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LETTERATURA MARIANA SPAGNOLA


La profonda religiosità e marianità del popolo spagnolo e il carattere prevalentemente popolare della sua letteratura, spiegano la costante presenza di Maria presso i poeti e i prosatori spagnoli.

1. Età medievale
La lingua castigliana o spagnola sorge, nel sec. XII e XIII, col nome di Maria, come appare dalla canzone di Mio Cid e dai poemi di Gonzalo Berceo (tra la fine del sec. XII e la prima metà del sec. XIII) dal titolo: Le lodi della Vergine; I miracoli della Madonna; Lamentazione che fece la Vergine Maria nel giorno della Passione. Nel sec. XIV, Giovanni Ruiz, arciprete di Hita, il più grande poeta del medioevo spagnolo, il primo ad introdurre il verso endecasillabo, nel Libro del Buon Amore, insieme ad accenti sensuali, ha passi di inebriante purezza e di devota servitù mariana: « Voglio servire a Te, fiore dei fiori, - e dir sempre dei canti alla tua lode, - mai cessar di servirti, - miglior tra le migliori ». Al Ruiz va aggiunto Pero Lopez de Ayala (1332-1417), nel suo lungo poema, Rime del Palazzos, Cantica alla Vergine di Monferrato, e nella preghiera A Santa Maria la Bianca di Toledo ove canta: « Allorché sono angustiato - a Te innalzo il mio clamore, - e son tosto confortato - da ogni mio grande dolore: - in Te ho posto i miei amori, - e saranno come speme - che mi tolga dalle pene ». Nel sec. XV, la raffinatezza dei numerosi Cancioneros si sostituisce alla spontaneità e alla limpidezza dell'afflato lirico. Domina, per il numero delle poesie mariane, Fernando Perez de Guzman, il più teologo fra i poeti del tempo. A questo secolo risalgono i primi poeti drammatici spagnoli, autori di moltissimi autos (simili ai « Misteri » italiani e francesi), tra i quali, per limitarci ai maggiori, Gómez Manriquez, Giovanni de Encina, Luca Fernandez, Egidio Vicente e Bartolomeo de Torres Naharro. Quasi tutti i poeti di questo secolo, come quelli del secolo seguente, hanno consacrato alcuni versi all'Immacolata Concezione. Notevole anche la parte di Maria nei « romanzi », specialmente in quelli storici, essendo il romanzo la forma spagnola di poesia popolare per antonomasia.

2. Età moderna
Il sec. XVI, secolo d'oro della letteratura spagnola, è anche il secolo d'oro della letteratura mariana castigliana. Domina, tra i poeti mariani, Fray Luis de Leon (1527-1591) a cui vengono attribuiti odi, sonetti e composizioni mariane ove si inneggia, con accenti ispirati, all'Immacolata, alla « Vergine più pura del sole »: « o Vergine di sole rivestita - e di luci eternali coronata, - che col tuo divin pie sfiori la luna... ». Hanno devoti pensieri per la Vergine, nelle loro prose, anche i due grandi mistici spagnoli S. Giovanni della Croce (1542-1591) e S. Teresa d'Avila (1515-1582) nonché i grandi maestri d'ascetica B. Giovanni d'Avila (1500-1569), il B. Alfonso de Orozco, Fra Luigi di Granada (1504-1588), ecc. Fra Luigi de Acevedo è il primo a pubblicare in castigliano un « Mariale » completo, cospicuo per sodezza di materia e per eleganza di forma. Degno di particolare menzione è Lope de Vega (1562-1635), cantore appassionato di Maria in tutta la sua importante opera, nei suoi numerosi poemi epici, nei suoi drammi (Il Cappellano della Vergine, La Buona Guardia, ecc.) e nei suoi numerosi autos. È ritenuto il più fecondo poeta mariano di ogni tempo. Nel sec. XVII, non vi è quasi poeta spagnolo che non abbia inneggiato a Maria; né meno abbondante è il tema mariano della prosa castigliana di questo secolo. È ben noto il nome di Calderón de la Barca (1600-1681), cantore di Maria in numerose odi, canti, drammi, egloghe e in ben 78 autos (fra i quali quello dal titolo Il nostro cuore a Maria). Egli è il cantore, per antonomasia, dell'Immacolata: dei suoi 78 autos, sei sono in onore di Lei, mentre negli altri ben 72 volte si fa menzione di un tale mistero. Fra gli altri drammaturghi che hanno celebrato l'Immacolata, sono degni di menzione Royas Zorilla (1607-1660) e Agostino Moreto y Cavana (1618-1657). Anche nella prosa, il tema mariano ritorna con frequenza in vari romanzi e in notevoli opere, quali: Attaccamento e Amore a Maria del P. Giovanni Eusebio Nieremberg S. J. (1595?-1685) e La mistica Città di Dio della Ven. Maria d'Agreda (1602-1665). Nel sec. XVIII, tra i vari poeti spagnoli che hanno cantato la Vergine, è degno di particolare menzione Leandro Fernandez de Moratin (1760-1828) per l'Ode Alla Vergine di Lendinara e per la Cantata sull'Annunciazione. Un poema elegante di stile, ma con tratti di cattivo gusto, è quello dal titolo La Bellezza senza macchia del gesuita spagnolo Gioacchino Navarro.

