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OZANAM FEDERICO



Laico, storico e giornalista francese, fondatore della Società San Vincenzo De Paoli, beatificato da Giovanni Paolo II il il 22 agosto 1997 nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi.

1. Cenni biografici, attività e opere
        a) Antonio Federico Ozanam nasce a Milano, il 23 aprile 1813, da famiglia francese, che vi risiedeva durante l’impero napoleonico e che ritorna a Lione, di dove era originaria, nel 1815. Compie gli studi ordinari nel Collegio Reale di Lione. Nel 1831 si trasferisce a Parigi, dove all’Università della Sorbona segue i corsi prima di diritto e poi di lettere. Frequenta subito gli ambienti cattolici e letterari della capitale e conosce importanti personaggi dell’epoca, fra cui Chateaubriand, Lacordaire, Montalembert, Saint-Beuve, Lamartine, Lamennais e altri. Il 23 aprile 1833 è nel piccolo gruppo di studenti della Sorbona che si riunisce per dare inizio alla prima “Conferenza di carità”, il cui scopo è quello di garantire la loro amicizia sotto il segno della fede e della carità e di testimoniare in modo personale ed autentico il proprio cristianesimo attraverso l'assistenza dei poveri a domicilio, contro coloro che affermavano che la Chiesa cattolica era ormai superata e non aveva più nulla da dire agli uomini moderni. Fu questa l’iniziativa che diede origine alla "Società di San Vincenzo De Paoli" di cui Ozanam doveva diventarne il principale animatore e guidarne questi primi sviluppi. Comincia intanto a scrivere su vari giornali e riviste su temi religiosi e sociali e si impegna per la migliore riuscita della grande predicazione quaresimale a Notre Dame dell’abate Lacordaire, che ebbe un vivissimo successo.
        b) Terminati gli studi, rientra a Lione per esercitare l’attività di avvocato ed anche, per un breve periodo, l’insegnamento sulla cattedra di Diritto commerciale di quella Università. Nel 1840 ottiene la nomina alla Sorbona di Parigi di professore di Letterature straniere e l’anno successivo sposa Amelia Soulacroix, dalla quale nacque la figlia Maria. Il suo progetto di studi gli era apparso subito chiaro: impegnarsi nella dimostrazione della verità del Cristianesimo attraverso l’analisi della storia dell’alto Medioevo, quando la Chiesa aveva raccolto l’eredità migliore dell’antichità classica e l’aveva fatta incontrare con i popoli germanici, introducendovi nuovi pensieri, arti e costumi. Il punto conclusivo di questa età storica era rappresentato per Ozanam dal pensiero e dall’opera poetica di Dante Alighieri. Questi studi egli pubblicò in numerosi volumi frutto del suo insegnamento universitario, che vanno dalla Civiltà cristiana nel V° secolo ai Poeti francescani in Italia nel XIII° secolo e a Dante e la filosofia cattolica nel XIII° secolo. Ma la sua attività nel campo sociale e politico non venne mai meno e nel 1848 partecipò insieme a Lacordaire ed Henri Maret alla fondazione del famoso giornale L’Ere Nouvelle, che, se ebbe vita breve, fu tuttavia l’espressione più significativa del così detto “cattolicesimo democratico francese”. Con la precisa intuizione che ai problemi politici dell’epoca si sarebbero presto sovrapposti quelli sociali, Ozanam con molta chiarezza espresse il suo pensiero in difesa degli operai e del proletariato urbano, criticando sia la soluzione del liberalismo economico fondato sulla concorrenza illimitata, sia la soluzione saintsimoniana e socialista che prometteva la soppressione delle sofferenze con il rischio della soppressione della libertà. Sosteneva invece un tipo di società fondata sulla proprietà privata come risposta ad un bisogno essenziale dell’uomo, un’organizzazione del lavoro che garantisse un salario sufficiente agli operai e alle loro famiglie, una adeguata istruzione ed assistenza pubblica, forme di patronato fra i lavoratori, il rispetto del riposo domenicale, ecc. Sono queste alcune delle idee che lo caratterizzano come uno degli iniziatori del pensiero sociale della Chiesa ed in particolare anticipatore della enciclica “Rerum Novarum”, che Leone XIII° pubblicherà nel 1891. Nello stesso 1848, dopo l’abdicazione del re, Luigi Filippo D’Orleans, durante i tumulti a Parigi che videro l’uccisione dell’Arcivescovo della città, Mons. Affre, che aveva cercato di interporsi fra le barricate, Ozanam fece parte della Guardia Nazionale, che doveva garantire la legalità del governo provvisorio. Nel medesimo anno accettò a Lione la candidatura politica per la Costituente Nazionale, facendo professione elettorale di democratico e di repubblicano. Ma non fu eletto. Continuò invece a partecipare alle attività della Società di San Vincenzo De Paoli, visitandone spesso le Conferenze, sia in Francia sia all’estero, che egli considerava per i giovani come fondamentale preparazione per la loro vita sociale. Conobbe molto bene l’Italia alla quale fu sempre molto affezionato e dove compì vari viaggi in periodi diversi, sia per motivi di studio, sia di carattere personale e religioso. Fu grande ammiratore della persona di Pio IX, che lo ricevette in udienza due volte e che egli vedeva come il grande pontefice che avrebbe riconciliato la Chiesa con la società moderna.
        c) Questa vita così fortemente e cristianamente impegnata, fu accompagnata da una vita intima e famigliare di grande sensibilità e delicatezza, non priva di momenti di grande dolore, come anche da sentimenti di amicizia con molte persone del suo ambiente e del suo lavoro, che non conobbero incertezze o interruzioni, ma furono vera condivisione di fede e di opere. La sua vita fu breve, morì a soli 40 anni, a Marsiglia, l’8 settembre 1853 ritornando dall’Italia, dove aveva invano cercato sollievo ai suoi mali. Le sue condizioni di salute negli ultimi anni di vita furono, infatti, molto precarie, ma egli si sacrificò fino all’estremo soprattutto nell’insegnamento universitario. L’accettazione della malattia sublimò la sua vita, quale consapevole offerta a Dio della rinuncia a tutto quanto avrebbe ancora potuto fare ed aumentò in una significativa sintesi il suo interessamento per la Società di San Vincenzo, che non venne mai meno, anzi in qualche modo si accrebbe con gli anni particolarmente in Italia durante il suo ultimo soggiorno. Muore a Marsiglia, 8 settembre 1853.
        d) La Disquisitio de vita et actuositate Servi Dei F. Ozanam a cura della Sacra Congregazione per le cause dei Santi, pubblicata a Roma nel 1980, il Decreto di riconoscimento del grado eroico delle virtù teologali e cardinali del 1993 ed il successivo riconoscimento del miracolo attribuito all’intercessione del Servo di Dio, hanno portato alla sua beatificazione a Parigi, il 22 agosto 1997, da parte del Papa Giovanni Paolo II, in occasione della XII° Giornata mondiale della Gioventù.

