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  La Vergine Maria, prima Discepola dei Figlio 
Società

Un articolo di Giorgio Cesaro in La Voce di Maria, n 5/2020, pp. 7-9.


 



«Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo". Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore».

Questo brano ci presenta Maria, insieme con Gesù e Giuseppe che si recano in pellegrinaggio a Gerusalemme per la festa di Pasqua, l'anno in cui Gesù compiva dodici anni: era l'età in cui i ragazzi ebrei entrano responsabilmente nella società cultuale e sociale del popolo dell'Alleanza.
Gerusalemme è il luogo dove si compirà il progetto del Padre, quel progetto per cui Gesù è nato. Gerusalemme à la meta verso la quale Gesù cammina in obbedienza al Padre e, dietro a lui, deve incamminarsi anche sua madre Maria e chiunque crede in Lui.
Certamente colpisce come sia potuto accadere che Maria e Giuseppe abbiano perso di vista Gesù,e non si siano accorti del suo rimanere a Gerusalemme: ma è bello pensare che questo pellegrinaggio pasquale alla città santa di Gerusalemme,si sia trasformato, per Gesù, Giuseppe e Maria, in un itinerario di maturazione nel conformarsi alla volontà di Dio.
Capita anche a noi, nel nostro cammino personale di fede, di perdere di vista Gesù... quando siamo troppo incentrati su noi stessi, quando mettiamo al primo posto i nostri interessi personali. É accaduto anche a Maria di perdere di vista Gesù ma, fu lei a venir meno o fu Gesù a muovere un passo in avanti invitandola a ricercarlo?
Come abbiamo sentito, in un prime momento Maria e Giuseppe cercano Gesù tra parenti e conoscenti, cioè dove lui non c'è: perché occorre cercare Gesù dove lui è, e non dove la nostra intelligenza ci fa credere che sia.
La stessa cosa e avvenuta nei giorni della Passione di Gesù, quando le donne addolorate e piangenti per la perdita del loro Maestro, lo cercavano tra i morti, ma senza trovarlo: "Perchè cercate tra i morti colui che è vivo?" dice loro l'angelo che incontrano davanti al sepolcro vuoto.
Quindi Maria e Giuseppe ritornano a Gerusalemme, dove, dopo tre giorni di assenza­ricerca del Figlio, lo trovano nel tempio, e lo vedono mentre ascolta e interroga i dottori della legge, seduto in mezzo a loro, tutti pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Lo stupore di Maria e di Giuseppe invece è ben diverso. Maria esprime il suo stato d'animo con una domanda chiara: "Figlio perché ci hai fatto così? Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo". E la risposta di Gesù è altrettanto chiara: "Non sapete che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" Con questa strana risposta, Gesù invita Maria e Giuseppe a diventare discepoli del mistero che vive in Lui. La sua risposta, racchiude tutta la missione di Gesù in mezzo a noi. E da quel momento, Maria e Giuseppe diventano i primi discepoli del loro figlio Gesù.
É importante questo aspetto. perché ci fa capire anche il valore della responsabilità che ciascun genitore ha verso i propri figli; i genitori sono educatori, cioé maestri e nello stesso tempo discepoli dei figli; sono padri e madri, ma non signori dei figli a loro affidati; sono i servi e i custodi della vita...ma non i padroni.
Questo nucleo familiare composto appunto da Gesù, Maria e Giuseppe è per noi, specialmente per le nostre famiglie, un modello prezioso, da cui attingere uno stile di vita. Oggi, lo sappiamo, la famiglia è una realtà fortemente in crisi. Nel panorama generale le nuove famiglie appaiono disgregate, incompiute, fragili... lontane dal modello che la fede ci propone, quello della Santa Famiglia. É nella famiglia unita che i figli vivono l'esperienza significativa ed efficace dell'amore gratuito, della tenerezza, del rispetto reciproco, del perdono e della gioia. Ma non sempre è così e la causa principale è perché alla base della famiglia non c'e la presenza di Dio, non si da spazio a lui, al suo amore accogliente, misericordioso. E quando la famiglia non si apre alla presenza di Dio e al suo amore, la famiglia perde l'armonia, prevalgono gli individualismi, si spegna la gioia e questo genera tutta una serie di conseguenze che ben conosciamo. Invece la famiglia che vive la gioia, la gioia della vita, di affidarsi costantemente al Signore, diventa una famiglia feconda in ogni suo aspetto e quindi un dono per tutta la società. Com'è importante allora all'interno delle nostre famiglie camminare insieme, condividere insieme ogni aspetto della vita, anche quello della fede, della preghiera. Attraverso la preghiera affidare al Signore i propri figli, come hanno fatto Giuseppe e Maria al Tempio di Gerusalemme, perché sia Lui, il Signore, a custodirli, proteggerli e sostenerli.
Il vangelo conclude dicendo che Maria "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore". Questo è l'atteggiamento del vero discepolo, custodire nel cuore e nell'animo la Parola di Dio, l'amore riverente e attivo. Sant'Agostino, in un suo Discorso scrive che "conta di più per Maria essere stata discepola di Cristo, che essere stata la Madre di Cristo... fu per lei maggiore dignità e maggiore felicità essere stata discepola di Cristo".
Abbiamo molto da imparare dalla Vergine Maria, nostra Madre. Con fiducia rivolgendoci a Lei, chiediamogli di benedire e proteggere tutte le nostre famiglie, perché in esse regni la serenità e la gioia, l'amore e la pace. Preghiamola anche per le famiglie che vivono drammi interni, difficoltà di rapporto, divisioni... perché sappiano scoprire la gioia e la grazia del perdono.
Invochiamola anche per noi, perché ci aiuti a uscire quanto prima da questa pandemia che tormenta il mondo intero e che quotidianamente ci preoccupa, affinché possiamo ritrovare un po' di serenità e continuare il nostro cammino nel diventare veri discepoli del Figlio suo Gesù.

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Inserito Martedi 15 Febbraio 2022, alle ore 8:43:22 da latheotokos
 
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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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