3. Età contemporanea
Alla fine del sec. XVIII e agli inizi del sec. XIX fiorisce a Siviglia un'« Accademia di Belle Lettere » che ha per Patrona l'Immacolata, alla quale quasi ognuno dei suoi numerosi membri (tra i quali figurano i migliori nomi della Spagna letteraria del sec. XIX) ha avuto cura di dedicare qualche composizione poetica. Sovrasta tutti, in questo secolo, il poeta Giuseppe Zorrilla (1817-1893) autore de La Corona poetica, lungo poema mariano. Degno di menzione anche il poeta Gabriel y Galàn (1870-1905). La definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione (1854) moltiplicò i cantori del singolare privilegio mariano e spinse il Sac. Mosé Escolà a fondare l'« Accademia di Lérida » (v. Accademie). Tutto ciò ha fatto sì che la seconda metà del sec. XIX fosse, per la poesia mariana castigliana, come un secondo secolo d'oro, suscitando una pleiade di buoni poeti mariani. Così, per es., Giuseppe Gioacchino Cervino ha scritto il bel poema La Vergine dei Sette Dolori (non privo, però, di inesattezze storiche e teologiche). La Vergine scompare quasi, nel secolo XIX, dal teatro, ma vien ricordata da tutti i più notevoli romanzieri cattolici ed anche da alcuni acattolici. Belle pagine mariane s'incontrano non solo presso gli ora¬tori sacri, ma anche negli scritti degli uomini politici e degli apologisti più notevoli. Il sec. XX conta numerosi (un centinaio) e valorosi poeti mariani, tra i quali vanno particolarmente ricordati Luciano Garcia, Costa y Ziovera, Salvatore Rueda e Villaespesa, Liborio Portolés, Raimondo Tinao Benedi, Giuseppe Maria Pevàn, autore di varie liriche mariane dell'auto: Per la Vergine Capitana, ecc.

4. Letteratura dialettale
Fin qui abbiamo parlato, in rapida sintesi, della letteratura castigliana. Non sarà fuori di luogo un breve accenno anche alla letteratura dialettale della Spagna, Nel dialetto galiziano-portoghese abbiamo i Cantici di Alfonso X il Saggio (1221-1284) (Cfr. Garcia Garcés N., Sanctae Mariae magnolia in Canticis [Cantigas] Regis Alphonsi, in «Eph. Mar.» 1 [1951] pp. 469-500). Nel dialetto catalano (Cfr. Verdaguer I., Flors de Maria i altres poems marians, Rocopilació i próleg d'Otavi Saltor. Barcelona, Editoria! Selecta [1954] Biblioteca Selecta, 150) è degno di menzione il poeta filosofo e teologo Raimondo Lullo; nel dialetto valentino abbiamo il famoso Mistero d'Elche che, dal sec. XIII ai nostri giorni, viene rappresentato per la festa dell'Assunzione.

