cenacolo B. Angela, Foligno 1997; ID., I tre amori di Angela da Foligno, in Gazzetta di Foligno del 13 dicembre 2013; ALIQUO S. (a cura di), L'esperienza di Dio. Il libro di Angela da Foligno, Città Nuova, Roma 1972; ANDREOLI S., (a cura di), Il libro della beata Angela, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996; ID., Beata Angela da Foligno. La Beata Vergine Maria, in Vita Minorum, 59(1988), pp. 141-158; BENEDETTI G., La teologia spirituale di Angela da Foligno, Galluzzo, Firenze 2009; LACHANCE P., Il percorso spirituale di Angela da Foligno, Biblioteca Francescana, Milano 1991; VALUGANI P., La Madonna e la Beata Angela da Foligno, in Frate Francesco, 21(1954), pp. 117-120,174-178; VAN ASSELDONK O., Maria, Francesco e Chiara, Collegio S. Lorenzo da Brindisi, Roma 1989; VEDOVA M., Esperienza e dottrina. Il Memoriale di Angela da Foligno, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma 2009; VEDOVA M., L'immagine di Maria nel "Liber" di Angela da Foligno. Prime considerazioni, in Theotokos, 19(2011), pp. 355-378; CAROLT E. (a cura di), Mistici francescani. Secolo XIV, Editrici Francescane, Milano 1997; PASZTOR E., Le visioni di Angela da Foligno nella religiosità femminile italiana del suo tempo, in SCMITT C. (a cura di) Vita e spiritualità della Beata Angela da Foligno. Atti del Convegno di studi (Foligno, 11-14 dicembre 1985), Serafica Provincia di San Francesco OFM Conv, Perugia 1987, pp. 306-307; THIER L. - CALUFETTI A., Il libro della Beata Angela da Foligno, Edizione critica, Collegio San Bonaventura, Grottaferrata 1985; POMPEI A., Maria, in Dizionario Francescano, Messaggero, Padova 1983, coll. 931-952.






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