Questa letteratura incomincia ad apparire dopo la seconda metà del sec. XII, ed anch'essa celebra con entusiasmo Maria.

1. Età medievale
 In tutta questa età, a cominciare da Veldeke (sec. XII), si può dire che non v'è poeta neerlandese che non offra il suo omaggio a Maria, Nel sec. XIII, due mistiche, Beatrice di Nazareth (1200-1266) e la misteriosa Hadewijch, celebrano Maria come l'esemplare del vero amore che le ha meritato di divenire la Madre di Dio e degli uomini. In questo stesso secolo, il monaco Martino di Torhout implora con vivi accenti la protezione della Vergine nel tremendo giorno del giudizio, onde essere salvo. Nella sua Vita del Signore, ove trova molto posto Maria, Martino di Torhout cosi ce La dipinge, « Sia che mangiasse, sia che bevesse, sia che facesse qualsiasi altra cosa, i suoi occhi seguivano ovunque il suo Bimbo ». Anche Giacomo Maerlant (c.1230-1295), il celebre poeta neerlandese, sia nei suoi romanzi che nelle sue poesie, ha offerto un lungo tributo d'omaggio alla Vergine, Un certo Giovanni Praet impiega ben 5000 versi per esaltare la Vergine attraverso il simbolismo dei fiori e le lettere del nome di Maria. Nella seconda metà del sec. XIV, la letteratura neerlandese ha tre drammi mariani (Esmoreit, Cloriant e Lancellotto di Danimarca) che sono i pii antichi esempi di teatro romanzesco. Né mancano acrostici sull'Ave Maria e sulla Salve Regina, come ha fatto il poeta Giovanni de Hulst. Il celebre mistico neerlandese B, Giovanni Runsbroec ha lasciato splendide pagine sulla Madonna. Nel sec. XV si nota una ricca fioritura di poesia lirica popolare. Abbondano i cosiddetti Misteri, tra i quali due serie di sette misteri sulle sette gioie di Maria, destinate ad essere rappresentati ogni anno (a partire dal 1448) nella piazza maggiore di Bruxelles. Verso la fine del sec. XV vi erano anche misteri sui sette dolori di Maria. Tra i lirici dominano Cornelio Everaert, A. De Rovere ed Anna Bijns da Anversa.

2. Età moderna
All'inizio del sec. XVI sorge un capolavoro drammatico d'ignoto autore dal titolo Maria di Nimega (Mariken von Nienrvghen) ove vien messo in rilievo il trionfo della grazia, mediatrice la Vergine, sul peccato e sul demonio. Tra i cantori di Maria, non ostante l'influsso della Riforma, si distinguono il sacerdote Giusto de Harduyn (1582-1641), Benedetto di Haeften O.S.B., G. Nakatenus S.J., cantore dei sette dolori, Adr. Poirters S,J. (1605-1674), Samuele Theodor, il sac. Salpaert van der Wiele (1579-1680) e Joost Van den Wondel (1587-1679), il più grande poeta neerlandese (convertito dalla Madonna, diventata poi la sua Musa), Michele Swaen (1654-1707), ecc.

3. Età contemporanea
Non vi è poeta cattolico neerlandese che non abbia offerto il suo tributo d'omaggio a Maria. Menzioniamo, tra tanti, i sacerdoti Schaepman (1844-1905), Guido Gezelle (1880-1899), A. Cuppens, A. Walgrawe, J. De Voght, i gesuiti E. Fleerackers e L. Reypens, M. Braums, il francescano Hil Tana, autore di un centinaio di sonetti mariani, Aug. Van Cauwetaert, coi suoi Canti per Maria, M. Gilliams, con la sua Vita di Maria, Gabr. Smit, con la sua raccolta di Lodi a Maria, I. Walkenier, Giacomo Schreurs, ecc. Anche tra i fratelli separati non mancano i cantori di Maria, quali P. C. Boutens, H. Swarth, Annie Salomons, Enrico Rolando Holst Van der Schalck, ecc. Tra i prosatori è degno di menzione Fel Timmermans, col suo romanzo Il Bambino Gesù in Fiandra e col mistero E dove si fermò la stella.

Bibliografia
ALFONSO DELLA MADRE DEI D0LORI, O.C.D., Maria nella poesia neerlandese, Contrai 1942; DE VOGHT I., Maria nella letteratura neerlandese del Medioevo; MIERLO I. VAN, S.J., Marie dans la Littérature néerlandaise, presso Du Manoir, II, pp, 197.214.