5. Letteratura ispano-americana
Né va omesso un accenno alla letteratura ispano-americana. Nel Perù sono degni di menzione il domenicano Fra Diego de Ojeda, autore della Cristiada e Suor Giovanna Agnese della Croce (sec. XVI). A Cuba, nel sec. XIX, si distingueva la poetessa romantica Gertrude Gómez de Avellaneda, la quale offriva alla Madonna di Bethlehem la corona d'alloro accordatale per i suoi lavori letterari; ad essa si aggiunge Giuseppe M. Herrera; nel Messico si sono distinti, nel cantare la Vergine, J. J. Pesado, Emanuele Carpio, Alessandro Arango y Escandón, Alessandro Arango e Roa Bàrcena; nel Venezuela Andrea Bello, celebre uomo politico, Giuseppe Heriberto Maria de Quevedo, Bianco Fombona, ecc.; nel Nicaragua Ruben Dario; nella Colombia, molti poeti e prosatori hanno cantato la Madonna (Cfr. Rubinos J., S.J., La Littérature mariale en Colombie, in «Le Messager du Coeur de Jesus en Colombie », 1924, pp. 542-546; 579-594; Trujillo E., La Mère de Dieu dans la Littérature colombienne, Usaquen 1942; Pacheco J. M., S.J., Marie dans la Littérature Colombienne, in Du Manoir, II, pp. 337-340; Ramirez M., C.M.F., Maria en la poesia Colombiana, in « Virtud y Letras », 14 [1955] pp. 49-55); nell'Equatore, domina il poeta Giuseppe Gioacchino Olmedo; mentre in Uruguay, Acuna de Figueroa; in Bolivia, Andrea Eleizalde; nel Perù, Santos Chocano e Riccardo Palma; in Argentina, Giuseppe de Marmol; nel Cile, Carlo Waller Martinez, ecc-(Cfr. Sanz Diaz J., Poesia Mariana en America. Los poetas cantan a la Virgen, Barcelona 1954).

Bibliografia
ALVAREZ MIRANDA A., Sociologia religiosa del marianismo hispanico, in « Cuadernos hispanico-americanos », vol. XIX, n. 54, Madrid 1954; CORREDOR GARCIA A., O.F.M., Poemas marianos. Selección entrensecada de diversos autores modernos... Ediciones « Cruzada Mariana», Càceres 1954; ID., Lira Guadalupense o los poetas ante la Virgen de la Hispanidad. Compilación entrensecada de autores modernos, Ediciones « Cruzada Mariana », Càceres 1954; EDELVIVES, La lira hispana a los pies de Maria, Ed. Luis Vives, Zaragoza [1954]; MARTINEZ KLEI-NER L., La devoción mariana en la literatura popular, in « Boi. ac. hist. » 29 (1949) pp. 229-262; ARRENDONO F., S.J., Hacia un ensayo humanistico. La Santisima Virgen en la Lirica espaòola, in « Humanidades » (Comillas) 2 (1950) pp. 115-132; CASTRO CALVO J. M., La Virgen y la poesia, Universidad, Barcelona 1954; Ducos F., Notre-Dame dans la Poesie espagnole, in « Nouv. Rev. Mar. » 3 (1956) pp. 172-187; FRUTOS CORTES E., El tema mariano en los autos sacramentales, in « Memoria Congreso de Zaragoza, 1954 », pp. 91-132; GIMÉNEZ R., La Virgen Maria en la poesia espaòola contemporanea, in «Eidos» 1 (1954) pp. 100-195; MONSEGÙ B., C.P., El tema mariano en los autos sacramentales, in « Est. Mar. », XIII, pp. 277-307; PEREZ N., S.J., Notre Dame dans la Littérature espagnole, presso Du Manoir, II, pp. 125-140.

VEDI ANHE
- SPAGNA






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