2. La sua devozione alla Madonna
Federico Ozanam ebbe una grande e tenera devozione alla Madonna. Così scriveva a Francois Lallier il 29 Settembre 1833, da Roma, in occasione del suo primo viaggio in Italia, sulla devozione alla Madonna: «Il popolo della campagne, la massa degli artigiani e della borghesia offre lo spettacolo di una pietà profonda, nella quale il fanatismo ha poca parte. A meno che non si chiamino fanatismo quelle riunioni toccanti di cui sono stato testimone la sera ai piedi di qualche Madonna : alcuni bambini intonano dei canti, la folla si raggruppa intorno e ripete i ritornelli, un entusiasmo sincero si impadronisce di tutte queste anime e questi gridi mille volte ripetuti si innalzano verso il cielo: "Tu sei inviolata, tu sei purissima, Regina del Cielo, Madre di Gesù!"».
E ancora, nella lettera del 30 settembre a Dufieux, scriveva entusiasta e commosso: «Un grande amore per la Santa Vergine ispira questo popolo così grande e che conduce tanti pellegrinaggi ai piedi dei Santuari di Maria. Così ogni casa possiede una statua della Vergine e ogni sera migliaia di lampade brillano in suo onore».
Nel suo ultimo scritto “Un pellegrinaggio al paese del Cid”, raccontando il suo viaggio in Spagna, descrivendo Burgos, vecchia capitale della Castiglie, e la meravigliosa cattedrale dedicata alla Madonna, termina con una invocazione alla Vergine: «O nostra Signora di Burgos, che siete anche nostra Signora di Pisa e di Milano, nostra Signora di Parigi e di Amiens e di Chartres, regina di tutte le grandi città cattoliche, sì veramente Voi siete bella e graziosa, perché il solo Vostro pensiero ha fatto discendere la grazia e la bellezza nei cuori degli uomini. O nostra Signora! Come Dio ha ricompensata l’umiltà della Sua serva! E, in ricompensa di quella povera casetta di Nazareth, quante ricche dimore vi hanno donato! Vergine Santa, che avete ottenuto questi miracoli, ottenete qualche cosa anche a noi, rassodate la casa fragile diroccata del nostro corpo, e fate salire al cielo l’edificio spirituale della nostra anima».
Sarà ancora sotto lo sguardo di Maria, nella festa della sua nascita, l’8 settembre 1853, che egli ritornerà alla Casa del Padre: Maria era venuta a prendere il suo amato figlio e ad introdurlo nella ineffabile letizia dell'Infinito.
Per capire la devozione del beato alla Vergine Maria è sufficiente leggere ed analizzare la "Prière a Notre Dame de Burgos": si potrà comprendere come egli vedesse la presenza materna di Maria come incarnata nella storia dell’Europa e di ogni uomo, per cui non si può non rivolgersi a Colei, che egli invoca: «O Notre Dame! que Dieu a bien récompensé l’hurnilité de sa servante! Et, en retour de cette pauvre maison de Nazareth, où vous aviez logé son Fils, que de riches demeures il vous a données!».

Bibliografia

OZANAM F., Lettere, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1994; IDEM, La mia vita, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1999; IDEM, Il libro dei malati, Centro Liturgico Vincenziano, Roma 2013; BELSK LAGAZZI I., Federico Ozanam, San Paolo, Cinisello Balsamo 1983; FRANCESCHINI C. (a cura di), Federico Ozanam e il suo tempo, Il Mulino, Bologna 1999; BERNARDO D., Il beato Federico Ozanam e le Conferenze di San Vincenzo. I poveri li avete sempre con voi, Velar, Bergamo 2011; NUOVO L., Beato Antonio Federico Ozanam, Tau Editrice, Todi 2012;  GUASCO C., Federico Ozanam un laico tra carità e cultura, Centro Liturgico Vincenziano, Roma 1997; COLLINI A., Federico Ozanam. Il cristiano, l'apologista, il vincenziano, Centro Liturgico Vincenziano, Roma 1997;  MEZZADRI L. - ONNIS F., Federico Ozanam. Se non ho la carità, non sono niente, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000.






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